Amazzonia
di James Rollins
Editore: TEA
480 pagine circa, 9.80 euro
Sinossi
È uno spettacolo orribile quello che si presenta a padre Garcia, il sacerdote della missione di Wauwai, in Amazzonia: un uomo emaciato e coperto di piaghe esce dalla giungla e si accascia ai suoi piedi, esalando poco dopo l’ultimo respiro. Padre Garcia non sa che, quattro anni prima, quell’uomo faceva parte di una spedizione scientifica poi svanita nel nulla. La CIA, invece, lo identifica come Gerald Clark, un ex agente delle Forze Speciali, la cui carriera era stata stroncata dalla perdita di un braccio durante una missione in Iraq. Adesso, però, Clark ha entrambe le braccia. Per trovare una spiegazione a un evento così sconvolgente, il governo incarica Nathan Rand di organizzare una nuova missione per seguire l’itinerario della prima spedizione che sembra condurre al villaggio di una leggendaria tribù. Ma il cuore della giungla nasconde un segreto inviolabile, un segreto che genera paura, follia e morte.
Commento
Qualche tempo fa un paio di lettori mi hanno chiesto una recensione di un libro di James Rollins a mia scelta.
Dovete sapere che per un annetto abbondante Rollins è stato nella mia top 10 degli scrittori preferiti. I suoi primi titoli, Amazzonia e Artico su tutti, sono degli ottimi romanzi che rappresentano il picco qualitativo della narrativa d’avventura di questi ultimi anni. Non a caso hanno riscosso grande successo in tutto il mondo, Italia compresa.
Una fortuna per James, una sfortuna per noi lettori. Fiutata la gallina dalle uova d’oro, il suo editore americano gli ha commissionato una lunga saga seriale, quella della SIGMA Force, che come tutte le saghe ha perso mordente dopo un paio di volumi.
Per dirla in altre parole Rollins si è Cusslerizzato. Non so se mi spiego.
Ma veniamo ad Amazzonia, il suo libro che preferisco.
Un ottimo action/adventure, col grande pregio di essere ambientato in una terra, l’Amazzonia (ma va?) che da ragazzino sognavo grazie a Mister No della Bonelli. Vegetazione fittissima, animali selvaggi, segreti, tribù bellicose, anomalie biologiche degne della miglior criptozoologia.
L’idea della spedizione in un’area sperduta, affascinante e pericolosa del mondo ha sempre il suo fascino. In più Rollins ci mette una serie di cliché sapientemente dosati (la squadra di marines, che vengono decimati uno a uno, come nei film a la Predator), e una dose di protoscienza/fantascienza che dà quel bel gusto di “ibrido” al romanzo.
Non aspettatevi approfondimenti psicologici particolari, o digressioni filologiche. Amazzonia è una storia d’avventura, scritta dannatamente bene. Trattasi di un classico romanzo voltapagine, con tutti gli elementi messi al punto giusto per creare la suspance perfetta, in crescendo fino al finale che riecheggia un po’ di Indiana Jones e un po’ di Mondo Perduto.
A chi volesse scrivere un romanzo d’azione in terre esotiche consiglierei di studiare minuziosamente questo libro, perché è proprio azzeccato e contiene tutti gli spunti fondamentali del genere.
Tra l’altro è stato pubblicato già in diversi formati, qui in Italia, perciò dovreste riuscire a portarvelo a casa con pochi spiccioli.
Ecco, Amazzonia è il Rollins che mi piace. Peccato, ripeto, averlo perso per strada in saghe infinite e romanzi assai più deboli e poco significativi, anche se qualcosa di altrettanto buono da recuperare senz’altro c’è (Artico, L’ordine del Sole Nero).
Anche se so che si tratta di un articolo già letto almeno un paio di anni fa, riporto un commento su questo libro (valido) e su Rollins (buono allora, insopportabile oggi).
L’autore che ci aveva dato discreti romanzi al suo inizio, da anni ripete se stesso (stesse trame, stessi personaggi, stessa minestra riscaldata). E’ tutta colpa di Cussler, in fondo. Se quest’ultimo da decenni può proporci le stesse melense stronzate (vendendo a pacchi) perchè non copiarlo?
Peccato, perchè le prime opere di Rollins meritavano.
La serializzazione di personaggi e trame è il male di questo genere di letteratura. Male generato dal fatto che questi bestselleristi vengono pagati a parola scritta, quindi hanno tutti gli interessi nello sfornare saghe infinite (finché vendono!)
Recuperato, come da gentile consiglio, in formato kindle. In inglese, perché in italiano è, come al solito, un mezzo furto.
Cominciato da poco ma effettivamente prende subito.
Spero che ti piacerà. Secondo me è un titolo davvero valido.
Non ho dubbi, considerato che grazie a te ho conosciuto “The keep” che è stato uno dei migliori libri letti negli ultimi tempi.
Letto proprio perché consigliato su queste pagine.
Buono, anche se in un paio di punti arriva molto molto vicino a deragliare.
Però non deraglia, quindi, bravo Rollins.
A questo punto ti domando – mai letto nulla di Lee Child?
Di Lee Child ho letto La prova decisiva, Niente da perdere e Il nemico, trovando sopratutto quest’ultimo molto, molto valido.
Hai qualche titolo da consigliarmi?
Che bello quando trovo consigli di lettura da poter seguire facilmente, soprattutto d’estate… :°)
Ho appena trovato “L’Ordine del Sole Nero” in una delle librerie dell’ufficio, penso che lo comincerò a leggere tra poco. Ho letto che è un numero random della saga SIGMA, spero di riuscire a leggerlo pur senza aver letto i libri precedenti.
E poi colgo l’occasione per domandare: non ho mai letto niente di Cussler. C’è qualcosa che varrebbe la pena, come lettura estiva avventurosa?
L’Ordine del Sole Nero si può leggere tranquillamente anche come stand-alone, ed è uno dei migliori libri della SIGMA. O forse IL migliore 😉
Di Cussler ho letto roba fino a sei-sette anni fa… Se devo consigliare qualcosa di suo direi “tutte le cose vecchie”, evitando come la peste le ultime pubblicazioni 🙂
Dovrò assolutamente leggere questi libri di Rollins. Io l’ho conosciuto e apprezzato nelle sue opere più recenti (The Sixth Extinction, The Bone Labyrinth, The Seventh Plague) le quali a parte qualche difetto stilistico (usa costantrmente lo stesso avverbio in inglese, “plainly”, senza avere mai l’accortezza di alternarlo a un sinonimo anche più comune come “simply”) e una certa carenza di profondità, mi son comunque piaciuti, specialmente per l’accuratezza nel trattare di scienza e tecnologie esistenti, anche se d’avanguardia.
Guarda, avevo proprio bisogno di un buon romanzo di avventura. Metto questo in lista, pare promettente 🙂
(Mondo Perduto? Criptozoologia? Predator? Bastano poche parole chiave per convincermi XD)
Amazzonia è spettacolare, vai sul sicuro 😉
Ciao a tutti, sono un lettore assiduo di Rollins, anche secondo me Artico e Amazzonia sono il meglio della sua produzione, la saga della Sigma che mi aveva preso all’inizio è diventata pesantissima; l’ultimo libro ho fatto fatica a finirlo (preso in versione ebook). Stesso vale per Cussler, i suoi romanzi sembrano fotocopie di se stessi alla lunga.
Tra Artico ed Amazzonia il mio preferito è il primo, forse perchè “più possibile” ed anche perchè la possibilità che i ghiacci eterni nascondano misteri mi ha sempre affascinato
Curiosamente questo è un romanzo che apprezzo,al pari di Artico e L’Ordine del Sole Nero,che rappresenta però la fine del mio interesse per l’autore.
Di Rollins ho diversi libri, fra i quali proprio Amazzonia, ma non mi è mai capitato di leggerne qualcuno. La domanda, quindi, potrebbe essere: e perchè hai comprato i libri se poi non li hai letti? La risposta: sto facendo una collezione dei superpocket best thriller e, fra questi, figurano diversi volumi dell’autore…
Hmmm, in biblioteca c’è… me lo segno!
Il Moro