Ma alla fine scopano?

Ebook erotica 4

Questo post nasce spontaneamente da quello di ieri, in cui si parlava di Under the Skin e del nudo della Johansson.
Devo ringraziare Alessandro Madeddu per avermi fornito l’assist giusto per concludere il discorso.
Il titolo fa riferimento a una battuta semiseria che mi è stata fatta diverse volte: “Bello il tuo romanzo, ma alla fine i due protagonisti scopano?
Che, per dirla tutta, è un’uscita che mi fa sempre sorridere di gusto.
Solo che la risposta è no, scopano raramente. Lo fanno solo se l’atto sessuale è funzionale alla trama, e se c’è un valido motivo per mostrarlo/descriverlo.
In fondo libri e film sono due media assai diversi. Se il cinema sfrutta certe meccaniche per attirare un pubblico quanto più eterogeneo, la letteratura può anche farne a meno. O almeno così la vedo io, senza pretese di dogmatismo.
Invece – ed è questo che parlavamo ieri – negli ultimi mesi c’è una rincorsa al romanzo/racconto porno (sì, porno: l’erotismo è un’altra cosa) per attirare i compratori allupati.
Al che molti miei colleghi si stanno chiedendo: E se scrivessi anch’io un porno? Farei dei bei soldoni?

Risposta: soldoni forse no, ma di sicuro un po’ di quattrini li porterebbero a casa.
Ho controllato un poco i dati di vendita della robaccia che infesta le classifiche ebook (pornografia declinata a ogni genere, dal fantasy all’horror, escludendo ovviamente il genere “base”, che nemmeno prenderò in considerazione). Ebbene, c’è molta gente ben disposta a sganciare tre o quattro euro per un ebook di dieci pagine che mischia sesso, narrativa fantastica ed elementi weird.
Questo, per esempio, sembra essere il periodo dei racconti che coinvolgono dinosauri stupratori alle prese con fanciulle da molestare.
Stenderò un velo pietoso sul fenomeno delle fanfiction zozze, che sono un insulto a tutto ciò che di bello e di divertente c’è nella letteratura d’intrattenimento.
Anzi, ora che mi ci fate pensare, denigrano perfino la pornografia classica.

Che ci crediate o meno: pornografia del genere donna/albero.
Che ci crediate o meno: pornografia del genere donna/albero.

Detto ciò, la domanda è semplice: riuscireste a scrivere un racconto pornografico solo per lucrarci sopra?
Aspettate: so che state rispondendo di sì. Io però voglio approfondire la questione.
Per esempio: lo pubblichereste a vostro nome, o con uno pseudonimo?
E ancora: vi sentireste a vostro agio, nello scrivere una storia di un triceratopo che violenta una fanciulla? Ok, è solo fantasia e qui non si fanno moralismi di sorta, però, boh, a me continua a sembrare una cosa poco pulita. Mi peserebbe meno – per esempio – ospitare una pornostar nella mia rubrica domenicale. Anzi, ne sarei ben felice.

Steampunk e porno. Quasi un classico.
Steampunk e porno. Quasi un classico.

Aggiungiamoci anche un’altra riflessione. A meno che questo genere non diverta anche voi, in qualità di lettori, scrivere quelle 10/15 pagine di zozzerie potrebbe pesarmi più che non scriverne 100 di un genere normale.
Anche se, e questo va detto, tra i titoli che ho sbirciato su Amazon, stile, precisione ed editing non sono certo gli attori principali degli ebook in questione. In fondo nemmeno ai film XXX si chiede una trama da premio Oscar.

Riassumendo: Ma alla fine scopano?

Per ora chiuderei qui questo discorso, lasciando spazio ai vostri commenti e alle vostre risposte.
Non so se tornerò in argomento in futuro, magari sì, se ce ne sarà l’occasione.

Fantascienza, pirati spaziali e pornografia. 22 pagine, 3.08 euro.
Fantascienza, pirati spaziali e pornografia. 22 pagine, 3.08 euro.

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22 commenti

  1. Mah! Secondo me più che sui bassi istinti questo tipi di storie sfrutta l’effetto “WTF?!”. T-REX e donne? Cacchio ma come è possibile? Cosa si saranno inventati? Sono finiti i tempi in cui l’infatuazione del mostro la si intuiva e basta (vedi King Kong e il mostro della laguna) e aveva un un senso.

  2. Direi che in quei casi iniziano a scopare più o meno al rigo due.

    Ora, vada per il triceratopo – ma un albero? O_o Vabbe’, ho poca fantasia, evidentemente.

    Quanto al firmare certi lavori… metto la faccia e la firma in ciò che faccio sul web – e sono principalmente sciocchezze che scrivo sul mio blog o commenti ai blog altrui. Magari qualcuno un giorno, a una festa, mi presenterà a una tipa dicendo: “è uno che scrive sciocchezze sul web”. D’altra parte è la verità. Ma “è uno che scrive di ragazze che si fanno sbattere dagli stegosauri”? Mi rendo conto che non si va molto lontano, questa cosa mi sembra poco realistica 🙂

    Felice di essere stato utile.

    1. Non ho letto il libro in questione, ma direi che si può prendere come esempio La Casa di Sam Raimi, dove effettivamente una foresta violenta una ragazza. Ovviamente lì è una questione decisamente dal semplice: facciamo vedere una che si sbatte un albero.

  3. Io credo che mischiare il porno con altri generi serva ad i lettori ipocriti per comprare un determinato tipo di libri senza doversene vergognare o in generale dare spiegazioni di sorta: “il libro parla di una razza di dinosauri sopravvissuta all’era glaciale che riemerge dalle viscere della terra e tenta di razziare tutto e tutti… la protagonista è una ragazza…” e quindi in una società tutta incentrata sull’immagine ha successo.
    Un po’ il fenomeno mi ricorda quei film soft porno che andavano in onda nei primi anni 90 nelle tv locali, quelli dove le scene erano montate in modo che si capisse tutto ma non si vedesse nulla.

    Che poi, basterebbe leggere qualche grande classico erotico per perdere ogni interesse in quella robaccia…

  4. A me l’idea tenta, non tanto per i soldi (comunque stiamo parlando di bruscolini se non si pubblica in inglese) perché le idee folli mi sembrano divertenti, e in passato ho scritto e disegnato, saltuariamente, fumetti erotici, e ho disegnato copertine e illustrazioni per racconti hot. Li scriverei con uno pseudonimo femminile e cercherei, se non di fare letteratura, di farmi quattro risate e di stimolare la testa del lettore, oltre che le sue parti basse. Ho però paura delle ripercussioni sulla carriera, soprattutto perché scrivo anche cose per ragazzi, e inoltre non leggo questa roba… Quindi dovrei attraversare un lungo periodo di documentazione prima di scrivere. Per molti anni ho fatto parte di un movimento tantrista, quindi di storie ne avrei da raccontare.

    1. Grazie per aver risposto!
      In effetti credo che la grande variante per affrontare questo genere sia il divertimento nel farlo.
      E anche la competenza (molta della robaccia di cui ho scaricato le anteprime è scritta veramente da scimmie).

  5. In questi casi devo ammettere che il self-publishing è davvero un’arma a doppio taglio.
    Ok, non voglio mettere in croce nessuno, ma evidentemente se qualcuno scrive queste robe, qualcuno che le legge ci deve essere. O sbaglio?
    In fondo l’uomo, come concetto, è sempre incline a nascondere i propri istinti e immaginare che qualcuno possa interessarsi ad un velociraptor che si diverte con la donzella di turno non mi stupisce più di tanto.
    La cosa che invece dovrebbe essere importante è la cura di ciò che si scrive: per come la vedo io si può scrivere di tutto, nessuno lo vieta, ma va fatto bene.
    Se manca questo si ha fallito in partenza, sia che si scriva di dinosauri infoiati o un trattato di filosofia.

    1. Quoto tutto.
      Invece avviene il contrario.
      Non solo nella pornografia vige oramai l’imperativo di buttar fuori il materiale che tira, magari scritto e curato da cani. Purché venda come instant-ebook, nell’immediato.

  6. Uno spunto di riflessione magari per un post futuro: ma nell’era di internet, come fa un autore a restare anonimo o a scrivere sotto pseudonimo e contemporaneamente a promuovere il suo marchio?

    1. Far crescere due carriere parallele ma sempre divergenti. Che però abbiano entrambe un certo peso, perché senza promozione non si va da nessuna parte.
      Credo che mantenere l’anonimato sia possibile…

  7. Parlo per me.
    “La scriveresti mai una porcata dove un dinosauro si spupazza la biondona?”
    Diciamo di sì, unicamente per il soldo facile.
    Diciamo che lo pubblicherei, molto vigliaccamente, sotto pseudonimo.
    Diciamo pure che sì, sarebbe difficile scriverlo. Non saprei nemmeno da dove iniziare.
    Al che, dovrei andarmi a leggere qualche altra “porcata” per farmi un’idea di come “si scrivono”.

    Ecco, se penso che dovrei leggermi della roba così per “capire” come si scrive roba “così”, è là che mi viene lo schifo che annulla il tutto. XD
    E fanculo al soldo facile. 😉

  8. Scrivere è una questione di tecnica.
    La tecnica per scrivere narrativa erotica è una tecnica come un’altra – si applicano certi trucchi, si usano certe strutture.
    Non è difficile in sé.
    Come dice Andrea più sopra, per la sola curiosità di provare a fare qualcosa di insolito e diverso, ci si può provare.
    E ci si riesce anche.
    Ma la scrittura fatta solo di tecnica è senz’anima.
    E mettere l’anima in una storia in cui una betulla molesta una liceale non è proprio immediato – per me, per lo meno.
    Alla voce soldi – sì, e tanti, a condizione di
    a . scrivere in inglese
    b . pubblicare ALMENO 20 volumi
    c . avere delle copertine che non lascino dubbi
    Si può fare.
    Perché non lo faccio?
    Diciamo che non sono ancora abbastanza disperato 😉

    1. Esatto.
      Tecnicamente riuscirei a scrivere un ebook pornografico (magari senza i dinosauri).
      Il divertimento (“l’anima”) starebbe però a zero. Quindi lo vedrei come tempo perso. Senza contare che per monetizzare occorre costruire un personaggio, un autore fittizio, attraverso i punti che elenchi tu.
      Troppa fatica, poco godimento 😀

  9. e pensate che io ho scritto una sceneggiatura di fumetto, tanti anni fa, in cui c’è proprio una scena erotica, più o meno giustificata, tra una donna e un albero. Alla fine secondo me è un genere come un altro, io troverei più difficile e fastidioso scrivere una roba rosa (ma poi penso che lo hanno fatto due miei miti personali come Jack Kirby e Heinlein…)

  10. Quando scrivo dei racconti “seri” e’ difficile che i personaggi facciano sesso solo perche’ si. Di solito tralascio o inserisco la questione solo se e’ funzionale alla trama. Oppure se proprio voglio far divertire i personaggi creo uno spin off dove possono sbizzarirsi. In genere non mi trovo a disagio nello scrivere roba erotica…e’ un genere come un altro in fondo. Basta…ehm…saperci fare! X le fanfic (si lo so che tu le aborri ma io mi diverto troppo a scriverne!) il discorso un po’ cambia. Visto che le considero solo un divertimento e non “letteratura” (con tutte le declinazioni e i distinguo del caso) mi diverto ancora di piu’ a “far accoppiare” alcuni dei miei personaggi preferiti. Ci ho proprio fatto caso a questa cosa: il 90% della mia produzione da fanwriter e’ romantica (/erotica) mentre per le cose originali la percentuale e’ praticamente invertita a favore dell’action.

  11. Confesso che potrei cedere alla tentazione, ma solo per la curiosità di scoprire se davvero una trentina di pagine scritte alla meno peggio PERO’ con tanto sesso, venderebbero più copie rispetto a cento pagine scritte con il massimo impegno ma prive di eros inutile ai fini della trama e del messaggio racciuso nell’ebook.
    Ecco, forse ho paura di scoprire la risposta.

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