Nuovo appuntamento con la rubrica Quali sono…?
Questa volta non si parla di libri, film o fumetti, bensì di social network, argomento tra l’altro spesso trattato qui, su Plutonia Experiment. La domanda è, al solito, intuibile dal titolo del post. Ci tengo però a fare un’importante precisazione: il mio “quali sono” è da intendersi in senso lavorativo.
Vale a dire: quali sono i social network che ritenete più utili per fare promozione al vostro lavoro? Sia che si tratti di editoria, di musica, di filmmaking o di altro.
Parto dal presupposto che credo sia impossibile lavorare nei settori della creatività senza usufruire del social marketing. Forse non si può essere ovunque, ma occorre essere almeno da qualche parte, per innestare il meccanismo del passaparola.
Citate dunque i tre social che trovate più utili. Allarghiamo la categoria anche ai social anomali: Tumblr, Pinterest, Anobii, GoodReads, YouTube etc. Escludiamo però dall’elenco le classiche piattaforme di blog.
A seguire, la mia Top 3:
Che concettualmente è invasivo, confusionario e poco affidabile, ma che indubbiamente mi porta oltre il 50% delle visite generate tramite i canali social, intesi nella loro globalità.
Oltre il mio profilo personale, trovo molto utile gestire la fanpage ufficiale di Plutonia Experiment, e anche il gruppo De Ebook Mysteriis, dedicato all’editoria digitale. Credo che Facebook avrà la palma del social più redditizio per molto tempo ancora.
Difficile, molto difficile da usare per fare delle buone campagne di marketing. Il pubblico di Twitter è diverso da quello di Facebook, meno incline a cliccare link e più propenso alle battute, alle citazioni, al microblogging di attualità e/o di “gossip” su vari argomenti. Per fare delle buone promozioni via Twitter occorre per forza leggersi qualche manuale, viceversa i risultati saranno sempre molto deludenti.
Io ci sto provando da più di un anno e ancora non mi sono specializzato. Però, con la pratica, devo dire che sto diventando bravino. Sempre più visite mi arrivano dal social network con il logo dell’uccellino azzurro. A proposito: mi trovate qui.
Instagram ce l’ho da tempo, ma solo da un paio di mesi lo sto usando anche per fare promozione ai miei ebook. Ne avevo parlato qui, tra le altre cose. I risultati, dopo questo periodo di sperimentazione, sono altalenanti. Riesco ad attirare molti utenti anglofoni e pochi italiani. Il che sarebbe interessante, se soltanto i miei racconti fossero in inglese. La determinante è l’uso degli hashtag, che in questo social network sono importantissimi.
Comunque Instagram è più divertente e interattivo di G+, e più immediato del pur ottimo Tumblr. Sicché si guadagna il terzo gradino del mio podio. Questo è il mio profilo. Se volete, aggiungetemi.
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Altri appuntamenti con “Quali sono…?”
- Personaggi Bonelli preferiti.
- I vostri autori di genere di riferimento
- Le tematiche horror che vi interessano
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Ora come ora posso limitarmi a facebook. Twitter ce l’ho da pochissimo tempo e la frammentazione in più social diventa poi difficile da gestire. Il mio punto di partenza sono i forum. La rivista di wargame che edito ha un suo forum, ormai storico (14 anni di attività). Tutto il mondo del wargame è ben strutturato su forum più o meno settoriali e quando fb ha iniziato a prendere piede non ci avrei scommesso un centesimo che un domani avrebbe potuto diventare più utile dei vari forum esistenti e invece è così. Non per tutti (ma il mio target è fondamentalmente tradizionalista, molti non sono andati oltre le mailing list di yahoogroups), ma posso pubblicare una notizia sulla rivista, sul sito della rivista, sui blog, sul forum, sulle mailing list, ma se non la posto anche su facebook mi perdo una bella fetta di pubblico. Detto questo a volte facebook rimane un mistero, alcuni post passano totalmente inosservati.
I forum però sono un po’ morti, o almeno così mi dicono.
Io ne ho frequentati tanti, una volta erano fantastici. I social network li hanno spazzati via…
morti no, ma ne hanno risentito. I forum vanno bene per un certo tipo di contenuto/discussione che può essere indicizzato. In pratica sui forum sono morte le discussioni sui massimi sistemi, quelle filosofiche e le banali chiacchiere e sono rimaste quelle “tecniche”.
Capisco. Oramai le discussioni sui massimi sistemi, così come il cazzeggio, si è spostato su Facebook.
Credo che per farsi conoscere Twitter sia il top del momento. Ma serve più a far conoscere se stessi che le proprie opere. Il difetto di Twitter è che non ha memoria, vive sulla e della notizia immediata, vive in tempo reale.
Per promuovere la singola opera il re è facebook. Si possono creare gruppi a tema, le immagini, i filmati e tutto il resto rimane più facilmente a portata di mano, etc.
Ma alla fine, anche se lo volevi tenere fuori, è il sito web (o blog, chiamalo come vuoi) l’arma in più che mantiene il pubblico fedele.
Vero, ottime considerazioni.
Twitter va studiato. E, anche dopo averlo fatto, non è semplice utilizzarlo. Inoltre, secondo me, non funziona benissimo per promuovere faccende relativi a libri/scrittura, mentre è ottimo per il blogging.
Io per ora ho abbinato il blog solo a Twitter. Con scarsissimi risultati.
Russ
Eh, è difficile ottenere risultati, se non sul lungo periodo. E solo dopo aver studiato come usare Twitter a fini promozionali.
Riesco a seguire ed a interagire , poco .., solo con FB , poco tempo e anche poca conoscenza degli strumenti , quindi mi limito a qualche incursione durante il giorno , come tu ben sai…
Ma tu FB lo usi bene, dai 😉
Allora mi tocca proprio! XD
Eh sì 😀
Per me anobii è un chilometro sopra gli altri. Peccato abbia una manutenzione drammatica. FB è un gran guazzabuglio, troppo poco specialistico, di fruizione troppo rapida.
Twitter quasi non lo uso, ma mi pare abbia i difetti di FB accentuati: una superficialità e velocità estrema.
Escludi le piattaforme blog? D’accordo, del resto stanno morendo. Un tempo avrei citato Splinder. Era davvero una community attiva e utile per far conoscere i propri libri. Ora sono (siamo) su wordpress ma non mi pare la stessa cosa.