Praga – tra svago e documentazione

praga

Dunque sto partendo per Praga.
Quattro giorni di relax e vacanze – di cui almeno uno passato nella bucolica campagna ceca, a cercar castelli. Seguirà, al mio ritorno, qualche passeggiata in montagna, per ritemprare il fisico e la mente. Quest’anno porterò anche uno dei cani (l’altro, ovvero la femmina, si farà due giorni coccolata da mia madre – sono legatissime, perciò se la spasseranno).
Queste saranno, in soldoni, le mie vacanze estive 2016.
L’idea di andare a Praga è nata mesi fa, grazie alla mia compagna. Ignara al 100% della mia scadenza di scrittura, relativa a Maciste contro il Golem.
Sincronicità?
Mi piace pensare di sì.
Quindi sarà una vacanza comprensiva di documentazione sul post. All’estero. Mi sento molto Dan Brown 😀

Pensate al cristallo che, massa amorfa, assume una forma regolare ubbidendo alle proprie immutabili leggi pur senza averne coscienza. Non potrebbe succedere lo stesso nel mondo dello spirito? (Il Golem e altri racconti – Gustav Meyrink)

Personalmente ho scoperto l’esistenza dei golem da ragazzino, grazie ai giochi di ruolo. Parlo di Dungeons & Dragons, e in seguito di Advanced Dungeons & Dragons. In seguito ne lessi la reinterpretazione pensata per Dylan Dog, nel mitico numero 12, intitolato Killer! (una sorta di plagio di Terminator, ma divertente.)

Killer!

Nei GDR i golem sono costruiti in molte versioni diverse, varianti dalla classica figura legata alla cabale ebraica, che li vuole assemblati in argilla. Ricordo – limitatamente al mondo di Advanced Dungeons and Dragons – i temibili golem di ferro, di carne (in sostanza erano i mostri di Frankenstein), d’ossa, di cristallo eccetera eccetera.
Più è potente e ricco il mago che li crea, più i golem sono rari e temibili.

Per chi non lo sapesse, i golem non sono frutto della fantasia di Meyrink, bensì appartengono al 100% alla tradizione del popolo eletto. Citando Wikipedia (che fa caldo e siete quasi tutti al mare, quindi avete poca voglia di leggere):

Si dice che il Golem sia stato formato attraverso il testo Sefer Yetzirah: esso risale alla sapienza di Avraham e si distingue per l’esegesi sui segreti dell’alfabeto ebraico, delle Sefirot nel legame con l’anatomia del corpo umano, con i pianeti e con mesi, giorni e segni zodiacali: queste tre figure – l’uomo, il mondo e l’anno – rappresentano tre testimoni completi. Il maestro che voleva formare un Golem, così si racconta, si serviva delle lettere ebraiche.

Il Golem era dotato di una straordinaria forza e resistenza ed eseguiva alla lettera gli ordini del suo creatore di cui diventava una specie di schiavo, tuttavia era incapace di pensare, di parlare e di provare qualsiasi tipo di emozione perché era privo di un’anima e nessuna magia fatta dall’uomo sarebbe stata in grado di fornirgliela.

THE-GOLEM-OF-PRAGUE

Attorno al IX e X secolo c’erano diversi “avvistamenti” di golem, citati nelle corrispondenze dei sapienti dell’epoca. Una di queste creature era segnalata anche a Benevento, scolpito e animato nelle fattezze di un ragazzo.
Ma il golem più noto in assoluto è proprio quello di Praga.
La leggenda del rabbino Jehuda Löw (1520-1609) racconta che il sapiente costruiva i golem per usarli come servi, distruggendone di tanto in tanto qualcuno, affinché non diventassero troppo numerosi. Questo finché uno di essi non sfuggì dal suo controllo, seminando il caos a Praga, prima di essere neutralizzato.
Una variante di questa leggenda vuole che i golem del rabbino Löw venissero creati per difendere il popolo ebreo dai pogrom e dagli afflati antisemiti, che già allora scuotevano l’Europa.

Il golem è stato reinterpretato (ma non snaturato) proprio dallo scrittore austriaco Meyrink, e più o meno negli stessi anni anche dal regista Paul Wegener, che realizzò una pietra miliare del cinema muto, Der Golem.
Questa creatura ha poi ispirato miti moderni, come quello di Frankenstein e la metafora dei robot e degli androidi, tanto cara alla fantascienza. Anche la tradizionale figura dello zombie haitiano richiama al golem. Al posto del rabbino, conoscitore della magica della cabala, abbiamo il bokor, lo stregone voodoo, che resuscita i morti per usarli come docili servitori.

Ora tocca a me scrivere del golem, a trasformarlo in un avversario di Maciste, in quella che sarà forse la sua quinta e ultima avventura (le altre le trovate qui). Ho già in mente la trama, i risvolti della medesima, e il destino che toccherà al nostro eroe. Mi manca soltanto l’immersione nella storia e nell’atmosfera della città costruita sulla Moldava.
E – appunto – sto per rimediare a questo deficit.
Nel mentre, cercherò di godermi Praga.
Il che non è malaccio come prospettiva, o almeno credo.

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Come postilla aggiungo che le atmosfere di questa città mi saranno d’ispirazione per un’altra cosa che sto scrivendo “a tempo perso”, nel senso che si tratta di un racconto che sto sviluppando unicamente su tablet (di solito scrivo sul portatile), e di cui vi parlerò a tempo debito.
Lo considero un esperimento di scrittura su diversi, differenti livelli. Quando sarà il momento cercherò di dirvi di più.
Visto che si tratta, almeno in parte, di un omaggio al mondo gotico di Ravenloft, non mi discosterò granché dal mood di Maciste contro il Golem.
Insomma, come si dice: prendere due piccioni con una fava.


(A.G. – Follow me on Twitter)

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3 commenti

  1. Ciao Alessandro,
    anche io, insieme a mia moglie, siamo in Cechia (nuovo nome ufficiale). Andiamo a Praga venerdì, quando tu sei già partito, se non ho capito male. Comunque sto leggendo “Gladiatori contro Kaiju” e mi sta proprio acchiappando.
    Ciao, Simone.

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