Il Drago dell’Apocalisse

anticristo

Dopo avere trascorso una giovinezza silenziosa in mezzo a uomini molto perversi e in un deserto dove ella sarà stata condotta da un demonio travestito da angelo di luce, la madre del figlio di perdizione lo concepirà e lo darà alla luce.
Egli farà morire quelli che si rifiuteranno di credere in lui, si assocerà ai re, i principi, i grandi e i ricchi che disprezzano l’umiltà, ed avrà stima solo per l’orgoglio; infine soggiogherà l’universo intero con mezzi diabolici. (Dalle profezie di Santa Ildegarda di Bingen).

Tra il finire degli anni ’70 e i primi anni ’80 il cinema horror visse un periodo di ossessione, paura e anche di lucro sulla figura biblica dell’Anticristo.
Il ciclo più famoso è quello che riguarda Omen (Il Presagio), di cui abbiamo già parlato in un apposito dossier. Da esso derivarono, come era abitudine fare allora, alcune opere scopiazzate, prevalentemente italiane o spagnole. Il loro livello è solitamente tendente al basso, ma nessuna di esse è priva di momenti memorabili. Sintomo, questo, di anni in cui l’inventiva e l’immaginario erano molto più vivi e attivi rispetto ai giorni moderni, dove le nuove tematiche vengono introdotte sul grande schermo con grande titubanza.

C’è un film che ricordo con particolare piacere (ammesso che “piacere” sia la parola giusta). Si tratta di Holocaust 2000, una produzione anglo-italiana del 1977, con regia di Alberto De Martino, morto pochi mesi fa e attivissimo tra i ’60 e gli ’80. De Martino ha svariato dal peplum al western, passando per il poliziottesco e per l’horror.
Curiosamente ha dedicato ben due film alla figura dell’Anticristo. Il primo, risalente al 1974, s’intitola proprio così (L’Anticristo) ma è piuttosto modesto. Holocaust 2000, girato tre anni più tardi, è assai più valido.

L’industriale Robert Caine vuol costruire in un paese del Terzo Mondo una centrale termonucleare di inaudita potenza, ma anche mostruosamente pericolosa. Si oppongono al progetto sua moglie Eva, il capo dell’opposizione dello Stato che ospiterà l’impianto, uno scienziato, un medico e un sacerdote che nella centrale identifica una delle “bestie” dell’apocalisse. Quando costoro vengono eliminati in circostanze oscure, Caine, dapprima incredulo, si convince che il suo progetto è voluto dal Maligno, dall’Anticristo, per la distruzione dell’umanità. (Fonte: http://www.comingsoon.it/)

Holocaust 2000

Holocaust 2000 è impreziosito dalla presenza di un attore dal carisma inarrivabile, Kirk Douglas, e da alcuni comprimari di alto livello: Agostina Belli, Adolfo Celi, Simon Ward.
L’atmosfera di imminente e strisciante catastrofe è ciò che meglio funziona del film. Ricordo, sebbene siano passati molti anni dalla mia ultima visione, un sottile senso di angoscia che mi coglieva ogni volta che Douglas sognava la centrale termonucleare, che nel suo cupo mondo onirico diventava un drago a sette teste: il Drago dell’Apocalisse.

Curioso ma in linea coi tempi il tentativo di affiancare l’Anticristo al nucleare, che allora (e in parte anche oggi) veniva visto come araldo della fine del mondo e presagio di distruzione totale. E ricordate che siamo ancora lontani dall’incidente di Chernobyl, che segnò ancora di più l’immaginario collettivo riguardo ai pericoli dell’atomo.

Holocaust 2000 è un film legato a un periodo specifico della nostra storia recente, tuttavia ritengo che sia invecchiato piuttosto bene, e che meriti una visione ancora oggi, anche se gli araldi dello sterminio hanno cambiato faccia: ISIS, riscaldamento globale, crisi economica etc etc.

Holocaust 2000 drago

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9 commenti

  1. Lo ricordo bene. La trama era tutt’altro che banale e anche il finale aveva un che di provocatorio…
    Oggi ce li sognamo film sceneggiati cosi…
    P.s. Sto diventando pericolosamente nostalgico!

  2. Visto all’epoca e rivisto in TV , il figlio bello e demoniaco aveva un che di artefatto il giusto che inquietava , Agostina Belli anche se tace fa sempre la sua figura e tutto sommato il film non era male , qualche ingenuità nei dialoghi , ma era tarato come film per famiglie , se avessero virato un tantino sul dark poteva uscirne un piccolo capolavoro , probabilmente però gli ordini di scuderia erano quelli …

  3. Era un film particolare, si distingueva soprattutto perché, a memoria, l’Anticristo non era figlio di uno sciacallo (consiglio una puntata meravigliosa di America Dad, dove il dossier dell’Anticristo nell’orfanotrofio aveva in allegato una foto dei genitori XD ).

    Sciocchezze a parte, l’ho visto all’età giusta (sui tredici anni) e mi aveva colpito molto l’idea che il drago emerso dal mare non fosse un drago vero, ma un impianto con la sua numerologia più o meno al posto giusto. Una bella pensata, imho.

    Di palo in frasca, non ho visto molti film a tema, ma ricordo che in molti c’è una vittima segata in due da porte automatiche e ascensori. È una mia illusione?

  4. Viene spesso riproposto in TV ed è sempre piacevole da rivedere.

    Certo questo lavoro deve molto a quel “The Omen – Il Presagio” che arrivò nei cinema soltanto un anno prima. Ma ciò non significa che la pellicola Italo-Inglese fosse da disprezzare, anzi. Un lavoro dignitoso ed intrigante che non faceva certo brutta figura accanto al fratello maggiore Americano. Indubbiamente il secondo aveva molte più frecce al proprio arco (leggi piccioli) ma H2000 faceva, e fa ancora, la sua porca figura.

    Godetevi l’interpretazione di Massimo Foschi nei panni dell’assassino, braccio armato del figlio demoniaco di Kirk Douglas, dall’aspetto vagamente arabeggiante, oppure il personaggio del monsignor Charrier, una delle ultime interpretazioni di Romolo Valli.
    E guardatevi con calma la simbologia del drago a 7 teste/centrale nucleare a 7 torri che attraversa tutta la pellicola (e gli incubi del personaggio principale).

    Servirebbero altre pellicole così al nostro asfittico cinema italiano.

    Pace profonda nell’onda che corre.

    PS: @Daniele, in H2000 il personaggio del Professor Griffith/Anthony Quayle ha un incontro ‘mortale’ con una porta automatica…

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