Brad Barron: I guardiani supremi

Brad Barron speciale n°5: I guardiani supremi
di Tito Faraci e Walter Venturi
Bonelli Editore
240 pagine b/n, 6.00 euro

Sinossi

Nuovi eroi sono arrivati in città. Anzi, nuovi supereroi. Si fanno chiamare “Guardiani supremi” e sono dotati di poteri straordinari. Questa volta sembra che non toccherà a Brad Barron salvare New York (se non addirittura il mondo) e potrà dedicarsi alla sua professione di biologo, nel centro di ricerche sulle creature extraterrestri da lui fondato. Ma le cose si complicano quando entra in scena anche un team di supercriminali e, allo stesso tempo, Brad comincia a dubitare delle reali intenzioni degli stessi supereroi…

Commenti

A volte guardiamo molto lontano – per esempio oltre oceano – e non ci accorgiamo di quel che abbiamo sotto il naso.
Brad Barron è una delle migliori collane autoconclusive proposte in questi ultimi anni dall’ultraconservatrice Bonelli. Già in questa mia definizione – autoconclusiva – si nota un pregio che è sempre mancato alla casa editrice fumettistica italiana per antonomasia. 

New York, anno 1956. Un giorno qualsiasi.
La vita scorre come sempre, tra lo sciamare frenetico dei pendolari diretti al lavoro e la tranquilla attività di una mamma intenta a sfornare una torta di mele per la propria figlia. Ma la quotidianità della metropoli sta per essere sconvolta da un evento incredibile: un’invasione!
A conquistare il continente americano e il resto del mondo non è, però, la temuta super-potenza che domina oltre la Cortina di Ferro, bensì la flotta dei Morb, testa di ponte di un impero extraterrestre che ha posato il suo sguardo sul pianeta Terra. L’occhio dei Morb non è benevolo ma, anzi, è mosso dal desiderio di dominio, da una sfrenata attitudine espansionistica e colonizzatrice. Il nostro pianeta non è il primo a subire l’attacco da parte di questa razza guerriera.

Questo è il plot di Brad Barron, un biologo che è diventato eroe suo malgrado, riuscendo a salvare la Terra dai Morb in una serie di avventure durate l’arco di 18 numeri (un anno e mezzo). Iniziata in modo poco convincente, BB è migliorata di mese in mese, fino a diventare una saga avvincente, dal sapore un po’ vintage, ma piena di tutte le potenzialità di un sottogenere chiamato atompunk (di cui parleremo settimana prossima).
Liberato il nostro pianeta dagli invasori, Brad Barron è tornato a essere un civile. Tuttavia non ci si libera così alla svelta da una massiccia colonizzazione aliena, infatti le Forze Armate americane sono ancora impegnate a distruggere piccole sacche di Morb nascoste praticamente in ogni angolo degli Stati Uniti. Al contempo gli scienziati come Brad hanno recuperato la tecnologia lasciata indietro dagli invasori, tentando di comprenderla e di riutilizzarla.

Su questo secondo plot post-bellico la Bonelli pubblica di tanto in tanto uno special dedicato a Brad Barron. Quello che vi presento oggi è il quinto, I guardiani supremi, omaggio dichiarato alle atmosfere supereroistiche dei primi anni ’60.
Questi eroi ci vengono però presentati con lo sguardo adulto tipo dei comics di oggi, ossia ben lontani dall’idealismo degli esordi dei vari Capitan America e Iron Man. Sono infatti uomini e donne dotati di poteri sovrannaturali, ma non per questo necessariamente votati al bene. Teoria che oramai va di moda nella tradizione supereroistica americana, e non solo.
La storia è interessante, non particolarmente originale, ma si fa leggere e gode di disegni molto belli per chi ama le atmosfere del già citato atompunk.
Purtroppo il vero difetto imputabile a Brad Barron è il suo essere del tutto bonelliano: buono fino al midollo, con pochissimi lati oscuri, eroico sempre e comunque.
Se riuscite a passare sopra questo problema I guardiani supremi vi piacerà e magari vi verrà voglia di scoprire anche il resto dell’universo di BB.

9 commenti

  1. Davvero interessante, ammetto di essere abbastanza ignorante in materia di fumetti e di solito come dici tu punto il mio sguardo oltreoceano e per questo non lo conoscevo.
    La trama è intrigante, molto anni 60 e per questo ancora più affascinante, cercherò di recuperare i volumi.
    Sono molto curioso di leggere settimana prossima, che parlerai di atompunk, qualche anticipazione ?

    1. Partirò con un articolo che farai punto sui vari sottogeneri – per così dire – dello steampunk, tra cui l’atompunk.
      Poi man mano cercherò di trovare qualche lettura o film interessante da suggerirvi, anche se per certi filoni non è per niente facile!

  2. Sei troppo buono con questa uscita, che è veramente tra le più insipide di Faraci.
    Ha uno spunto interessante(e anche abbastanza inedito per la Bonelli) ma non riesce proprio a decollare, lasciando solo del gran mestiere a reggere la storia.
    Faraci, un ottimo autore che, certe volte, ha il potere di essere bolso come il peggiore dei Nizzi

    P.S.
    lo stai seguendo Shanghai Devil?
    Secondo me è proprio la tua tazza del tè!

    1. Mah, secondo me ha una prima parte interessantissima e una seconda che si conclude banalmente. Che poi è un altro difetto di quasi tutte le collane di Bonelli.
      Da qui a definirla una delle più insipide uscite di Faraci ce ne passa, ma forse si tratta semplicemente di gusti 😉

      Shangai Devil non l’ho ancora letto. Ne parlano bene, ma oramai i miei acquisti bonelliani sono casuali e molto, molto incidentali…

  3. Ho seguito la collana regolare, e mi è piaciuta. Ho letto qualcuno degli speciali, sperando sinceramente in un livello superiore di sfruttamento di un’idea secondo me con tantissime potenzialità, ma rimanendo nel complesso quasi sempre deluso.
    Questa in particolare non l’ho letta ma mi fido del tuo giudizio, e i soldi li tengo da parte per il prossimo album di Mignola 😉

    1. Beh, tra qualunque pubblicazione bonelliana e Mignola c’è ancora un abisso!
      Doppiamo anche solo arrivare a sfiorare certe vette… e non capisco cosa ci impedisce di farlo, se non una mentalità editoriale (pure nei fumetti) troppo gerontocratica.

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