Lavora duro, che ad Amazon devi dare pur il c..o

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Volevo attirare la vostra attenzione.
Fatto?
OK.
Da tempo immemore non pubblico più un post programmatico sui miei work in progress. Questo perché mi sono accorto che venivano puntualmente disattesi. Affermavo di essere al lavoro sul romanzo X (ed era vero), ma poi mi veniva l’ispirazione per scrivere il racconto Y, e mi ci buttavo a capofitto.
A dire il vero le mie migliori cose sono nate senza una particolare programmazione. Parlo per esempio di Grosso guaio in Paolo Sarpi, di Vox Populi Vox Dei (versione 2.0) e altri.
Tuttavia a volte occorre imporsi un po’ di disciplina, soprattutto quando il gioco si fa duro. In queste occasioni un po’ di strategia è necessaria, per non dire indispensabile.

Quindi eccoci qui, per discutere un po’ di quello che potrei (condizionale d’obbligo) presentarvi nei 2-3 mesi a venire.

Tigre Blu, un altro racconto nel mondo di Kaijumachia. Ce l’ho qui finito da mesi, aspetto solo il terzo giro di editing (aggiungo che da tempo lo considero come l’uscita natalizia, quindi non posso ancora parlare di ritardo nella pubblicazione). In teoria avrei voluto scrivere anche il terzo racconto, a sé stante proprio come i primi due (personaggi e ambientazioni differenti, storie autoconclusive) ma non ne ho avuto il tempo.
Posso però anticiparvi che Tigre Blu sarà ambientato sui monti tra Georgia e Russia, mentre il terzo racconto (ancora senza titolo) si svolgerà nella Spagna post-apocalittica del “dopo kaiju”.
Tigre Blu lo potrete leggere per Natale, come mi auguro, oppure a inizio 2017.

Sempre per quanto riguarda la narrativa, ho intenzione di proporre alcuni racconti medio-brevi, da tempo incompiuti, che meritano di essere dati in pasto ai lettori. Si tratta soprattutto di storie horror (del ciclo Italia Doppelganger) e di qualche puntata nella distopia.
Perché l’utopia sarà pure bella, ma a me non piace per niente scriverne.

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Tutte le saghe ancora aperte, da Maciste a La Stagione delle Madri (etc etc) vedranno nuove uscite tra la primavera e l’estate, non prima. Logico, considerando che si tratta di lavori più lunghi e articolati.
Altre saghe ancora, ferme da tempo, sono in bilico tra chiusura anticipata e improvvisi ritorni di fiamma.
So che non ci si comporta così etc etc, tuttavia uno scrittore indie che ha come scopo finale la sopravvivenza grazie a ciò che scrive deve guardare anche ai conti.
E per “conti” intendo che deve considerare ciò che il pubblico apprezza maggiormente, e concentrarsi su quello.

C’è infine un progetto top secret a cui sto lavorando in questi giorni.
Un manuale che molti troveranno sfiziosissimo e che altri odieranno.
Al momento vi anticipo soltanto il titolo (più o meno definitivo, anche se ho una seconda scelta più elegante): Come pubblicare su Amazon e sopravvivere agli stronzi. Vi assicuro che sarà molto più di un semplice insieme di regolette per aspiranti scrittori indie 😉

Sto impostando il tutto dapprima su carta. Non ho mai scritto manuali, quindi sto studiando per bene la materia, soprattutto a livello di organizzazione dei capitoli e degli argomenti. Al contempo ho già scritto diverse sezioni del manuale, che provvederò poi ad aggregare in modo pratico e intelligente.
I tempi di lavorazione non dovrebbero essere lunghissimi, perché in realtà in questi anni ho accumulato moltissimo materiale a tema di scrittura, di autopubblicazione, di promozione per autori indie (etc etc).
Ora si tratta soprattutto di aggiungere le parti nuove, quelle più divertenti, che riguardano i tanti losers e troll che popolano il variegato mondo del self publishing.
Comunque sia, non dovrei tardare molto, prima di pubblicarlo.
Vediamo che succede.

Nelle prossime due settimane tornerò sull’argomento, magari con qualche anticipazione.
Così, per farvi venire l’acquolina in bocca 😉

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(Articolo di Alex Girola – Seguimi su Twitter)

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4 commenti

  1. Sono molto interessato al manuale (anche alla narrativa, ma sono talmente indietro con la coda lettura…) Per qualche ragione, la manualistica la leggo molto più velocemente della narrativa.

  2. Non mancherò di leggerlo, forse ho solo qualche riserva sul titolo, sostituierei “stronzi” con un sinonimo buffo, irriverente, goliardico, ma altrettanto di impatto.

    1. So che è un titolo forte, ma lo volevo proprio per quel motivo.
      Come ho scritto nel post ho un’alternativa più elegante. La rivelo qui: Ronin: l’arte del self-publishing di qualità .

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