L’incomprensione della lingua italiana

incomprensioni

In queste ultime due settimane ho messo mano ai miei due Tumblr.
Quello più noto e longevo, Il Tumblr sull’Orlo del Mondo, è diventato definitivamente internazionale, mutando il nome in The Tumblr on the Edge of the World. Visto che da tempo lo utilizzo quasi ed esclusivamente per pubblicare foto riguardanti le mie ospiti della domenica (passate, presenti e future), ho ufficialmente deciso di farlo diventare un blog dedicato al glamour.
Questo genere fotografico mi piace (se qualcuno lo reputa sessista, a me poco importa), sicché ben venga dedicargli un angolo tutto suo. In futuro troverete dunque materiale inedito, foto esclusive delle mie ospiti, che spesso si dimostrano gentili fornendomi materiale esclusivo, e monografie fotografiche di modelle che reputo interessanti, non standardizzate, né banali.
Per tutto ciò che concerne le mie attività grafiche, relative alla scrittura, ai racconti, al fantastico (etc etc) c’è invece il Plutonia Lab, che era nato con altre direttive, ma che è cambiato cammin facendo. Del resto la natura del Web è mutevole per natura.
Ok, direte voi, ma che c’entra tutto ciò col titolo del post di oggi?
Ora ve lo spiego.

Con la ristrutturazione di The Tumblr on the Edge of the World ho contattato decine e decine di fotografi, uffici stampa, modelle e grafici. L’ho fatto via mail, per presentare il mio progetto e per chiedere materiale, spiegando bene cosa ne avrei fatto e dove l’avrei pubblicato.
Molti di questi addetti ai lavori sono stati estremamente gentili, partecipando con entusiasmo alla mia iniziativa.
Altri mi hanno cordialmente risposto che non hanno materiale da darmi, o di non essere interessanti. Cosa che ci sta tutta.
Poi ci sono quelli che non hanno capito la mail.

Ebbene sì.
Davanti a circa 150 parole di mail, molto chiare e con tutti i riferimenti del caso (link, credits, referenze), c’è stato chi ha risposto così:

  • Quindi poi riceverò la sua rivista gratuitamente a casa?
  • Ma praticamente io cosa devo fare?
  • Sono molto lieto di essere intervistato da lei. (mai proposto interviste!)
  • Cosa ci guadagno a passare alla sua agenzia?
  • Mi fa vedere il suo portfolio fotografico?

E via così.
In pratica, i casi sono due: o questi tali non hanno letto la mail (cogliendo soltanto qualche parola, qua e là), o non sono capaci di comprendere il contenuto.
Probabilmente si tratta di un mix tra le due cose.

Non è certo la prima volta che noto questo fenomeno. Tempo fa ne avevo già accennato su questo blog.
La gente, specialmente le nuove generazioni, usano un linguaggio sempre più stringato e immediato. Hanno una soglia di attenzione bassissima e trovano dispersiva perfino una mail. Retaggio, questo, degli SMS e delle conversazioni da chat.
Sicché non c’è più spazio per i preamboli. Le presentazioni (“ciao, io sono Alessandro, sono un blogger etc etc”), i saluti e le forme di cortesia vengono percepiti come noiose e superflue.

Che tristezza. Lo dico da scrittore e da comunicatore.
Però mi pare un tracollo inevitabile. Qualcuno la definisce un’evoluzione del linguaggio, ma a me proprio non piace. Non riesco ad accettarlo, né mi adatto a comunicare unicamente con smile e frasi smozzicate.

Voi invece che ne pensate di questo fenomeno?

Una scena da "Pontypool", un gran film sulla degenerazione del linguaggio. Recuperatelo.
Una scena da “Pontypool”, un gran film sulla degenerazione del linguaggio. Recuperatelo.

– – –

(Alessandro Girola. – Follow me on Twitter)

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18 commenti

  1. la mancanza di comprendere un testo scritto da parte degli italiani è certificata anche dall’ OCSE e nella vita di tutti i giorni mi rendo conto di quanto sia vero.
    Posso dire che la scuola ha fallito?

    1. Beh, di certo qualcosa ha fallito… poi quando certe risposte vengono da persone che sui loro profili dichiarano di essere laureate, io mi pongo altre domande ancora :-/

  2. Forse c’è anche un’altra spiegazione da aggiungere: il surplus di mail di questo tipo, più o meno fraudolente, più o meno sensate, che uno riceve. Non so i fotografi in questione, ma se penso a quelle che dite di ricevere tu e altri blogger che operano in questo settore, immagino che un po’ uno si stufi di andarsele a leggere tutte (a torto o ragione) e vada per supposizione (un altro che vuole visibilità sfruttando il mio nome, un altro che…).
    Purtroppo è un danno collaterale che spammer, troll e approfittatori hanno fatto ovunque.

    1. La tua annotazione è più che pertinente. Io stesso mi sono posto la questione più volte. Di certo c’è chi fa di tutta l’erba un fascio, e quindi considera mail del genere spam. Proprio per questo i cerco di essere subito chiaro, indicando link, referenze, nonché spiegando il progetto che porto avanti, al di là di ogni ragionevole dubbio. Capisco che molti possono comunque non fidarsi, non ne faccio un dramma. Ma chi risponde in modo del tutto illogico (come negli esempi riportati) secondo me rientra proprio nella categoria dell’incomprensione del testo. Viceversa, credo, non mi avrebbero nemmeno risposto.

  3. Ah, io ne sono colpito da tanto tempo, soprattutto per quanto riguarda i miei scritti, che a me paiono assolutamente normale, ma che, mi è stato ripetuto più volte:

    a) sono complessi
    b) richiedono (più) attenzione

    Come se prestare attenzione ormai fosse un’opzione, non più una necessità.

    Le idee che mi sono fatto sono tutte volgari, le evito in questa sede. ^^

    1. Forse noi che scriviamo ci accorgiamo più di altri di questo fenomeno. Lasciami dire che il futuro lo vedo cupo, molto cupo.
      I ragazzini oramai sono abituati a comunicare con gli smile. Cosa possono comprendere di un testo complesso?

      1. In compenso, gli smile si vanno facendo sempre più numerosi, complessi e adatti a ogni evenienza (oltre che standardizzati).

        Andrà a finire che, al posto dell’alfabeto, torneranno in auge i geroglifici…

  4. Ricordo quando da adolescente andavo a fare le manifestazioni contro le varie riforme scolastiche. Stai a vedere che avevamo ragione a protestare…
    Perché il punto è tutto li; un 14enne che non mantiene l’attenzione per più di 10 minuti, che non sa leggere ne scrivere, che è abituato a comunicare tramite acronimi, sigle ed emoticons, non ha nessuna colpa. E’ il mondo in cui è nato, è quello che gli è stato fatto trovare dalle generazioni precedenti.

    1. Magari ci saranno evoluzioni positive – in fondo è sempre successo – ma al momento non trovo grandi appigli di speranza.
      Comunque, in linea di massima, mi terrorizzano di più i 30-40enni che non riescono a comprendere una mail di senso compiuto :-/

      1. Si, sugli adulti mi trovi pienamente d’accordo.
        Sono quei tipi che dalla prima parola sono già convinti di sapere cosa vorrai dire, dove vuoi andare a parare, e non si sprecano nemmeno ad ascoltare.
        Non è questione di lingua, è questione di mentalità.

  5. Non credo sia un discorso di livello di attenzione basso. Se così fosse credo che questi personaggi non si prenderebbero neppure la briga di rispondere.
    Credo sia invece un discorso di “scemenza diffusa” (che ha ormai surclassato la famosa “scienza infusa”).

    1. Secondo me è un mix delle due cose.
      Da scrittore devo dire che la cosa dell’attenzione latente la noto già da qualche anno.
      La scemenza diffusa, anche da più tempo XD

  6. Sarà banale ma temi, riassunti, tesine e quant’altro (anche il vecchissimo esercizio di “copia”) potrebbero servire se inseriti quotidianamente nella scuola elementare.

    1. Sì, bisogna riprende l’abitudine a comunicare con la parola scritta, senza ovviamente ghettizzare le nuove tecnologie (e, se mi conoscete bene, sapete che io non potrei mai farlo).

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