Anatomia dei mostri giapponesi

kappa giapponese

Yōkai Daizukai è una guida illustrata scritta dal mangaka Shigeru Mizuki. Essa presenta una collezione di diagrammi particolareggiati che mostrano l’anatomia di 85 mostri tradizionali del folklore giapponese (molti dei quali compaiono anche a negli stessi manga/anime realizzati e pubblicati da Mizuki).
Le creature sono estremamente bizzarre e il lavoro enciclopedico è di grande qualità. Da quello che mi risulta il libro non è mai stato tradotto in italiano – a differenza di altri volumi del mangaka. Se volete sfidare le asperità della lingua giapponese potete trovarlo qui.
Tanto per darvi un’idea del libro di cui sto parlando vi illustrerò (in breve) tre creature delle 85 ospitate su Yōkai Daizukai.

Prendete per esempio il Il Makura-gaeshi (“mostro dei cuscini”), uno spettro burlone noto per la sua peculiarità di rubare e spostare i cuscini mentre la gente dorme. La creatura è invisibile agli adulti e può essere vista solo dai bambini.
Le sue caratteristiche anatomiche comprendono un organo per la conservazione delle anime rubate ai bambini, un altro per la conversione delle suddette anime in energia con cui alimentare il resto del corpo, e un sacchetto contenente della sabbia magica che fa addormentare le persone se spruzzata negli occhi.

Makura-gaeshi.
Makura-gaeshi.

C’è poi lo Hyōsube, un mostro di fiume grande quanto un bambino (e parente del piú noto Kappa), che vive nelle grotte sottomarine e si avventura sulla terra di notte per mangiare le piante di riso. Il mostro è dotato di piccolo cervello e di un sistema nervoso specializzato nel rilevare la presenza dell’uomo. Ha la pelle gommosa e spessa, gli artigli affilati, due piccoli stomaci (uno per grani di riso e uno per il pesce), una grande sacca per la conservazione dei cibi in eccedenza, e due grandi sacche di ossigeno per casi di emergenza. Possiede anche una coppia di bobine ossee in grado di produrre dei batteri che, in caso di confronto diretto, lo Hyōsube spruzza sugli esseri umani, facendoli ammalare.

Hyōsube

Altra bestiola curiosa (tra le tante) è il Mannen-dake (“il bamboo di 10.000 anni).
È un mostro di bambù che si nutre con le anime dei viaggiatori smarriti nei boschi. Le sue caratteristiche anatomiche comprendono una serie di tubi che producono aria in grado di causare disorientamento ai viaggiatori, fino a farli perdere per strada. Ha poi delle dita a siringa che il mostro usa sulle sue vittime, per succhiare le loro anime, e una sacca dove immagazzinare le medesime.

Mannen-dake.
Mannen-dake.

Se vi piace l’argomento, se adorate il folklore e la mitologia orientale, potete recuperare due volumi simili, sempre di Shigeru Mizuki, usciti anche per il mercato italiano: Enciclopedia dei mostri giapponesi ed Enciclopedia degli spiriti giapponesi.

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Alex Girola – follow me on Twitter

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3 commenti

  1. E ora, un’interrogazione parlamentare sui maltrattamenti e le dissezioni dei mostri del folklore giapponese!!11!1

    A parte le mie sciocchezze, segnalazione interessante. Mi chiedo quanto di questo sia ideato da Mizuki sullla base del folklore, e quanto invece sia riportato dalle stesse leggende. E spero in una futura traduzione 🙂

  2. Possiedo entrambe le enciclopedie di Mizuki e sono volumi molto belli, peccato siano anche molto meno informativi di quanto mi aspettassi. Spesso si limitano a qualche racconto relativo il mostro, spiegando ben poco sui suoi comportamenti o sul perché agisca in quel modo.

    A questo scopo mi sento di consigliare yokai.com, che ho trovato molto più completo.

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