Cinque motivi per cui i Veri Fan dovrebbero essere spediti nello spazio siderale

Un Vero Fan

Odio i fan.
Di qualunque tipo, genere, latitudine, longitudine.
E dire che di fan ne ho conosciuti tanti, di settori diversi: fan di cantanti, di serial televisivi, di attori, di registi, di squadre di calcio, di fumetti etc etc.
Il fan si distingue dall’appassionato perché è più aggressivo, più integralista, incapace di riflessioni razionali sull’oggetto (o la persona) di cui è fanatico. Con l’appassionato si ragiona, col fan no. Sono dei talebani, molto spesso incapaci di spiegare con una logica accettabile il perché difendono a spada tratta un qualcosa che, per bello che sia, non è esente da difetti o da critiche. Il che tra l’altro rientra nella normalità delle cose e nella soggettività dei gusti personali.
Anyway, eccovi i cinque motivi per cui i Veri Fan dovrebbero essere confinati in aree protette. Lontani, molto lontani, dal resto dell’umanità.

  • Fede cieca

La passione spesso è istintiva, ok. Ci sta ed è giusto che sia così. Tuttavia il fan è – come ho già accennato – al livello dei fanatici religiosi. Non razionalizza, non è in grado di accettare critiche costruttive, né dubbi relativi all’oggetto della sua adorazione.
La fede cieca lo fa spesso apparire come un pazzo farneticante.
E spesso e volentieri lo è per davvero. Questo punto basterebbe già di suo, gli altri in fondo sono bonus (ma voi leggeteli lo stesso).

  • Aggressività

Il fan è sempre pronto a combattere le sue crociate. Solo che queste crociate spesso se le crea per futili motivi. Basti vedere le reazioni scomposte di taluni fan di Game of Thrones (che a me piace, se non si fosse ancora capito) davanti al post dell’amico Davide. Io stesso non condivido le valutazioni espresse in questo articolo, ma le accetto e mi interessa comunque leggerle. Il fan no: il fan arriva con la delicatezza di un rinoceronte ubriaco e inizia a insultare e ad aggredire.
In questo caso il suddetto fan meriterebbe un ban immediato, e magari anche un calcio nel culo.

George R.R. Martin sa come trattare i fan.
George R.R. Martin sa come trattare i fan.
  • Ignoranza saccente

Alcuni Veri Fan sono degli ignoranti che si fingono sapienti. Il classico esempio è il fan del cantante X, che crede che X sia LA musica. In virtù di ciò l’inetto ti verrà a spiegare fino allo sfinimento quanto X ha rivoluzionato il mercato discografico, annullando chiunque ci sia prima e attorno a lui. Ovviamente a nulla serve fargli notare che X, bravo o meno che sia, è solo una tessera in un mosaico molto più vasto e di cui sarebbe bello vedere l’insieme.
Vale anche per gli scrittori, i calciatori etc etc. L’ignoranza al potere, insomma.

  • Mancanza di dignità

Il Vero Fan è pronto a immolarsi per la persona o la cosa che idolatra. Non a caso case discografiche, editori, scrittori, società sportive (etc etc) sono pronte a sfruttare l’assoluta mancanza di dignità di questi folli integralisti, spingendoli a gesti assurdi in sostengo della “causa”. Ho visto Veri Fan acquistare dieci copie di un unico disco su richiesta diretta del cantante di turno (via Twitter, via Facebook etc: oramai i mezzi non mancano). Idem per alcuni scrittori che hanno preteso simili prove di fedeltà.
Io sarò un cinico bastardo, eppure continuo a chiedermi: A) come è possibile arrivare a tali livelli di paraculaggine B) come fa una persona adulta e consenziente a farsi manipolare così*.

Vere Fan

  • Il discepolo che brutalizza il maestro

Ci sono poi i Veri Fan che vivono con l’autoconvinzione di conoscere l’oggetto della loro passione più di quanto questi conosca se stesso. Il tipico esempio è quello del libro di moda del momento, prendiamo Hunger Games, di cui il Vero Fan dice di aver colto sfumature e potenzialità che nemmeno l’autrice** conosce. E’ questo l’abominevole meccanismo con cui nascono le Fan Fiction.
Idem per fumetti, canzoni e chi più ne ha più ne metta.
Questo aspetto della loro personalità sfocia anche nella presenza invasiva di quei Veri Fan che esigono sequel di saghe finite (o esaurite) da mesi, di fumetti che dovevano durate dodici numeri e sono arrivati già a duecentododici, e altre forzature di questo tipo.

  • —> Bonus track

Aggiungo un rant in più.
Personalmente mi stanno sulle palle anche i Veri Fan del vecchiume. Quelli che, se ti piace un cantante contemporaneo, ti fanno sapere che però negli anni ’60 c’era tizio che era dieci volte più bravo. Oppure che i romanzi di una volta non li batte nessuno, o che i fumetti di Tiramolla sì che erano belli, mica come quelle cose di supereroi che vendono adesso.
Ci aggiungo anche gli sportivi nostaligici, il non c’è più il tennis di una volta, o anche quello che il calcio era bello quando c’erano solo tre stranieri per squadra.
I Veri Fan della vita passata: tristi saccenti che esistono in un tempo morto e putrefatto.

Detto ciò, ben venga appassionarsi in modo salubre di cose, libri, canzoni, cantanti, serie televisive, sportivi***.
Se leggete il mio blog sapete che io sono un passionale, un tifoso, uno che si affeziona alle persone, ai personaggi e alle cose. Però cercando di mantenere un minimo di lucidità mentale, di riderci su, a volte prendendomi per il sedere.
Almeno ci provo.

Vi saluto con un po’ di musica a tema.
A tema con cosa? Non posso dirvelo, ma qualcuno lo sa…

Gli appassionati di Fan Fiction dovrebbero subire il giro di chiglia. Severo ma giusto.
Gli appassionati di Fan Fiction porno dovrebbero invece subire il giro di chiglia.
Severo ma giusto****.

*Che poi se qualcuno volesse comprare dieci copie di ogni mio singolo ebook non sarò certo io a fermarlo!
** L’autrice è Suzanne Collins, mannaggia a lei e chi non glielo dice.
*** Qualcuno ha detto Maria Sharapova? Ma io non sono suo fan, bensì la venero in qualità di divinità. E’ diverso. Più o meno… Insomma, musica anche per lei (e non dite nulla, va).
**** In fondo al giro di chiglia si può sopravvivere. Only the brave… (Sto scherzando eh, scrivete quel cazzo che vi pare. Io mi prendo il diritto di non leggere, ma senza odiare nessuno. Il mondo è abbastanza grande per contenere queste ed altre zozzerie. Forse.)

Al solito… fatevi una risata, eh! 🙂

– – –

(A.G. – Follow me on Twitter)

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41 commenti

  1. riflettendo viene da pensare che il mondo sia quello che è perchè pieno di fan – politici, religiosi, geografici, ecc.

    1. Io sono favorevole a chi difende le proprie passioni (o i propri idoli), e mi sta sulle palle chi li attacca “tanto per”.
      Però un po’ di autoironia rende la diatriba più piacevole.
      I Veri Fan non ne hanno.

      1. Solitamente nemmeno con le motivazioni alla mano e i toni educati si ottiene un dialogo.
        Di solito si apre la discussione con il fan di X che vuole importi il suo gusto, a quel punto passo a dire che “grazie no” e dopo si degenera. Il discorso del “tanto per” è giusto se uno lo fa per sfida, credo, ma se si parte dal fatto che il fan ti vuol fare ascoltare a forza il suo cd, per esempio, mi sento autorizzato a dirgli che preferirei di no, e dietro la sua insistenza posso pensare di poter anche esprimere qualche disappunto colorito.

        1. Che poi non c’è modo peggiore per far odiare qualcosa (libro, CD, film) che insistere con tono belante: Devi assolutamente leggerlo/ascoltarlo/vederlo! E’ un capovaloro!
          Per quel che mi riguarda è un atteggiamento che desta in me immediato pregiudizio.

  2. La passione è una cosa, il fanatismo un’altra. Come non essere d’accordo.
    Io non mai difeso Hemingway e neppure i Duran Duran nei tempi andati LOL
    Non parliamo poi dell’inter

    1. Sì, è a tema, e io ci vedo una tristezza di fondo, a dispetto dei buoni propositi di DD.
      Questa non è male: You can dislike a piece of art, and it can still exist and be enjoyed by others. That doesn’t hurt you.
      Sembra banale ma in effetti non lo è.
      Per quel che mi riguarda è uno dei principi attorno a cui dovrebbe girare il mondo.

    1. Guarda, io lo capisco (spesso mi capita), ma senza arrivare ai livelli di scannarsi per i famosi “gusti personali”…
      La mancanza di ironia e autoironia è il peggior difetto di questa gente.

  3. Ciò che è scritto in questo articolo è maledettamente vero. Devo anche ammettere che, solo in qualche occasione però, mi riconosco nella tipologia del “Vero fan del vecchiume”. Forse è solo per via della mia età.

    1. Beh, anch’io ho il rimpianto di molte cose del passato. L’importante è non rimanere ancorati a un mondo che non esiste più. Forse poteva essere anche migliore di questo, ma continuare a idolatrarlo non porta da nessuna parte.
      Non mi pare che tu appartenga alla schiera dei Veri fan del vecchiume, dai 😉

  4. Adesso io non sono sociologo né psicologo, ma sospetto che l’appassionato diventi fanatico quando nasce un senso di squadra – o squadrismo – nel sostenere una passione, che può andare dalla politica allo sport passando per qualsiasi altra cose. Più o meno come la frenesia alimentare nasce in natura dall’essere in tanti (e dalle prime gocce di sangue della preda).

    1. Io i fan li ho visti da vicino… quelli più ossessivi non hanno una vita loro, perciò preferiscono vivere di riflesso quella altrui (di un calciatore, di un cantante, o anche quella immaginaria di un manga).
      Un’altra regoletta valida è che il fan riesce a socializzare solo col fan. Da qui il “senso di gruppo” a cui tu accenni.

      1. Esatto, sono branchi quando attaccano lo fanno in base alle leggi del branco. Anche il tam tam o il richiamo della foresta, tipo: ho letto questo post di un tizio che insulta il nostro idolo, andiamo a fargli il mazzo! Sono sicuro che hai presente.

  5. Il post capita a fagiolo con il flame ps4 vs. XboxOne. Fanatismo puro. Però devo difendere i fan del vecchiume, mi spiego con un esempio specifico: non è mica colpa mia se i film di fantascienza degli anni 80 sono i migliori in circolazione, e lo ripeto ogni volta che vedo film come Oblivion o After Earth u.u

    1. I paragoni sui film li faccio anch’io, è normale 🙂
      Però non sono di quelli, per capirci, che sostiene che non verrà mai più girato un film di fantascienza decente…

  6. Si hai sfondato un portone aperto della stazza porte di Babilonia, ma è un bellissimo quanto purtroppo veritiero post. Mi è capitato spesso di consigliare un libro/film/tf che io trovavo bellissimo per i miei motivi che spiego, ma anche dover difendere che una cosa può non piacermi nonostante poi la risposta standard è che “non capisco nulla”. Il gusto personale è insindacabile, purtroppo non posso farci nulla se a me non piace Neil Gaiman o One Piece piuttosto che preferisco il film o un libro. Poi ci sono gli anti-fan che ti seguono il dato prodotto solo per cantartela che secondo i loro studi dottoratissimi incrociati coi dati di wikipedia quella serie non è attendibile. I Casi Umani più interessenti sono le twilightmom e le trentenni che si fanno dire cosa votare perchè lodice un certo cantante.

    1. Esatto: ai gusti personali non c’è rimedio. Per fortuna.
      E i veri fan non fanno altro che peggiorare la fama dell’idolo che portano in palmo di mano.

  7. La passione viene interpretata nel modo sbagliato.
    Passione come possesso, come proprietà.
    Se ciò che è nostro è minacciato, lo difendiamo.
    L’assenza di una educazione alla passione è la causa di un sacco di problemi–e forse i fan sono uno deiproblemi minori.

      1. La passione diventa traumatica, le relazioni personali diventano fonte di dispiacere anziché di piacere. I giornali ne sono pieni, dei problemi dovuti all’incapacità di vivere la passione in maniera sana.

  8. “il calcio era bello quando c’erano solo tre stranieri per squadra.”: su questo ti contesto perché è oggettivo. Anzi io direi che era ancora meglio con solo due (la perfezione).
    Anch’io odio il fanatismo se inteso come ottusità mentale. Ben diverso ad esempio nel calcio avere per punto di onore di non indossare mai nessun abbinamento di colore che possa ricordare i dirimpettai.

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