Racconti Crudeli (di Samuel Marolla)

Racconti crudeli
di Samuel Marolla
Autoproduzione
90 pagine circa, 0.99 euro
Link per l’acquisto (formato ePub, Mobi e Doc)

Sinossi

Uno scrittore dilettante scopre a Milano un misterioso corso di “scrittura memetica” le cui lezioni avranno esiti decisamente infausti. Nel prossimo futuro, un’Europa in ginocchio a causa della crisi economica e alle prese con un’invasione militare africana scopre che il continente nero ha portato la guerra alla sua più estrema e atavica conseguenza. Nel Mobilificio De Zani, emblema della produttività brianzola, le persone spariscono e i mobili assumono connotati da incubo.

Commento

Di Samuel Marolla abbiamo già parlato altre volte. Vale giusto la pena ribadire che lo trovo uno dei migliori autori horror italiani, insieme a Danilo Arona, Claudio Vergnani e pochissimi altri.
Questi autori si muovono su piani diversi, cercando suggestioni spesso differenti tra l’uno e l’altro. Del resto la letteratura del brivido si presta a mille sfumature, come abbiamo accennato in quel di Halloween.
La bravura di Samuel è quella di calare l’orrore in un contesto quotidiano, stravolgendo il protagonista, ma lasciando il resto del mondo indifferente al Male che il poveraccio di turno si trova a fronteggiare (o, come spesso accade nei racconti dell’autore milanese, a subire).
In realtà sa anche variare il range delle tematiche proposte, proprio come fa in questa nuova mini-antologia di tre racconti.

Iniziamo col dire che si tratta di un’autoproduzione, confezionata però in modo impeccabile e professionale. Per 0.99 euro (pagabili tramite Paypal) vi potete portare a casa tre racconti di media lunghezza, di qualità senz’altro superiore alla media delle antologie italiane proposte dalla grandi casi editrici.
Il tratto d’unione della raccolta è un racconto spezzettato in tre parti, Il Marchio Nero, il cui protagonista è uno scrittore dilettante milanese, che per motivi misteriosi inizia a lavorare, in via memetica/onirica, a un romanzo di fantascienza. Ogni giorno ne trova dei nuovi capitoli pubblicati sul suo blog, senza conservare memoria di averlo fatto. Essi vengono scaricati da un numero impressionante di lettori da tutto il mondo, come se il romanzo fosse scritto in una lingua universale, ma al contempo terribile, che consuma chi ne fa uso.
Un protagonista di questo genere vi ricorda qualcuno?

Il secondo racconto, Fame, è un fantahorror distopico. Futuro prossimo venturo: la nascita di una nuova, bellicosa unione africana ha portato a una vera e propria invasione dell’Europa già provata dalla crisi economica mondiale. Dopo alcuni mesi di guerra il Vecchio Continente ha ceduto il passo ai nemici, che ora governano anche tutto il Mediterraneo europeo, proprio come facevano i bianchi nel continente nero, fino a pochi decenni fa.
Malika, un’infiltrata di quel che resta dei servizi segreti dell’UE, raggiunge Zanzibar, uno dei nuovi centri di potere dell’unione africana, la Ujamaa. Il suo compito è quello di scoprire se è vero che i signori della guerra hanno riaperto i mercati degli schiavi, deputandoli alla tratta dei prigionieri europei. Purtroppo la risposta sarà addirittura peggiore del previsto, considerando che gli africani hanno rispolverato vecchie passioni antropofaghe…
Bel racconto, caratterizzato da amabili (e terribili) atmosfere distopiche, che riescono a riprodurre in modo perfetto il caos umidiccio, violento e selvaggio della nuova Zanzibar. Se si superano i primi paragrafi, particolarmente ostici a causa di una descrizione iper-aggettivata, Fame scorre via che è un piacere.

Skrack è il più marolliano tra i racconti dell’antologia. Una storia che coinvolge un tranquillissimo mobilificio brianzolo, così tranquillo che, di tanto in tanto, i mobili che vende paiono inghiottire i clienti. Ossessione? Leggende metropolitane? Forse no. Tocca a Stefano scoprire la verità. La sua giovane moglie è scomparsa durante una visita al megastore dell’arredamento e nessuno ha più trovato le sue tracce. Se non che, parecchi mesi più tardi, Stefano vede una sua piccola foto, immortalata in un catalogo del Mobilificio De Zani. Poco più di un fugace, a malapena distinguibile riflesso colto da uno specchio. E da lì ricomincia l’orrore, fino alla scoperta finale…

Racconti Crudeli è una bella raccolta. Offre qualche ora di divertimento, ma anche qualche brivido reale (soprattutto in Skrack, come avrete intuito leggendo la recensione). Marolla allarga un po’ i suoi confini, come del resto aveva già fatto in precedenza, e ci offre un bel concentrato di suggestioni differenti. A cui, se proprio vogliamo, è possibile aggiungere alcune riflessioni non banali sulla scrittura in sé. Riflessioni che filtrano attraverso Il Marchio Nero.
Tutto questo per 0.99 euro.

– – –

(A.G. – Follow me on Twitter)

19 commenti

  1. Dopo il tuo post sui 5 racconti dell’orrore ho cercato Malarazza ma non c’è stato verso e mi toccherà aspettare e cercare molto.
    Mi sono consolata con questa raccolta.
    Il mio preferito è sicuramente Skrack probabilmente perchè vengo da un anno di vari giri per i mobilifici…
    Adoro il modo in cui Marolla riesce ad usare realtà italianissime e essere efficace.
    Eppoi è il tipo di horror che piace a me in cui il quotidiano è riconoscibile e ci sono situazioni che magari ho vissuto anche io eppoi…c’è il Male.
    Davvero bravo! E godibile, come sempre.

  2. Lo aspettavo al varco, lo compro subito! 😀 Ma devo ancora trovare una copia di “Malarazza”… spero in una futura release digitale (o in una botta di ulo in qualche bancarella, chissà).

  3. “Skrack” è sicuramente il racconto più inquietante di tutti, andrebbe fatto leggere ai fanatici di Ikea&co. La parte finale, con la visita alla casa della mamma del bimbo ha un crescendo di tensione impressionante.

    De “Il marchio nero” ammetto di non aver gradito il finale, ma nel complesso è molto singolare, come (triplice) racconto.

    Fame invece l’ho trovato molto bello proprio per quell’iper aggettivazione e per i periodi infiniti, quasi come se Marolla volesse far perdere anche noi tra le strada di Zanzibar.

    1. Per Sommobuta: Skrack è una parola svedese che significa “orrore”. Il riferimento è puramente casuale.
      Per Giobblin e Cily: consiglierei – come faccio con tutti quelli che mi chiedono direttamente – di unirsi alle Forze del Bene e scrivere alla Mondadori per chiedere la ristampa di Malaraza…… 😉
      Samuel M

      1. Ciao Samuel (mi permetto di darti del tu), grazie per “l’illuminazione” sul titolo! 😀
        Non so se leggerai la replica, ma mi permetto di farti una domanda.

        Io sono un fortunato possessore di Malarazza, che comprai con sommo gaudio illo tempore. Non conosco il tuo contratto editoriale con Mondadori, ma credo di capire che abbiano loro i diritti su quel libro per un altro po’ di tempo (anni?).
        Immagino quindi non si possa mettere online una versione digitale come hai fatto con “Racconti crudeli”, “Il colosso addormentato” e altri tuoi racconti. La domanda (se non è indiscreta) è la seguente: prima che i diritti di Malarazza ritornino a te, ci vorranno ancora molti eoni?
        (basta anche solo un sì o un no, per regolarci) 😉

        1. Quello che piacerebbe a me, è che ci fosse una ristampa (quantomeno in ebook), in modo da rendere l’opera nuovamente fruibile a tutti. Per questo invito sempre chi me lo chiede a inviare una mail all’editore per fare un po’ di pressione. Ma è chiaro che i tempi di realizzazione si dovrebbero misurare in modo umano, cioè in mesi o anni, e non in “strani eoni” (durante i quali, come ben sappiamo, persino la morte può morire……). Se gli Strani Eoni, viceversa, dovessero diventare realtà, farò personalmente in modo di sbloccare la cosa (c’è una possibilità), ma questo vorrebbe dire rinunciare a una riedizione Mondadori che, ripeto, sarebbe la cosa migliore (sia per me che per i lettori stessi), per motivi essenzialmente legati alla distribuzione. Spero di averti risposto. 🙂 Samuel M

  4. In attesa di riuscire a mettere le mani su Malarazza, introvabile, con l’augurio che Samuel opti quanto prima per la versione ebook, corro a downloadare questa raccolta…

  5. Io ho avuto il piacere di ricevere una copia di Racconti Crudeli in anteprima e devo dire che merita.
    Riguardo a Malarazza, avendolo già acquistato a suo tempo, non posso che unirmi a Samuel nella sua richiesta di sollecitare la Mondadori a ristampare l’antologia…che del resto, era l’unica uscita decente della collana Epix.

          1. Peccato! Di Bad Vision è molto buono il romanzo breve Blue Siren, in cui Arona rielabora e “completa” Il giro di vite di Henry James.

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