L’insaziabile (Ravenous)

Come anticipato dal precedente articolo, questa settimana sarà in buona parte dedicata a fumetti, film e libri che presentano ibridazioni tra il genere horror e quello bellico. Vi recensirò un po’ di materiale e magari dopo le feste cercherò di riassumere il tutto con un bel dossier omnicomprensivo.

Dopo la guerra del Vietnam e gli zombie di ’68, è il turno della Guerra Messicano-Americana e del cannibalismo rituale trattato nel film L’Insaziabile, datato 1999 e realizzato da Antonia Bird. Una pellicola strana e curiosa, con una regista inglese che riesce a tinteggiare il West con colori horror, arrivando a produrre un film piuttosto conosciuto nel sottobosco dei veri appassionati ma sconosciuto ai più.

Siamo nel 1847. La Guerra tra Stati Uniti e Messico è finita da poco, con la vittoria degli americani, che si sono assicurati il controllo del Texas e di vasti territori in Colorado, California, Nevada, Utah e Wyoming.
Un esiguo numero di soldati statunitensi sorveglia un fortino tra le nevi della Sierra Nevada, non lontano dall’ex frontiera, ma al contempo distanti praticamente da ogni cosa. L’avamposto si chiama Fort Spencer e della guarnigione fa parte anche il capitano John Boyd, medaglia al valore conquistata sul campo, ma solo per caso. In realtà l’ufficiale è un codardo e quel trasferimento in un avamposto sperduto è il modo in cui i suoi superiori lo hanno isolato dal mondo civile.
Il fortino è tutto fuorché un luogo salutare. Il clima rigido rende i soldati nervosi e bizzarri, anche per colpa dall’isolamento che li taglia fuori da gran parte dei contatti esterni alla guarnigione. Eppure c’è qualcosa che li attende, un orrore antico come il mondo e ancor peggiore rispetto alla guerra appena conclusa.

L’elemento estraniante arriva attraverso un uomo sopravvissuto ai rigori dell’inverno. Un “servo del signore”, come si definisce con trasporto. Dice di chiamarsi Colquhoun e di essersi perso tra le nevi tre mesi prima, insieme ad alcuni compagni, costretti poi al cannibalismo per sopravvivere. Colquhoun spinge Boyd a organizzare una spedizione per salvare gli unici due membri superstiti del suo gruppo, in particolare una donna che a suo dire rischia di essere mangiata dal suo compagno di sventura, un militare dal grado di colonnello, Ives, colui che comandava la carovana, nonché il primo ad aver spinto tutti verso l’antropofagia.
Una volta nei boschi l’uomo rivela però la sua vera natura di cannibale: Colquhoun e Ives sono in realtà la stessa persona. L’uomo ha già ucciso i suoi cinque amici, nutrendosi dei loro corpi, e ora ha intenzione di fare lo stesso coi soldati di Fort Spencer.
Solo Boyd riesce avventurosamente a salvarsi, rompendosi però una gamba durante la fuga. Sopravvivendo a stento, dopo giorni riesce a tornare all’avamposto, solo per scoprire che Colquhoun/Ives, ripulito e rivestito della sua vecchia uniforme, è ora ospite del forte. Il suo obiettivo è uno soltanto: continuare a nutrirsi di carne umana. Non solo per una deviazione mentale, bensì perché a suo dire la dieta antropofaga è in grado di preservare il fisico, di curare le malattie e di aumentare la forza di chi la segue. A quanto pare Ives ha però anche un piano più elaborato: diffondere la sua pratica mistico-cannibalista negli alti ranghi dell’Esercito…

L’Insaziabile gode di molti elementi di pregio, partendo dalla trama elaborata, mai banale né sciocca. A essa fa da scenario un’ambientazione naturale splendida e al contempo estraniante, tra nevi, boschi secolari e distese spopolate.
L’intepretazione stessa del cannibalismo è singolare, legata a pratiche sciamaniche antiche e occulte, che in un certo senso si ricollegano alla tradizione del Wendigo, lo spirito mangiatore di uomini del folklore algonchino. Un demone che si dice sia figlio dell’inverno e della fame. Che il terribile Ives sia solo un pazzo, un posseduto dal Wendigo o, ancora, un uomo iniziato a riti mistici tanto aberranti quanto realmente funzionanti, sta allo spettatore deciderlo, anche se la regista ci fa propendere più per quest’ultima scelta.
Ottimo anche il cast, in particolare Guy Pearce nel ruoto di Boyd, il finto eroe codardo, e Robert Carlyle in quello di Colquhoun/Ives.

Un film poco noto e poco pubblicizzato, ma che merita più attenzione di altri titoli molto conosciuti e alquanto scialbi nel riproporre i soliti cliché del genere horror/bellico.

24 commenti

  1. Ottimo film.
    Tra i miei preferiti in assoluto.
    Il tema del Wendigo e del cannibalismo sono trattati in maniera mai prevedibile o goffa.
    Hai fatto bene a segnalarlo.
    Saluti
    Edu

    1. Come tutti i buoni lavori, anche questo è poco conosciuto.
      E’ quasi come se l’intelligenza delle trame proposte sia un privilegio da riservare a pochi 🙂

    1. In TV l’hanno passato solo un paio di volte, in terza serata, su Italia 1.
      In compenso sono stati molto attenti a propinarci tutti i teen-horror più stupidi del millennio, ora replicati anche su Italia 2…

  2. Mi sa che questo l’avevo già preso in considerazione, ma poi l’opportunità di vederlo è svanita insieme al ricordo di esso… 😀 Fino a stamattina.

  3. Bel film!
    Ricordo ancora la sera in cui lo ho preso al distributore automatico del videonoleggio.
    Non c’era nessuno dei titoli “di punta” che avevo in mente di vedere e questo lo presi un po’ come ripiego.
    Immagina la mia sorpresa e anche contentezza quando lo ho visto.
    Ottimo e mai sciatto.
    Certe belle sorprese non si dimenticano 🙂
    Chissà se anche oggi avrei la stessa fortuna?Viene il dubbio che film così nel distributore non te li facciano più trovare…

    Cily

    1. Purtroppo lo temo anch’io.
      Oramai le cose più interessanti le trovo sui siti di streaming, e in particolare tra i film sottotitolati (che poi raramente arrivano sul mercato italiano).
      Non a caso sono sempre più disinteressato al cinema, e sono pochi i titoli che riescono a convincermi a investire due ore davanti alla tv, piuttosto che fare altro…

  4. Una buona idea, eseguita in maniera abbastanza divertente.
    Anche se forse “divertente” non è la parola giusta 🙂

    Tra l’altro, vedo che anche tu sei nel mirino de icittadiniprimaditutto…
    Ma a te portano traffico?
    Perché a me pare quasi ne tolgano 😀

  5. Pensavo di essere l’unico ad apprezzare questo film! Vorrei anche segnalare la colonna sonora veramente originale con un tema principale che definirei ipnotico e che secondo me contribuisce all’atmosfera straniante del film.

  6. ciao Ale, posso assicurarti che è tuttora ( il cannibalismo militarrizzato ai danni dei vinti) una pratica diffusa, conosciuta e tollerata, in africa centrale ad esempio, per esperienza personale ho visto le tracce di qualcosa di simile in Somalia nel ’93..
    sgradevole ma reale..

    1. Sul vecchio blog avevo parlato di cannibalismo, forse dovrei rivangare quegli articoli…
      Non ho difficoltà a credere che in Africa (ma forse anche in Asia) sia ancora praticato. Certo che vederlo di persona dev’essere stato disturbante….

  7. Film visto anni orsono fa e mi ricordo che mi era piaciuto, sopratutto la scena della tagliola, un film particolare ed anche diverso dal solito.
    Se posso suggerire un film horror-bellico, ti consiglio “Allucinazione perversa” di Adrian Lyne, ma immagino che lo conosci già.

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