Quanto sono grandi i Mecha di Napoleone III?

giant gundam

Ok, facciamo un po’ di hype.
Come già sapete sto scrivendo il sequel de I Robot di La Marmora. Se ancora non lo sapete, si tratta di una mini-saga ucronica/fantascientifica ambientata in un Risorgimento alternativo. Ci sono robot, mostri giganti, steampunk, dieselpunk e altro ancora. Facciamo finta che tutti conosciate ciò di cui sto parlando e passiamo oltre.
Il sequel s’intitolerà I Mecha di Napoleone III e sarà ambientato qualche anno dopo gli avvenimenti narrati nel primo volume (si passa dal 1866 al 1871). Non vi do anticipazioni sulla trama, tuttavia ci tengo a coinvolgervi su qualche dettaglio tecnico che ho studiato in fase di scrittura.
Il tutto nasce dal commento di un mio attento lettore, Arcangelo Scattaglia, che mi fece notare che i robot (in realtà chiamati automi) del mio libro sono sì molto belli, tuttavia un po’ piccoli. Le loro dimensioni vanno infatti dai cinque agli otto metri circa, risultando così più degli esoscheletri che non dei robot veri e propri.
Ma nel sequel… 

Nel sequel ho pensato di introdurre una seconda generazione di automi, questa volta di costruzione italo-francese (da qui il titolo del romanzo). Essi si chiamano Titani e sono alti fino a dieci volte tanto un Gigante.
Sicché questi colossi di metallo, limitati in numero e pilotati da equipaggi compositi, arrivano ad altezze comprese tra i 50 e i 60 metri. Scelta costosa e necessaria per contrastare i sempre più grandi mostri-guerrieri creati dall’ingegneria genetica degli alieni Nekton, alleati con gli austro-prussiani.

Sono dimensioni importanti, ve ne renderete conto. Si avvicinano maggiormente ad alcuni classici dell’animazione robotica, i vari Goldrake e Mazinga, tanto per capirci. I mostri stessi si adeguano ai kajiu della tradizione giapponese. In questo mio articolo, per esempio, ho messo a confronto le dimensioni di alcuni di loro.

Il Wan Kannon di Futtsu (56 metri d'altezza).
Il Wan Kannon di Futtsu – 56 metri.

Per meglio descrivere i Titani mi servivano però dei punti di riferimento visuali più concreti e reali. Così ho cercato le statue colossali più grandi mai costruite dall’uomo, e ho avuto la mia scala di proporzioni.

La Statua della Libertà, per esempio, è alta esattamente 93 metri, comprendendo però anche il piedistallo.
Il Cristo della Concordia di Cochabamba (Bolivia) raggiunge i 42,4 metri totali, risultando così più alto del ben più noto Cristo Redentore di Rio de Janeiro (39,5 metri).
In Italia molti di voi conosceranno la statua del San Carlo di Arona, detto Sancarlone, alto 31,88 metri.

Ushiku Daibutsu - 120 metri.
Ushiku Daibutsu – 120 metri.

Le statue più grandi sono in realtà quasi tutte asiatiche. La più alta in assoluta è il Buddha Zhōngyuán, di Lushan, Cina, coi suoi notevolissimi 153 metri totali.
Segue un altro Buddha, il Laykyun Setkyar di Monywa (Birmania), che raggiunge i 129.5 metri.
In terza posizione abbiamo l’Ushiku Daibutsu di Ushiku (Giappone), che col piedistallo arriva a 120 metri netti. Per darvi un’idea, una mano dell’Ushiku Daibutsu è lunga 18 metri mentre il suo occhio è largo 2.5 metri.

Una nota di colore: la statua di Gundam che vedete nella prima foto, situata a Tokyo (e visitata ogni anno da migliaia di turisti di tutto il mondo), è alta “soltanto” 18 metri.

Considerando tutto ciò, i Titani del mio romanzo risultano essere davvero imponenti e massicci. Non a caso ho deciso di renderli incapaci di volare, visto che la tecnologia dell’epoca, seppur sopportata dalle conoscenze degli alieni Nekton, non potrebbe mai contemplare un tale perfezionamento da farli sollevare in volo.
Se vogliamo paragonare un titano “medio” a una famosa statua, quella che più si avvicina alle loro dimensioni è senz’altro il Wan Kannon di Futtsu (Tokyo), coi suoi 56 metri d’altezza.

Sarebbe interessante ragionare anche sulle dimensioni dei mostri che devono affrontare, ma sue questi probabilmente torneremo in futuro, se la cosa può interessare.
Nel mentre vi consiglio di recuperare i vecchi making of sul mondo dei Robot risorgimentali:

Buddha Zhōngyuán - 153 metri.
Buddha Zhōngyuán – 153 metri.

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11 commenti

  1. La riproduzione del Gundam fatta dalla Bandai nel 2009 in onore del trentennale della prima messa in onda dell’anime, visibile nella prima foto è a grandezza naturale, il glorioso ‘RX78 era infatti alto proprio 18 metri. Gundam era piccolino rispetto ai robot giganti nagaiani.

    Grazie per la citazione 🙂

    1. Studiando un po’ i vari siti che parlano di robot ho scoperto che alcuni hanno dimensioni assurde… 300 e passa metri… Quasi impossibili perfino da immaginare 😛

  2. A dirla tutta il Tengen Toppa Gurren Lagann ad un certo punto raggiunge dimensioni maggiori di quelle di una Galassia 🙂 Fra i robottoni classici il Danguard ACE era il più grande con circa 200m di altezza poi venne Macross SDF in configurazione mecha alta più di 1000 m

  3. Nei man-ga la fisica va del tutto a farsi benedire. Dimensioni come da te immaginate per i mecha sono ancora possibili e “stabili” in molte configurazioni. Per capirci, credo che oltrepassare i 200 metri comporterebbe deficit strutturali, almeno con i materiali che conosciamo ora.

    1. Lo credo anch’io.
      E, anche se si riuscissero a costruire e a pilotare (magari con qualche artefatto alieno, anti-grav o sa Dio cosa), riesco a immaginare una lunghissima fila di controindicazioni belliche. Solo spostarli da un campo di battaglia a un altro sarebbe a dir poco problematico, se non impossibile.

  4. Molto efficace il paragone con le statue, per il resto inutile dire che un po’ tutti noi siamo sempre gustosamente stimolati dai back-stage, making & documenti vari!

  5. Dopo anni di mecha da 18m , mi sono riorientato a credere che il limite credibile sarebbe attorno ai 12-14m.
    Però nella fantasia, tutto è permesso, quindi vai pure di altezze elevate.

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