Ercole al centro della Terra (1961)

Ercole al centro della terra

Ercole al centro della Terra
di Mario Bava
Italia 1961

Sinossi

Ercole deve raggiungere il centro della Terra per trovare la pietra viva necessaria a salvare dalla follia la fidanzata Deianira, prigioniera del tiranno Licos. L’impresa è tutt’altro che agevole anche per il figlio di Zeus; pericoli e tranelli costellano la sua strada e mostri terrificanti tentano di impedirgli la missione. La forza dell’eroe è, però, pari alla sua astuzia. (Fonte: Filmscoop.it)

Commento

In occasione dell’inaugurazione della mia saga dark fantasy con Maciste come protagonista, ho intenzione di pubblicare alcune recensioni riguardanti il filone peplum/mitologico, che solo in questi ultimi anni sta rivivendo nuovi fasti, grazie a film come Scontro di Titani ed Hercules – Il Guerriero.

Il cinema peplum ha vissuto tre stagioni.
La prima negli anni ’20, grazie al cinema muto.
La seconda tra i ’50 e i ’60, col quasi monopolio delle produzioni low budget italiane.
La terza, a cui abbiamo accennata, è quella attuale.

Occorre essere molto sinceri: il peplum è un genere che ha raggiunto alcune vette artistiche, disseminate però in una mare magnum di b-movie e di z-movie dalle trame ridicole e dalla recitazione imbarazzante.
In particolare la seconda stagione della sua vita, quella che vide decine di titoli uscire sul mercato, tra gli anni ’50 e ’60, è caratterizzata da una serie di produzioni molto scarse, con storie ripetitive ed effetti speciali dozzinali.
Tra di esse spiccano però alcune perle rare. Ercole al centro della Terra è senz’altro uno dei titoli più validi di quel periodo.

La splendida fotografia di Ercole al centro della Terra.
La splendida fotografia di Ercole al centro della Terra.

Il regista è Mario Bava, non esattamente un pivellino. Anzi, oggi lo ricordiamo come uno dei più talentuosi registi horror italiani. Questa sua incursione nel peplum si avvale proprio di elementi tipici del cinema del brivido, creando atmosfere complesse, oniriche, assai diverse da quelle posticce e improbabili della maggior parte del film peplum di quel ventennio.
L’avventura di Ercole, Teseo e Telemaco, una discesa nell’Averno, affrontando mostri e morti viventi, è cupa e affascinante, ricca di elementi interessanti, tanto nella sceneggiatura quanto nella fotografia.
Luci crepuscolari, scenari apocalittici, scene d’assedio e altre piacevolezze fanno di questa pellicola un ibrido horror di notevole spessore, soprattutto considerando come viene generalmente immaginato il filone sword & sandal.

Non da ultimo, il film è impreziosito dalla partecipazione del grande Christopher Lee nei panni del malvagio Lico, dotato di poteri oscuri e in grado di comandare legioni di lugubri non-morti. Ercole è invece interprato da Reg Park, che negli anni venturi lavorò anche a un paio di pellicole su Maciste. Uno dei migliori attori “forzuti” di quell’epoca, a mio parere.

Per quanto molto datato, Ercole al centro della Terra è un film godibile e di livello superiore rispetto alla media del genere. Se volete approcciarvi al peplum senza rimanerne quantomeno perplessi, vi consiglio di iniziare proprio da questo titolo.

Locandina tedesca.
Locandina tedesca.

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10 commenti

  1. Il peplum è stato un’occasione perduta almeno quanto lo spaghetti western – avrebbe potuto essere il punto di partenza per lo sviluppo di un cinema di genere italiano esportabile e riconoscibile.
    Negli stessi anni in cui in Italia si faceva il peplum, a Hong Kong si faceva il wuxia – la cinematografia di Hong Kong però è cresciuta portando allo sviluppo di un sistema capace di produrre i film di John Woo, di Tsui Hark e di Wong Kar Wai, che hanno le loro radici nel genere ma sono prodotti di livello superiore e adatti al mercato internazionale.
    Da noi il cinema di genere venne sempre snobbato, e ora ci restano solo i cinepanettoni (peraltro non esportabili).
    Attendoc omunque con interesse eventuali future recensioni.

    1. Sarebbe bello se qualche produttore italiano ripescasse il peplum, magari sull’onda dei successi recenti delle produzioni hollywoodiane. Sarebbero perfino esportabili, e non richiedono investimenti esagerati. Ma credo non ci pensino nemmeno lontanamente.

      Ottima considerazione, quella sul wuxia.

  2. Il classico dei classici, con un grande Christopher Lee. Senza dimenticare il misconosciuto caratterista Giorgio Ardisson, una presenza costante del Cinema italiano. Uno di quegli attori che avrebbe meritato maggior fortuna.

  3. Lo guardavo sempre quando un tempo i Peplum erano replicati regolarmente dalle emittenti televisive e rimane per me uno dei migliori del genere.

  4. Era forte Reg Park. Roba che tirava il collo al tirannosauro, a mani nude!

    Siamo specialisti nell’inventare ciò che altri sfrutteranno per farci i soldini veri, mentre noi ci abbiamo raggranellato giusto il pranzo e la cena…

      1. Siamo ragazzi così: pretenziosi e senza risorse. Infiliamo la chiave nella toppa, poi non abbiamo la forza di girarla. La porta rimane chiusa per noi, la apriranno altri che hanno visto la chiave che abbiamo usato.

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