Alternativa 3: il presunto complotto di Science Report

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Alternativa 3 (Alternative 3) è l’ultima puntata di un programma scientifico inglese piuttosto famoso negli anni ’70: Science Report.
Questa serie di documentari veniva trasmessa da Anglia TV per gli spettatori inglesi e, via satellite, per quelli di Nuova Zelanda, Australia, Canada e di altri paesi del Commonwealth.
Alternativa 3 differisce da tutte le altre puntate del programma perché era stata intesa come una hoax giornalistica, un falso girato con pretese di verosimiglianza. Operazioni di questo tipo vengono chiamate anche mockumentary, e in questi anni recenti vanno assai di moda. L’intenzione della produzione (la stessa Anglia TV) era quella di mandare in onda il “documentario” direttamente il 1 aprile 1977. Poi, per problemi burocratici, i tempi si allungarono e Alternativa 3 venne trasmesso il 20 giugno 1977. Da qui è nata tutta una teoria del complotto che in alcuni ambienti va ancora forte.
Già, perché le notizie proposte nel mockumentary avevano un forte contenuto politico-sociale, e andavano a colpire l’immaginario e le inquietudini popolari…

Alternativa 3 si presenta come una puntata nata dall’invio in redazione di uno scottante video top secret, recapitato a Science Report da un tecnico informatico in seguito scomparto in circostanze poco chiare. Costui lavorava per un’azienda americana fornitrice della NASA. Impiego che, per un eccesso di zelo e di curiosità, lo aveva messo nella situazione tale da scoprire una verità sconcertante, di proporzioni planetarie. I giornalisti di Science Report, partendo dal video, avrebbero dunque scoperto altre informazioni su questa cospirazione americano-sovietica.

Tutto ha inizio da uno studio congiunto fatto da specifiche taskforce delle due superpotenze in questione. Raccogliendo i dati sull’inquinamento, sulla progressione in crescendo di attività sismica e vulcaniche e sulle mutazioni climatiche incontrollabili, gli scienziati dei due paesi hanno previsto con matematica certezza una nuova era glaciale, con inizio presunto attorno all’anno 2000-2010.
Secondo questo dossier i sintomi della catastrofe si sarebbero manifestati con evidenza da lì a trent’anni. Vale a dire, contando che parliamo del 1977, attorno al 2007. Tali sintomi sarebbero:

  • Aumento dei terromoti in tutto il mondo.
  • Tsunami.
  • Inverni dal clima molto mite, intervallati da poche settimane di freddo intensissimo.
  • Aumento su vasta scala di tifoni, uragani, tempeste devastanti e altri fenomeni atmosferici distruttivi.

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Il processo di devastazione e di successiva glaciazione viene descritto come inevitabile e letale, tale da ridurre la popolazione mondiale a poche migliaia di superstiti nel giro di qualche decennio.
Gli scienziati propongono quindi una serie di soluzioni ai due governi (americano e sovietico).
L’Alternativa 1 prevede un radicale ridimensionamento della popolazione terrestre, per ottimizzare le risorse disponibili nel momento della crisi climatica.
L’Alternativa 2 ipotizza la costruzione di città sotterranee segrete (materia già nota ai sovietici, a quanto pare), destinate ad alcune centinaia di persone, selezionate in base alla loro utilità specifica.
La terza di esse, l’Alternativa 3, è quella che viene scelta come piano di sopravvivenza del “personale indispensabile”, per dare così la possibilità alla razza umana di sopravvivere… altrove.
L’Alternativa 3 è in sostanza il piano di colonizzazione del Pianeta Marte, ma in segreto, tenendo i media e l’opinione pubblica lontani dal progetto. La lista delle persone salvabili dalla nuova glaciazione è ristretta e di stampo hollywoodiano: politici di primo piano (e relative famiglie), scienziati, astronauti, i vertici militari, personale tecnico indispensabile allo sviluppo della colonia marziana.

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L’operazione congiunta Mosca-Washington ha come passo preliminare la creazione di una base operativa sulla Luna, data per già realizzata e operativa nel momento in cui lo scottante videotape è stato spedito alla redazione di Science Report.
Dopo la sua attivazione, molti tecnici, scienziati e perfino astronauti sono morti per “tragici incidenti”, nel giro di poche settimane. Ovviamente l’ipotesi di complotto li vuole uccisi su commissione governativa, per evitare fughe di notizie da parte dei soggetti più deboli.

L’incredibile puntata si chiude con ulteriore colpo di scena. Il presentatore spiega che, in seguito alle informazioni raccolte, i suoi inviati hanno fatto ulteriori indagini, scomodando anche amicizie importanti. Grazie a esse la redazione è venuta in possesso di una segretissima registrazione audio, che racconta un atterraggio sul suolo marziano… nel 1962!
Come a voler provare che l’idea della realizzazione di una colonia sul Pianeta Rosso era addirittura più vecchia rispetto al via libera di Alternativa 3, e che quindi il tempo necessario per mettere in atto il piano di evacuazione segreto sarebbe stato molto più breve del previsto.

Bella storia, vero?
In seguito tutte le persone coinvolte nella puntata giurarono e spergiurarono di essere attori, e di aver seguito un copione. Giornalisti, scienziati, “gole profonde”: tutti recitavano.
Eppure da Alternativa 3 nacque una teoria del complotto che affascina ancora oggi. I paranoici notarono sottili discrepanze nella versione ufficiale sostenuta da Anglia TV. Su di tutte, quel voler far passare la puntata come un pesce d’aprile, quando in realtà essa andò in onda a giugno inoltrato. Senza dimenticare chi sostiene che Alternativa 3 fu sì un canovaccio recitato, ma commissionato da qualcuno che voleva rendere pubblico il piano segreto russo-americano.

La cosa curiosa è semmai che i sintomi di una catastrofe naturale imminente, citati nel dossier datato 1977, sembrano molto simili a quelli che vediamo oggigiorno, con cadenza quasi quotidiana: terremoti, clima impazzito, uragani di portata apocalittica, tsunami. Quasi come se quelle previsioni di fantasia si siano trasformate magicamente in realtà.
Una bizzarra coincidenza.

La puntata di Alternativa 3 è visibile integralmente su Youtube.
Un mockumentary bellissimo, e anche più inquietante di molti film moderni.

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(A.G. – Follow me on Twitter)

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9 commenti

  1. Non ricordo se il mockumentary originale presenti questo elemento e se sia un’aggiunta spuria di coloro che lo hanno scambiato per vero. Si dice che l’equipaggio della prima missione verso Marte, quella del ’62, avrebbe trovato i resti di un naufragio: una navicella spaziale che si era schiantata uccidendo i piloti. Una navicella di Nazisti e Giapponesi lanciata nella primavera del ’45…

      1. Credo che faccia parte del filone dei “Nazi on the Moon”, variante spaziale dei Nazisti nascosti in Antartide. Ogni tanto, quando mi capita, leggo di queste cose – come antipasto per la leggenda dei cosmonauti perduti, che invece conosco bene.

  2. Ma perché colonizzare Marte?
    Marte è mediamente più freddo di qualsiasi era glaciale possa colpire la Terra. Senza contare che per ogni chilo mandato su Marte spendi la stessa energia per mandarne 100 in orbita o per costruire qualche milione di metri cubi di rifugi sotterranei sotto terra.
    Non ha senso.

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