Disjoin to the Dark Side: una Top 5

Settimana scorsa, parlando del famoso meme sui “cinque futuri“, è saltato fuori un discorso collaterale, forse ancora più autoanalitico.
Come può far paura il futuro?, chiedeva qualcuno.
La mia risposta è stata immediata: non è il futuro a farmi paura, bensì i miei limiti e i miei difetti, che freneranno senz’altro buona parte delle (pur piccole) ambizioni che nutro.

Ma in fondo chi non ha qualche lato oscuro che lo trascina in basso?
Del resto la perfezione non è umana: è innaturale e inquietante.
Invece perfezionarsi, o quantomeno conoscere i propri limiti, è cosa buona e giusta. Non solo: è fondamentale per vivere meglio e per non diventare dei supponenti cazzoni.

Scrivere questa top 5 non è stato facile. Non pretendo che mi seguiate nella sua stesura, né vi chiedo di rivelarmi i vostri pruriginosi segreti, magari da fedina penale sporca. Però, se volete, si può chiacchierare un po’. E vediamo che ne viene fuori…

Cinque limiti da superare

  • Imparare a  lavorare in squadra

Collaborare è bello, utile e lodevole. Trovare qualcuno disposto a essere onesto con te fino in fondo è una sfida. Una sfida che può essere vinta soltanto provandoci. Grazie al blog (anzi, ai blog, vecchio e nuovo) ho già in parte superato questa fase che chiamerei del pistolero solitario. Scegliere solo le collaborazioni che possono migliorare la qualità del nostro lavoro è necessario. Chiudersi totalmente a riccio è controproducente.

  •  Diventare più schietto e rigido

Sembra un controsenso, visto il punto precedente, ma in realtà non lo è. Diventare più schietti e rigidi non significa trasformarsi in barbari maleducati e incivili. In Rete c’è già che copre questi spazi, li lascio volentieri tutti a loro. No, con questo proposito indendo soltando dire che occorre opporre netti rifiuti a chi dà la chiara impressione di farci perdere tempo, anche se superficialmente si mostra cortese, perfino adulante. Respingere con ferma gentilezza chi, a pelle, non può diventare nostro amico. Rifiutare le offerte di collaborazione per cui non sentiamo alcun pathos, per quanto importanti esse siano. Non cedere alla facile tentazione della mellifluità.

  • Ottimizzare il tempo

Limitare il cazzeggio quando si scrive. Rifiutare uscite non gradite solo per doveri di convenzione sociale. Evitare di fare straordinari non pagati al lavoro (ok, qui già ho rimediato). Imporsi – soprattutto in Rete – ritmi di scrittura sempre più professionali e validi. Meno ore su Facebook e più ore sul blog.
Ma anche: staccare di tanto in tanto. Al posto che devastarsi davanti allo schermo del PC fino alle ore piccole, tornare a leggere un libro o a vedere un film, mentre la pressione mentale defluisce lentamente.

  • Non farsi avvelenare

Basta dedicare spazio ed energie a chi ha come unico scopo quello di avvilirci. Basta spendere tempo a discutere (litigare) con persone che non hanno alcun desiderio di confronto, bensì solo di scontro. Basta farsi avvelenare col sospetto che i complimenti siano di maniera e le critiche sempre oneste e costruttive. Non è così.
In altre parole: acquisire fiducia in noi stessi e nelle persone che ci stimano. Colloquiare con quelle che ci criticano, ma senza pregiudizi. Mandare brutalmente affanculo gli altri.

  • Acquisire concretezza

… Qualità che il sottoscritto non ha mai avuto. Purtroppo per “concretezza” intendo anche il saper gestire tutte quelli componenti burocratiche/organizzative che ho sempre visto come fumo negli occhi, occupandomene male, in ritardo e spesso con effetti nefasti. Un libro di quelli sul genere Dieci consigli per migliorare te stesso sintetizzerebbe questo quinto punto con uno slogan semplice ma sensato: Impara a diventare il manager di te stesso. Il che, per certi versi, prima o poi diventa una necessità, visto le alternative.

9 commenti

  1. ottime considerazioni, credo che valgano un pochino per tutti quelli che frequentano questo blog, vista la comunanza di interessi, ( più o meno..) , ad acquisire concretezza ci penso anch’io, ma non è facile se si hanno mille cose in testa, ottimizzare il tempo ne è la diretta conseguenza positiva, lavorare in squadra? solo se te la puoi scegliere, e non è per niente facile ( io ci sono riuscito solo adesso , a 50 anni..), schietto mi pari bello schietto e per concludere e meglio avvelenare gli altri, soggetti da imbustare e spedire altrove ne conosciamo tutti..comunque come al solito sei stato sintetico e mi sembri già a puntino.

    1. Grazie.
      Ovviamente i propositi sono buoni, metterli in pratica può essere un filino più complicato, perché in fondo siamo soltanto esseri umani.
      Ottimizzare il tempo è complicato, fin quando c’è da dividerlo con mille altre cose. Nel campo della scrittura è quasi impossibile farlo, visto che essa rimane sempre a livello di “passione” e mai di professione. (Siamo in Italia, baby, direbbe qualcuno).
      L’importante è almeno provare a combinare qualcosa di buono 🙂

  2. Sono riflessioni sensate, specchio di un cambiamento che ti ho visto fare / maturare in questi anni. Alla fine molto passa per l’esperienza e per il dover scegliere, spesso con qualche rimpianto, cosa fare e cosa non fare. Riducendo il discorso al blog e alla scrittura la strada maestra è quella che hai delineato: serietà e professionalità. E pazienza se qualcuno si sente escluso e/o non apprezzato. It comes with the territory.

    1. Grazie anche a te 😉
      L’esperienza è indispensabile, è vero. Sembra un luogo comune, ma sono proprio gli errori a insegnare molto, ancora più dei successi.
      A livello di blog devo dirti che tu hai fatto un balzo enorme da quando sei approdato su WP. Penso che lo abbiano notato proprio tutti.
      Avanti così per entrambi, vediamo di toglierci altre soddisfazioni…

      1. Tutto cambia e l’esperienza è uno dei motori primi del cambiamento. Credo che tu rimpianga ben poco del passato, tutto a qualcosa è servito, Bidello compreso. 🙂

        Migliorato? Alex, ci ho messo la faccia. O faccio bene o mi rovino con le mie mani. 😉

  3. Bisogna sempre cercare di migliorare sé stessi ma… dobbiamo anche ricordare che i nostri difetti sono le caratteristiche principali che ci distinguono dagl’altri. Se fossimo tutti perfetti, allora saremmo tutti uguali e… sai che noia? Per cui ti auguro di ottenere miglioramenti in ognuno dei cinque punti, ma con moderazione. Perché l’Alex che conosco è fatto anche di quelle cose che idealmente vorresti cambiare ^^

    1. Sei gentile, grazie 🙂
      Io non rischio nemmeno lontanamente di diventare perfetto, credimi… Cerco di limare le brutture e anche quello a volte mi risulta difficile 😛

  4. Limiti da superare ne ho una lista lunga un braccio.
    Amministrare meglio tempo e risorse, ad esempio, sarebbe già un bel miglioramento.
    Essere meno dispersivo.
    Bah… rischio di tediare te e i tuoi lettori.
    Però è importante guardare con lucidità ai propri limiti, ed interrogarsi su come superarli.
    Perché anche noi persone meravigliose potremmo essere ancora meglio 😉

  5. Leggendo questo articolo chissà perché mi è venuta in mente mia madre. Lei era una dirigente dell’agenzia delle entrate, poi per varie motivazioni si è trovata senza lavoro. Da diversi anni ormai ha cominciato a lavorare come libero professionista, occupandosi di formazione professionale e pubblicando diversi libri su questo e altri argomenti. Insomma, è bello vedere da vicino una persona che ha fatto dei punti qui descritti la sua forza.

Scrivi una risposta a Glauco Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.