Post nostalgico riguardante i giochi di ruolo, pubblicato di sabato: una garanzia per passare inosservati? Beh, speriamo di no, perché secondo me vale la pena ricordare il setting di cui parlerò oggi, anche se magari non avete mai praticato i GDR.
Era da tempo che volevo dedicare un articolo a Ravenloft, il semipiano del terrore. Uno dei setting di Advanced Dungeons & Dragons che più è stato amato e giocato, per il suo essere così deliziosamente ibridato con atmosfere horror di qualunque genere e tipo.
Per chi non lo sapesse, Ravenloft non è un vero e proprio mondo, bensì un piano dimensionale, raggiungibile solo per volere dei Poteri Oscuri, le forze malevole, di natura misteriosa, che manipolano il fato dei malvagi. Perché Ravenloft è soprattutto una prigione dimensionale, un luogo in cui sono intrappolate alcune tra le creature più pericolose della terra. Le più potenti tra di essere sono a capo dei Dominii Oscuri, regni su cui hanno il potere completo e assoluto, ma che non possono lasciare in nessun modo e per nessuna ragione.
I giocatori vengono risucchiati a Ravenloft per i motivi più disparati, di solito riconducibili al classico scherzo del destino. Sta di fatto che, quando le Nebbie chiamano, l’avventura nel semipiano del terrore ha inizio. E il ritorno non è affatto assicurato.
Ravenloft nasce nel 1983 da un’avventura singola, I6: Ravenloft, in cui gli avventurieri si trovavano catapultati nel misterioso regno di Barovia (praticamente la Transilvania gotica dei film della Hammer), governata dal conte vampiro Strahd Von Zarovich, ovvio richiamo al conte Dracula della tradizione Hammer e Universal.

Nel 1986 la TSR, leggendaria case editrice del vecchio AD&D, pubblicò una sorta di sequel, anche se in un contesto da classica ghost story: I10: The House of Gryphon Hill.
Entrambi i moduli riscossero grande successo di critica e di pubblico, tanto che, pochi anni dopo (1990), si optò per farne un boxed set ricco di materiale e di spunti per innumerevoli avventure. La scatola era ricca ed esteticamente affascinante, con tanto di un manuale d’ambientazione ricco di richiami gotici, partendo dalla grafica e dalle illustrazioni. Non mancavano diverse mappe cartonate a colori, ciascuna raffigurante un maniero dei Signori Oscuri più famosi del semipiano dimensionale.
A colpire erano però le regole nuove introdotte nel gioco. A Ravenloft gli avventurieri non si dovevano aspettare le classiche missioni di puro combattimento e ricerca, bensì delle storie di sopravvivenza all’orrore, di pazzia e di paura.Non a caso l’eventualità di perdere la ragione per il troppo orrore subito era una possibilità concreta tanto quanto la morte.
La terza alternativa era quella di richiamare le attenzioni dei Poteri Oscuri delle nebbie, commettendo atti malvagi, tanto diventare abitanti permanenti della prigione dimensionale.
Le prime avventure ambientate a Ravenloft erano ispirate ai classici dell’horror, da Dracula a Frankestein, passando per la Mummia e La Notte dei Morti Viventi.
La qualità di quei moduli era alta (parlo al passato perché immagino che oramai siano tutti fuori produzione). Avventure quali Touch of Evil, ambientata in un simil-Egitto dominato da un faraone mummia, o Feast of Goblyns, mi hanno regalato momenti indimenticabili sia come giocatore che come master. Senza dimenticare perle come Ship of Horror, che legava le classiche storie di navi fantasma a un intreccio fatto di necromanti immortali e di mostri marini.
Dopo una campagna in due atti, che metteva a confronto i maggiori Signori Oscuri del setting (il vampiro Strahd e il lich Azalin), la TSR pubblicò una serie di moduli ancora più ricercati, anni luce lontano dalla classica avventura di AD&D. Vale la pena ricordare Hour of the Knife, modulo in cui i personaggi sono obbligati a cercare uno squartatore misterioso in una città chiaramente ispirata alla Londra vittoriana, oppure The Created, storia di pupazzi animati e di giocattolai malvagi.

La qualità dei prodotti legati a Ravenloft iniziò a farsi altalenante dopo qualche anno. L’uscita del box Masque of the Red Death, che spostava il gioco in un’ambientazione “reale” (il nostro 1890, con tutta una serie di regole nuove su armi da fuoco etc etc), fu un brutto tentativo di copiare il successo de Il richiamo di Chtulhu, che però aveva uno zoccolo duro di giocatori, ben poco intenzionati a cambiare sistema di gioco. Poi l’intero AD&D andò verso la trasformazione della terza edizione, e Ravenloft cadde in disgrazia, come moltissimi altri setting.
Di quell’esperienza rimango però ricordi bellissimi, e materiale di gran qualità.
Oltre alle avventure citate, vale la pena ricordare gli splendidi manuali di Van Richten. Costui era un cacciatori di mostri, ispirato al noto Van Helsing, nonché il personaggio non giocante più famoso dell’intero semipiano. Uno studioso, più che un killer. Non a caso richiamava al Peter Cushing dei film della Hammer.
In ciascuno dei suoi manuali vengono citati, esaminati e discussi alcuni tra i mostri horror più affascinanti: vampiri, demoni, creati (il mostro di Frankenstein, i golem), i fantasmi, i licantropi etc etc. Il bello è che questi libri sono godibili anche come letture slegate al mondo dei giochi di ruolo. Li conservo ancora gelosamente, e ogni tanto mi viene voglia di sfogliarli.
Ah, Ravenloft, quante belle cose mi hai lasciato…
Approfondimenti:
– The Secrets of Kargatane: Sito gestito da alcuni giocatori di Ravenloft, ricco di materiale (in inglese).
– Ravenloft – Diario: Sito gestito da giocatori italiani.
– AD&D Downloads – Ravenloft: Sito dedicato ad Advanced Dungeons & Dragons. Moduli e materiale da scaricare (in inglese).
– Ravenlfot Wiki: La pagina wikipedia personalizzata, per il Semipiano delle Ombre.

Ravenloft Covers
Concludo questo articolo con una gallery di alcune delle splendide copertine di tanti moduli pubblicati per Ravenloft. Di certo l’aspetto estetico, un mix di gotico, horror classico e dark fantasy, ha contribuito non poco alla riuscita dell’ambientazione. Anche se non avete mai giocato di ruolo, ditemi un po’: non vi viene voglia di recuperare questi libri, fosse anche solo per godere delle affascinanti illustrazioni?
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Addendum: Per pura coincidenza, in un blog qui vicino, va in onda un articolo simile a questo, che esamina un altro setting molto particolare di Advanced Dungeons & Dragons, Al Qadim. Lo potete leggere qui.
(A.G. – Follow me on Twitter)
Aaaah splendido R., stavo facendo una conversione per D&D 3.5 …mi mancano i GDR fantasy, non ci gioco da un po’ ¢__¢
Alex ti consigli di informarti su Sine Requie, ucronia zombie italiana 😉
Sine Requie lo conosco molto bene.
Oramai non posso più giocare, ma il progetto di SR è splendido.
Ho amato la versione Advanced, e Ravenloft è stata una ciliegina succosissima su una torta quasi perfetta.
Possiedo ancora svariati manuali e scenari, anche se dubito di avere l’occasione di poterci rigiocare di nuovo. Perché ormai è considerato vecchio, quando invece sarebbe divertente e appagante fare un paio di giri nelle terre oscure…
Credo che i gdr, negli ultimi anni, si stiano troppo adattando a stili e concezioni che non condivido, per questo rimango fedele al buon vecchio Cthulhu.
Lui non tradisce mai! 😉
I GDR degli ultimi anni li conosco pochissimo.
Già quando stavo finendo la mia carriera di role player stavano uscendo sistemi di gioco che non mi facevano impazzire. O troppo complicati, o troppo teatrali, come Vampiri, che non ho mai amato.
Poi magari è solo una lamentela da vecchio nostalgico, eh 😀
C’è anche una succosissima campagna per la 3.5 ed, tradotta anche in italiano, che riprende il modulo originale e lo amplia. Uno dei moduli piu belli in assoluto mai pubblicati per D&D. In quel caso non siamo però nel semipiano del terrore, ma in un angolino di terra (Barovia) che si può situare in qualsiasi altro setting…
Non conosco bene il 3.5, infatti di questa campagna non ne sapevo nulla 😦
Ora non gioco più, però mi piacerebbe leggere questo modulo. Quasi quasi…
Eccolo: http://hobbygiochi.com/product/d-d-3-5-spedizione-a-castel-ravenloft/
Sembra succoso… yum!
Strana coincidenza (come al solito), considerando che ho in programma per il pomeriggio un post su Al Qadim 😀
Col trasloco di mio fratello – era lui il master a AD&D – sono riemerse casse di moduli…
Ravenloft a mio parere è un’ambientazione che è stata sfruttata male – e che risente (quanto Al Qadim) dell’elemento “genericamente fantasy” di AD&D.
Le razze fantasy – elfi nani ed halfling – mal si adattano all’orrore “stile Hammer” di Ravenloft, e a meno che lo scenario non sia costruito veramente bene (Feast of Goblins, ad esempio), il mix stride malamente.
E poi rimane la schizofrenia della T$R di quegli anni, che mescolava temi che avrebbero tratto vantaggio da un approccio adulto, con un approccio “per bambini di 12 anni o più”.
Una nota volante – Masque of Red Death più che capitalizzare su Cthulhu, cercò di cavalcare la prima onda steampunk.
I risultati furono dubbi.
(ora vado a modificare il post del pomeriggio, per portarlo in linea col tuo)
Coicindenze… :-O
Io pomeriggio sarò offline, e ho un secondo micro-post programmato, ma domani linko il tuo articolo su Al-Qadim a questo su Ravenloft 😉
Venendo al dunque, la tua obiezione è sensata.
L’integrazioni delle razze del fantasy classico in Ravenloft era riuscita per alcuni Domini, in cui gli autori si erano sforzati di far apparire elfi, mezzelfi e halfling come scherzi di natura. Era una cosa che dava pepe alle avventure, contribuendo a creare quel clima da caccia alle streghe che in quel setting mi piaceva tanto.
Ciò che non funzionava era utilizzare dei PG provenienti, che ne so, da Krynn, in un contesto gotico. C’erano razze e classi che stridevano parecchio nel contesto.
Poi ok, certi moduli spiegavano bene come integrarli/disintegrarli. Vedi Feast of Goblyns e Ship of Horror, due delle migliori avventure di AD&D.
Per il resto sì, il rischio di generare grande confusione era tanto.
Diciamo anche che i fissati del powerplay in Ravenloft erano fastidiosi come mosche nella zuppa. Ma, anche qui, il Master doveva industriarsi, perché la TSR concedeva ampi margini di… casino.
Ravenloft, quanti ricordi…
C’era stato anche un bel manualone per la terza edizione, pubblicato da una sussidiaria della White Wof, a cui erano stati ceduti i diritti http://www.amazon.com/exec/obidos/ISBN=1588460754/realmofthedragon/
Per uno strano caso del destino sono entrato im possesso di recente di tre vecchi avventure cartacee del sopraddetto setting, che il proprietario mi ha letteralmente tirato dietro, visto che la sua alternativa era cestinarle (crimine).
Alcune avventure erano veramente anni luce rispetto alla media di D&D, ho da poco finito di giocare antico terrore, che per la fidanzata è stata un’esperienza da cardioapalma, e a breve conto di riciclare servitori delle tenebre in una versione per Kata Kumbas
Comunque ci sono stati anche dei discreti flop. Ululati nella notte lo ho trovato ad esmpio fin troppo lineare, si va in giro si trovano dei cagnacci e se sono troppi la cosa muore lì, altrimenti alla fine si resta coinvolti in uno scontro che potrebbe anche seccare tutti.
Quanto di meglio sia stato scritto per i GdR di vecchia generazione. Le migliori storie da leggere e interpretare! (e ho quasi tutto il materiale)