Top 5: Cinque romanzi di formazione (horror)

 

Estate: una stagione che odio con tutto il cuore.
Va un po’ meglio quando si tratta di estati libresche. C’è un sottogenere in particolare che adoro: il romanzo di formazione in salsa horror.
Gli elementi distintivi di tali libri sono semplici:

– Un contesto periferico, lontano dalle grandi città. Un piccolo paese di campagna, negli States, per esempio.
– L’estate. Periodo in cui le coscienze si addormentano.
– Un gruppo di ragazzini tra gli 11 e i 15 anni, alle prese con l’età di passaggio dall’età infantile/adolescenziale a quel territorio di mezzo che meraviglia e spaventa.
– Un male antico che si ridesta e mette in pericolo l’intera comunità.
– Comunità (di adulti) che però non sembra accorgersene. Quindi toccherà ai ragazzini affrontare il pericolo.

Per me sono letture irrinunciabili in tutte le stagioni, ma lo sono specialmente in quei mesi caldi in cui la gente sbarella di brutto, oppure (come nel mio caso) si fa prendere dalla nostalgia. Eccovi cinque titoli – su tutti – a mio parere meritevoli.

 

5. Ghoul (di Brian Keene)

 

Anni ’80, un paese della provincia americana come tanti. Estate.
Una creatura antica e malvagia si è ridestata nel cimitero cittadino e sta tessendo la sua tela per rimettere in sesto un regno di morte e di terrore. Tre ragazzini, Timmy, Barry e Doug, si troveranno loro malgrado ad affrontare il terribile Ghoul.
Opera furbetta ma godibile di Brian Keene, vive di gloria grazie alla scelta azzeccata di ambientare la storia negli anni ’80. Per il resto viaggiamo sullo schema classico dei romanzi horror di formazione.
Disponibile in lingua inglese. Qui la mia recensione sul vecchio blog.

4. Quell’estate di sangue e di luna (di Eraldo Baldini e Alessandro Fabbri)

Estate del 1969, Lancimago, paese di campagna nell’Italia del centro-nord. Mentre gli americani stanno spedendo i primi uomini sulla Luna, la Natura stessa sembra impazzire nei dintorni di Lancimago, causando disgrazie e riscuotendo un tributo di sangue.
Un gruppo di ragazzini sembra accorgersi che dietro a tutto ciò c’è la mano di una forza misteriosa all’opera, qualcosa che riemerge da un passato fatto di superstizioni e di leggende.
Unico esempio (almeno per quel che ne so io) di romanzo di formazione horror italiano, Quell’estate di sangue e di luna rievoca paesaggi rurali dimenticati, un’Italia a metà tra modernità (vista più che altro dall’esterno) e passato.
Qui la mia recensione sul vecchio blog.

 3. Il Corpo (di Stephen King – contenuto nell’antologia Stagioni Diverse)

 

Di questo racconto avrete senz’altro visto e rivisto la trasposizione cinematografica: Stand by me – Ricordo di un’estate.
Siamo di nuovo negli anni ’60. Un gruppo di ragazzini di Castle Rock intraprende un viaggio di un paio di giorni attraverso il Maine, con l’obiettivo di trovare il corpo di un loro coetaneo, Ray Brower, investito da un treno mentre era alla ricerca di mirtilli.
La scampagnata, che inizialmente ha un’atmosfera goliardica e spensierata, si trasforma presto in un viaggio iniziatico in cui i quattro ragazzi avranno modo di confrontare le loro paure, i loro sogni, le loro storie. Il protagonista principare, Gordon Lachance, desidera diventare uno scrittore. King approfitta del suo POV per proporre anche un discorso parallelo basato sul valore della creatività e dei sogni.

2. IT (di Stephen King)

Ancora lui, ancora il Re, che a quei tempi si meritava senz’altro il titolo.
La storia di IT la conoscete tutti. Pennywise, i Perdenti, la città di Derry, i continui rimandi ad altre opere kinghiane: elementi che fanno di questo romanzo un classico dei nostri tempi, e non certo limitatamente al mondo dell’orrore.
Per molti versi può essere considerata la storia di formazione horror, una sorta di caposaldo del filone, che ha gettato le basi attraverso cui tutti gli altri romanzi citati in questa classifca (e anche quelli non citati) sono nati, non cercando nemmeno di discostarsi più di tanto da esso.
La trasposizione televisiva di IT è di valore altalenante: discreta nella prima parte, modesta nella seconda. Ora pare che stiano lavorando a una nuova versione, questa volta un film…

1. L’Estate della Paura (di Dan Simmons)

Come, c’è qualcosa migliore di IT?
Secondo me sì. L’Estate della Paura è un romanzo ancora più cupo rispetto a quello di King. Più maturo, se vogliamo. Non a caso i suoi giovani protagonisti se la vedranno addirittura peggio dei Perdenti di Derry, anche perché il male che si troveranno ad affrontare è meno sornione e più spietato di Pennywise.
Ci sono elementi fortissimi ne L’Estate della Paura, piccoli affreschi che compongono un quadro generale e che rimangono indimenticabili agli occhi del lettore.
E ancora: c’è la scoperta dell’età adulta, del sesso, del male, dell’indifferenza degli adulti. Le stesse cose dell’ottimo IT, ma rese in maniera ancora migliore. Non era facile farlo, ma secondo me Simmons c’è riuscito.
Se volete leggetevi la recensione di Edu: la ritengo perfetta per darvi un’idea di questo romanzo.

19 commenti

  1. Non ho letto nemmeno uno di questi libri, ma credo che entro l’anno le cose cambieranno. Dopo decenni di resistenza, mi sa che presto mi leggerò It anch’io…

  2. It,L’Estate della Paura e Quell’Estate di Sangue e Luna li ho letti e apprezzati anch’io mentre invece devo ancora leggere Il Corpo e Ghoul. Un altro titolo inquadrabile in questa categoria che a me era piaciuto molto è In fondo alla Palude di Lansdale ambientato nell’America della Grande Depressione.

    1. Il libro di Lansdale mi manca, anche se me ne hanno parlato bene 🙂
      Di “Ghoul” è uscito anche il film, da pochi mesi. Ovviamente in Italia non è arrivato.

  3. Pure secondo me in molti punti L’ESTATE DELLA PAURA è superiore a IT.
    Dei libri che hai citato non ho letto GHOUL e il libro di Baldini, magari andrò in cerca di quest’ultimo.

  4. Bene, ora sono certo che i tuoi gusti sono pericolosamente simili ai miei.
    a parte quello di Keene, la mia classifica è pari pari la tua, forse metterei un ex-equo per It e L’estate della paura, ma sono sottigliezze da nulla.
    E Simmons è un drago, davvero!
    Conosci il seguito, L’inverno della paura? Mi hanno detto che non è allo stesso livello…

  5. Pensavo a IT proprio ieri, maledette coincidenze! 😀 Letto due volte a quindici anni, e ricordo ancora moltissimi dettagli. Gli unici che non ho letto sono il romanzo di Baldini & Fabbri e l'”Estate della Paura”. Rimedierò quanto prima (anche perchè se non erro è appena uscita una nuova edizione del libro di Simmons…)

  6. L’estate della paura lo devo cominciare a breve. Peraltro ho appena terminato “L’estate di Montebuio” di Arona e almeno la prima parte del libro credo rientri nel genere. Per certi versi, forse anche “La raqazza della porta accanto” di Ketchum.

  7. IT è senz’altro uno dei miei libri preferiti in assoluto. Peccato che Stephen King sia rimasto bloccato negli anni ’80: i suoi ultimi romanzi fanno pietà, e sono convinto che in buona parte non li scriva neanche più lui.
    L’estate della paura l’ho letto un po’ di tempo fa, ma non mi è rimasto particolarmente impresso. Adoro alla follia il Dan Simmons fantascientifico, quello di Hyperion e Ilium, ma l’horror secondo me non gli riesce altrettanto bene, pur preferendolo comunque a molti altri scrittori del genere.
    So che esiste anche un seguito, “L’inverno della Paura”, ma non l’ho ancora letto.

  8. Mi sono segnato subito quelli che mi mancano. Questo genere mi fa tornare un po’ ragazzino e davvero, ciò non può che farmi piacere. Mi è piaciuto abbastanza anche il Circo dei Vampiri, sul genere.

  9. It mi ha fatto cagare, davvero, c’è ancora il tentacoletto lassù che mi guarda speranzuoso. Però non ce l’ho fatta a superare le 200 pagine. Noia puuuuuuura.

  10. Solo ora mi accorgo che sono stato citato e/o linkato! Grazie mille, Alex. Tra i miei preferiti c’è di sicuro In fondo alla palude di Lansdale e L’Estate della Paura di Simmons quest’ultimo a mio modesto avviso superiore a It di King. Ghoul di King mi manca. A presto.

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