Aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, è il mantra del capitalismo contemporaneo, l’ideale perverso di una vita senza pause, attivata in qualsiasi momento del giorno o della notte, in una sorta di condizione di veglia globale. Viviamo in un non tempo interminabile che erode ogni separazione tra un intenso e ubiquo consumismo e le strategie di controllo e sorveglianza. Sembra impossibile non lavorare, mangiare, giocare, chattare o twittare lungo l’intero arco della giornata, non c’è momento della vita che sia realmente libero. Con la sua presenza ossessiva, il mercato dissolve ogni forma di comunità e di espressione politica, invadendo il tessuto della vita quotidiana.
Se anche voi soffrite d’insonnia potreste essere in guerra senza saperlo.
Saggio breve (137 pagine) ma intenso, 24/7, scritto dal professore della Columbia University Jonathan Crary, affronta una guerra dichiarata, in corso da quasi 80 anni, ma di cui pochissimi parlano. Tale guerra mette a confronto l’uomo moderno col sonno.
Quest’ultimo viene visto come un nemico della produttività e della creatività, un tempo perso che va recuperato e impiegato per espandere il lasso della “vita attiva”.
Il 24/7 è l’annuncio di un tempo senza divenire, sottratto a qualunque delimitazione concreta o riconoscibile, un tempo senza ritmo sequenziale o ricorrente. Nel suo carattere perentoriamente riduttivo, è la celebrazione di un presente allucinato, di una inalterabile permanenza fatta di operazioni incessanti, senza attrito. È una conseguenza della trasformazione della vita sociale in realtà tecnicamente manipolabile.
Crary affronta questo fenomeno da più punti di vista.
Parte elencando gli esperimenti militari della DARPA, mirati a creare sostanze o programmi di addestramento in grado di tenere sveglio ed efficiente un soldato per due intere settimane. Passa poi a esaminare le torture riguardanti la privazione del sonno, ampiamente usate fin dai tempi di Stalin, e poi perfezionate dalla CIA.
Nella seconda parte il saggio si fa più sociologico, affrontando i mutamenti (spesso voluti) dei ritmi del sonno, tramite l’inserimento di nuove tecnologie a diffusione capillare: TV, VHS, console di videogiochi, internet. C’è un progredire mirato in tutto ciò? Forse sì, ma in senso complottistico. È il consumismo che ci spinge in questo conflitto. O almeno così sentenzia Crary.
Il libro è ottimo, soprattutto perché l’autore non è un luddista. Analizza il fenomeno in questione in modo razionale e lucido, spiega come siamo arrivati al punto il cui il sonno potrebbe perdere la guerra, trasformando tutto noi in zombie iperattivi, pronti a consumare a ciclo continuo, ad assimilare dati o a essere assuefatti dai medesimi.
C’è abbastanza per inquietarsi e per riflettere, in 24/7, ed è un piacere che qualcuno si sia occupato di questo argomento.
Disponibile in versione digitale e cartacea, è ovviamente una lettura consigliata (e offre anche ottimi spunti narrativi, nel caso siate scrittori o creativi).
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Hai scoperchiato una mia ossessione: La morte del tempo o meglio il suo annullamento. Il Pantano Dell’ eterno presente, con un passato vago e un futuro inesistente
Purtroppo è una condizione che vivo in prima persona, e che spesso mi fa stare male per molte ore al giorno. L’eterno presente è un incubo (a occhi aperti) reale 😞
Ci stanno portando via tante cose mentre dicono che invece ce le regalano.
Conosco la tesi di Cray, ed è molto interessante.
D’altra parte sto leggendo un bel saggio sul tempo, pubblicato da Bollati Boringhieri (Il Tempo, di Stefan Klein), che sottolinea come, a livello biologico e neurologico, esistano “persone diurne” e “persone notturne” – confermando tra l’altro molte tesi pseudoscientifiche (nel senso che le nostre nonne avevano ragione a dirci di andare a dormire prima delle dieci, ma non sapevano perché).
Forse il trucco sarebbe tutto lì – riconoscere chi di noi opera al meglio di giorno e chi di notte, e favorire le tendenze bio-neurologiche di ciascuno. Saremmo tutti contenti.
Ecco, mi sa che devo leggere anche il saggio di Klein, perché l’argomento mi interessa assai.
Grazie della contro-segnalazione!
È molto interessante, anche perché discute del tempo in ogni suo aspetto – dalla neurologia alla fisica quantistica. Ha il solo difetto che hanno tutti i libri Bollati Boringhieri… $$ 😛
Però li vale.
(nota, parlando di soldi (che mancanza di classe) – l’ebok originale, di Crary, costa un euro e mezzo in meno della versione italiana… ci esce un secondo ebook!)
Decisamente interessante questo libro, la società si sta facendo infatti sempre più24/7 in molti aspetti della nostra vita, specie nelle metropoli e nei grandi centri urbani
E gli effetti si vedono…