Pacific Rim

Le ultime scimmie che hanno alloggiato sulla mia schiena erano quelle che mi tormentavano nell’attesa di film quali The Avengers, il terzo Batman e un pochino anche per Biancaneve e il Cacciatore (ero andato in fissa, adoro le fiabe rivisitate in chiave dark).
Ancor prima la scimmia era tutta per The Dead che, col senno di poi, è l’ultimo film decente di zombie che mi è capitato di vedere.
A questo punto credevo di non avere aspettative particolari per delle pellicole di imminente uscita, salvo poi capitare su una serie di articoli che anticipano il prossimo lavoro di Guillermo Del Toro, Pacific Rim.
Partiamo dal presupposto che io adoro il regista messicano, ottimo anche quando si cimenta come scrittore, tra l’altro. Ha un talento unico per trasformare l’immaginazione in immagini. Le due parole sono strettamente legate, ma in realtà è parecchio complicato tradurre dal lato pratico questa parentela in film e serial TV.
Pacific Rim si candida a essere una delle più divertenti giostre dell’ultimo decennio, oppure una stupidata che farà ridere mezzo mondo. Con Del Toro in mezzo propendo più per la prima soluzione.
La trama, che qualcuno di voi già conoscerà, è riassumibile in questa frase: mostri giganti contro robot giganti.

Dal pacifico si levano dei mostri enormi e misteriosi, i Kaiju, il cui unisco scopo sembra essere quello di distruggere l’umanità. Per combatterli vengono costruiti gli Jaegers, dei robot titanici comandati da due piloti le cui menti sono legate a livello neurale. Tuttavia anche gli Jaegers sembrano essere insufficienti per fermare l’avanzata dei Kaiju. A un certo punto l’unica speranza del genere umano pare essere nelle mani di due riluttanti eroi, posti al comando di un obsoleto robot.

Questa, in soldoni, è la trama.

Un pilota di Jaegers americano e uno russo.

Specifichiamolo subito: io non voglio un film da guardare “a cervello spento” (espressione che trovo ripugnante, tra l’altro). Voglio un film divertente ma che sia di qualche gradino superiore al capitolo 2 e 3 dei Transformers, o a quella roba indegna di G.I.Joe.
E’ lecito sperare? Come ho già detto, tutto dipende da Guillermo Del Toro. Il punto di riferimento deve essere costituito dal suo dittico su Hellboy, che trovo fantastico. Azione, effetti speciali, ma anche personaggi e atmosfere perfettamente riuscite.
Duecento milioni di dollari di budget potrebbero costituire un’arma a doppio taglio. Se spesi bene assisteremo a qualcosa di spettacolare, viceversa potremmo trovarci davanti l’ennesima pellicola tutta esplosioni e combattimenti.

Ovvio che Pacific Rim sia una sorta di Eldorado per chi è cresciuto a furia di robot “nagaiani” (Goldrake, Mazinga, Jeeg). Idem per chi adora i film coi supermostri giapponesi, come Godzilla e tutti i vari derivati più o meno illustri. Anche se in realtà pare che Del Toro abbia preso ispirazione in primis dal dipinto di Francisco Goya, Il Colosso.
Nei vari comic-con americani la produzione sta svelando pochi dettagli alla volta, per far crescere il giusto hype. Per il momento abbiamo alcune immagini, un paio di poster, delle spillette, presto forse un teaser.
La data d’uscita prevista è il 12 giugno del 2013.
E ora chi la tiene la scimmia?

(A.G. – Follow me on Twitter)

14 commenti

  1. Ecco, sono in scimmia anch’io, cosa che mi succede ogni volta che leggo “Guillermo Del Toro”. (Perché ha lasciato il progetto The Hobbit in mano a Jackson, sigh… ?)
    Chissà se dopo questo Pacific Rim, non ci sia un effettivo ritorno ai robottoni alla Go Nagai. Un film su Goldrake, so che sembra scontanto, sarebbe eccezionale!

  2. Del Toro può avere i miei soldi anche subito 😀 Non vedo l’ora di riaverlo come Regista a tutto tondo e non solo come Produttore/Sceneggiatore. Spero che prima o poi riesca a fare il suo “Le Montagne della Follia”, ma intanto ci facciamo bastare le botte da orbi tra giganti. Siamo gente con gusti raffinati, dopotutto.

  3. E’ da qualche mese che se ne parla e se ne sbava… incrociamo le dita e speriamo nel gusto di DelToro che fin’ora delusioni non ne ha date

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