Le persone amano parlare. Dal vivo, al telefono o sul web, nei blog, nei forum, nei social network. Di quello che piace loro, di quello comprano, di quello che vogliono. Questo libro insegna a fare rendere al meglio l’unico strumento promozionale potenzialmente gratuito: la comunicazione interpersonale, in sostanza la chiacchiera.
E il marketing del passaparola funziona per ogni tipo di prodotti o servizi. Funziona anche per cause, idee, beneficenza e organizzazioni: per qualsiasi cosa di cui si desideri far parlare. Sernovitz affronta l’argomento da un punto di vista pratico e a partire da un principio basilare, una nuova filosofia di business: si basa sull’onestà e l’ammirazione, sul rendere felici i clienti.
L’opzione contraria è annoiarli e spendere in pubblicità. Se la gente non parla bisogna ricorrere alla pubblicità, che costa. Il marketing del passaparola spiegato da Sernovitz è più del semplice marketing. Consiste nel rendere interessanti le proposte e l’impresa, così che valga la pena parlarne. (Dalla sinossi de L’Arte del Passaparola, di Andy Sernovitz)
Si fa presto a dire “mi invento qualcosa sul Web e faccio i soldi”. A molti sfugge ancora un verità incontrovertibile: Internet non è un territorio selvaggio, bensì un non-luogo governato da precise regole. Chi le impara ha discrete possibilità di realizzare qualcosa d’importante, gli altri rimarranno a lungo dei virtuosi dilettanti.
Non è nemmeno vero che per avviare un’attività online servono capitali immensi. Sapendo come investire una modesta cifra e sfruttando al meglio gli strumenti che la Rete ci offre possiamo infatti iniziare col passo giusto e distanziare rapidamente i concorrenti più sprovveduti.
L’Arte del Passaparola, ottimo manualetto “agile” di Andy Sernovitz, pubblicato in Italia da Corbaccio, ci dà molto su cui riflettere. Ancor più, ci regala dei consigli pratici su come promuovere le nostre attività senza ricorrere a furberie, trucchetti e senza spendere una marea di soldi.
I caposaldi del manuale sono riassumibili in questi punti:
- I clienti soddisfatti sono i vostri migliori pubblicitari: rendeteli felici.
- Il marketing è semplice: guadagnate il rispetto dei vostri clienti. Faranno pubblicità per voi gratuitamente.
- L’etica e i buoni servizi vengono prima di ogni altra cosa.
- Il marketing è ciò che fate, non ciò che dite.
- Il passaparola negativo è un’opportunità: ascoltate e imparate.
- Le persone stanno già parlando di voi. La vostra migliore opzione è partecipare alla conversazione.
- Siate interessanti oppure invisibili.
- Se non vale la pena parlarne non vale la pena farlo.
- Rendete la storia della vostra attività una buona storia.
- E’ più divertente lavorare a un’attività di cui la gente può parlare bene.
- Usate il potere del passaparola per far sì che il mondo degli affari tratti meglio i consumatori.
- Il marketing onesto porta maggiori incassi.
Semplice e condivisibile, giusto? Niente trucchi sporchi, niente giochetti da prestigiatori. Solo buone regolette da imparare e da approfondire.
Completano il manuale alcuni esempi pratici su come realizzare dell’ottimo marketing del passaparola utilizzando i social network e i blog. Quali errori evitare e quali strumenti utilizzare per migliorare il nostro livello di ascolto e di comunicazione.
Non parlo di “ascolto” in maniera casuale: per fare del buon marketing occorre infatti saper prima cogliere le “conversazioni” – reali e virtuali – per capire come si orientano gli interessi del prossimo.
Va da sé che reputo L’Arte del Passaparola un ottimo saggio anche per chi si dedicata alla scrittura, all’editoria e all’autoproduzione di libri (e di musica, foto etc etc). Perché possiamo anche essere anche dei geni poliedrici, ma se non siamo capaci di comunicarlo al prossimo tutto il nostro talento varrà sempre e comunque zero.
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Grazie!
Dovere 😉
Dovrebbero impararle i cosiddetti esperti di marketing. Perché i veri esperti, quelli magari di una volta, le conosco bene. Ma purtroppo ora, specialmente da noi, NON c’è formazione per il marketing e ancor meno per il web marketing.
A me pare che manchi soprattutto la conoscenza del webmarketing (parlo dell’Italia).
Tutto si muove su dinamiche legate ancora alla tv commerciale degli anni ’80/’90.
Sarà anche che l’Italia è un paese per vecchi?
Da quello che pubblicano in giro, si capisce perfettamente come si siano “formati” leggendo qualcosa qui e là, distorcendo le regole e lavorando “all’acqua di rose”.
Ho notato che alcuni rubacchiano dei post qua e là, e si spacciano per esperti.
Un libro interessante e la recensione, come sempre, è molto bella. Se mi è concesso fare il guastafeste devo dire che ho un po’ storto il naso vedendo il prezzo della versione ebook del libro.
infatti è uno di quei casi in cui conviene comprare il cartaceo, vuoi per il prezzo, vuoi per l’immediatezza della consultazione.
Ciò non toglie che i prezzi di certi ebook sono dettati da menti insane.
“Se non vale la pena parlarne non vale la pena farlo.”
Questa è proprio una grande regola (e stile) di vita. 🙂
In effetti alcune sono regole applicabili anche nelle piccole cose di tutti i giorni.
L’ha ribloggato su nonquelmarlowee ha commentato:
E’ davvero obbligatorio ripresentare qui un post storico di Alessandro Girola, da leggere e imparare a memoria… ma soprattutto da eseguire in ogni suo punto 😉
L.