Strane cose stanno accadendo alla Scuola Media Lovecraft. Ratti saltano fuori dagli armadietti. Gli studenti scompaiono. La biblioteca scolastica è un vero e proprio labirinto di corridoi. E l’insegnante di scienze si comporta in modo molto particolare. Infatti, sembra proprio essere un mostro mascherato da essere umano.
Robert Arthur ora sa che la sua seconda media sarà qualcosa di molto molto strano. Questo primo volume della serie pone le basi per tutte le avventure che seguiranno.
Questa è la quarta di copertina del primo volume di un ciclo narrativo horror/young adult, scritto da Charles Gilman e pubblicato in Italia da Salani editore, nel solo formato digitale.
Voi ancora non lo sapete, ma io sono un grande fan di Piccoli Brividi, e questa saga (di buon successo nei paesi anglofoni) me li ricorda parecchio.
Iniziamo subito con le noti dolenti: le edizioni digitali italiane dei libri di Gilman sono dannatamente care. Quasi dieci euro per degli ebook.
E ‘sti cazzi, direte voi. Avete ragione.
Io ho comprato soltanto il primo volume, incuriosito dalla trama, dalla copertina (che trovo azzeccatissima) e – appunto – dalle atmosfere alla Piccoli Brividi.
Il romanzo è godibile e, come spesso accade, presenta spunti horror più validi rispetto alla robaccia paranormal romance che furoreggia nelle classifiche Amazon. Per darvi un’idea, se ancora oggi rivedreste volentieri un film come Scuola di Mostri, vi consiglio di leggere Gilman.
Non aspettatevi nulla di più e nulla di meno di uno young adult horror con un target attorno ai 14 anni, ma scritto bene.
Questo, giusto per farvi capire, è il secondo volume del ciclo. La copertina, ancora una volta, è un valore aggiunto (è la stessa dell’edizione originale). La sinossi non è da meno.
L’apparenza inganna! Sarah e Sylvia Price potrebbero sembrare delle normali studentesse di scuola media, ma in realtà sono degli orribili mostri mascherati. E, come se non bastasse, si stanno candidando come rappresentanti d’istituto, con un piano segreto per rapire tutti gli studenti di seconda media. Gli unici abbastanza coraggiosi per fermarle sono Robert Arthur e i suoi migliori amici: il bullo della scuola, il fantasma della scuola e un ratto a due teste molto affamato! Più azione, più avventura, più esagerati mostri!
I libri successivi non sono da meno, almeno a giudicare dalle trame. Gilman sa scrivere, e vi assicuro che essere in grado di intrattenere un pubblico di giovani, riuscendo al contempo a piacere agli spassionati lettori “grandicelli”, non è cosa semplice.
Purtroppo qui in Italia arrivano troppi pochi libri young adult di questo calibro e troppo romance. Mi ripeto, me ne rendo conto. Sarà l’età…
Mi desta molta perplessità il prezzo italiano di questi ebook. Una scelta che pare suicida: pochissimi appassionati di lettura digitale sono disposti a spendere cifre del genere, specialmente per prodotti che sono indirizzati a degli acquirenti non generici.
Considerate anche che, nella versione originale, questi ebook costano circa 2,60 euro, al posto di 9,99 euro.
Parlando con amici siamo arrivati a teorizzare un tentativo di spremere quella piccola fetta di pubblico a cui titoli del genere possono far gola. Per la serie: se cento persone vogliono leggere le storie di Gilman, facciamogli aprire i portafogli. Una decisione insensata. Sarebbe meglio abbassare il prezzo (dimezzarlo, magari) e cercare di allargare il pubblico ai non solo “appassionatissimi”.
Il romanziere che è in me sospetta anche una strategia, complessa e trasversale tra più case editrici italiane, per far passare il messaggio che comprare gli ebook non è conveniente. In altre parole: temo un piano per fare fallire il mercato digitale nostrano, per tutelare quello cartaceo, che è più controllabile e su cui è più facile lucrare.
Ma ovviamente questa è solo una trama di fantasia, eh 😉
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Ne aveva già parlato qualcun’altro/a su fb. Io non sono nella mente, per fortuna, dei “grossi nomi dell’editoria”, ma da piccolino editore so già che se esco solo in digitale non rientro nemmeno per scherzo nei costi di produzione di un’opera straniera. Se poi credo di rientrarci mettendo prezzi alti allora ciao, passiamo all’ippica. C’è da dire che fatta eccezione del primo libro, gli altri due in lingua originale costano più di 9 euro, quindi non so se la casa madre ha messo voce sul prezzo finale. A noi ad esempio è stato espressamente chiesto di alzare leggermente il prezzo di copertina, le pernacchie in risposta ci han permesso di mantenerlo basso 😉
Anch’io sono fan di Piccoli Brividi, collezione completa o quasi (mi manca un numero). Questo probabilmente lo prenderò in cartaceo, anche perché mi piace collezionare i libri per ragazzi.
Riguardo al prezzo digitale, non me la sento di condannare l’editore in toto. Sanno già più o meno quanto venderanno in digitale (pochissimo) e sanno che quei pochi che lo compreranno, lo comprerebbero a (quasi) qualsiasi cifra.
Io vedo lo stesso col mio settore dei giochi, per me $8 è la soglia di acquisto compulsiva, in ogni caso mai più di 10. Abbassare il titolo a $5 aumenta qualche copia di vendita, ma non in maniera drammatica… quindi che faccio, vendo 100 copie a 8 incassando 800 oppure 110 copie a 5 incassando 550? 🙂 è proprio una carenza sistemica del mercato, che non c’è. Con la lingua inglese va decisamente meglio perché il bacino è 4-5 volte almeno più grande, quindi qualche conto di economia di scala si può fare.
10 euro sono troppi. Soprattutto pensando che il pubblico medio si aggira tra i 12 e i 16 anni. Quindi quei 10 euro devono chiederli a qualcuno per poter pagare attraverso una carta… e qui già penso si dimezzano i potenziali lettori. Se avessero lanciato un’offerta tipo “i primi due volumi a 10 euro” e poi a prezzo pieno potrei anche capire. Capisco i costi per tutelarsi, ma bisogna anche capire che se non ci credi davvero in un titolo al punto di trattarlo così nemmeno una fetta di pubblico ci crederà, e sono sempre soldi che non si prendono. Già era imbarazzante l’ebook di dan brown a 15 euro, poi ci sono i flippini orizzontali della Mondadori come “risposta all’ebook” come se fosse una cosa che non gli appartiene, quindi mi sa che ci provano, a fare una specie di cartello, ma i lettori forti ormai li hanno persi per il semplice fatto che ormai chiunque comprai almeno un ebook in inglese perchè o qua non lo trova o semplicemente non gli conviene. Quasi 3 dollari sono 7 euro risparmiati per un libro tradotto, in questo caso.
Penso che alcuni editori applichino uno sconto fisso (il 15% in questo caso) e che non ci sia quindi una riflessione sul prezzo dell’edizione digitale svincolato da quella “madre”. A costo di risultare antipatico, ribatto che non necessariamente 10 euro per un ebook è un prezzo alto. Il prezzo deve incontrare la domanda e avvicinarsi a quanto i lettori sono disposti a spendere. L’esempio di Twilith è utile in questo senso: i lettori di Dan Brown magari 15 euro li spendono, così come a me è capitato di spenderne anche di più per un libro atteso (e per ragioni etiche)… fra l’altro, lì è stato il distributore europeo a farci una cresta di 2 o 3 euro. Vabbè.
Comunque interessante, questa serie! Un sacco di gente, qui fuori, è fan dei piccoli brividi. Per quanto mi riguarda, è una delle due serie per ragazzi con cui sono cresciuto, e ai mercatini li sfoglio sempre con nostalgia.
Le copertine sono bellerrime !! Sorvolo sul prodotto che non mi interessa , vuoi per età vuoi per gusti , però mi piace che in Italia qualcuno si ricordi di HPL , anche se solo come prodotto ” facile ” , magari dopo a qualche ragazzino viene voglia di leggere altro …
Il prezzo è sbagliato, dal punto di vista delle mie tasche.
Non ho mai letto nulla di Piccoli brividi, ma non mi dispiace leggere qualche young adult scritto con un po’ di criterio. Questa serie mi sembra simpatica, ma 10 € per questo tipo di libro li concepirei per la versione cartacea… costa meno imparare quel poco di inglese necessario per riuscire a leggere un libro del genere 😛
Sull’ipotesi di cartello scoraggia-ebook: è uno dei pochi “complotti” che ritengo plausibili, ma sospetto che i tratti solo di una scarsa capacità di leggere (ironia non voluta :P) il mercato di oggi da parte dei maghetti del marketing.
Questo tipo di approccio riuscirà solo a finire di uccidere un certo tipo di editoria farlocca in Italia. I libri, a differenza delle polizze auto per gli automobilisti, sono un bene leggermente facoltativo – e acquistare dall’estero è oggi piuttosto facile e relativamente economico. Persino se vuoi un libro di carta, figuriamoci un ebook!
Interessanti tutti i vostri commenti… Mi piace avere pareri diversi e motivati riguardo a certe dinamiche editoriali, che a tutt’ora sono un mistero per molti (per me in primis!).
L’ha ribloggato su Daken from Vault 101.