Lista semplice e intuitiva.
Questi sono i consigli di scrittura di Neil Gaiman, un peso massimo del fantastico, che raramente sbaglia un colpo nelle sue pubblicazioni.
Tra fumetti e romanzi, Gaiman è senz’altro uno degli autori viventi che lascerà un segno nella letteratura fantastica di questi tempi. Tra le sue opere che preferisco ci sono senz’altro American Gods (da recuperare assolutamente, se ancora non lo avete letto), Nessun dove, Coraline. Mettiamoci anche 1602 per quel che riguarda i fumetti, oltre al leggendario Sandman.
E come fa Neil a scrivere queste perle?
Così.
I consigli di scrittura di Neil Gaiman
- Scrivi.
- Metti una parola dietro l’altra. Se non trovi quella giusta, cercala. E poi scrivila.
- Finisci quello che stai scrivendo, qualunque cosa accada.
- Rileggi ciò che hai scritto con gli occhi di chi sta leggendo una cosa nuova e sconosciuta. Poi fallo leggere a pochi amici, gli unici che consideri dotati di un giudizio sincero.
- Ricorda: quando le persone ti dicono che nel tuo manoscritto qualcosa non funziona, esse hanno quasi sempre ragione. Quando ti dicono precisamente cosa cambiare e correggere, esse hanno quasi sempre torto.
- Correggi quanto è correggibile e poi scrivi altro. La perfezione non appartiene a questa realtà, è come un orizzonte irraggiungibile. Tu continua a muoverti.
- Ridi delle battute che hai inserito nel tuo scritto.
- La principale regola della scrittura è che, se hai sufficiente fiducia nelle tue capacità e una preparazione adeguata, puoi scrivere quello che ti pare. Scrivi la storia che hai in mente, fallo onestamente, divertiti. Tutte le altre regole sono opzionali.
Approfitto dell’occasione per segnalarvi la recente uscita per il mercato italiano di Cose fragili, la nuova antologia di racconti di Neil Gaiman, che ho avuto modo di leggere quest’estate in inglese.
Un’interessante raccolta di storie dell’insolito, dell’urban fantasy, del surreale e del brivido, che di certo farà felici gli appassionati di questi filoni narrativi.
Chissà se Neil ha seguito gli otto consigli riportati qui sopra, in fase di scrittura…
Un circo misterioso terrorizza il pubblico con una performance straordinaria prima di svanire nella notte, portando con sé uno spettatore… Due anni dopo American Gods, Shadow va a visitare una vecchia villa scozzese e si trova intrappolato in un gioco pericoloso di mostri e omicidi… In un’Inghilterra vittoriana appena un po’ alterata, Sherlock Holmes si trova alle prese con il più inquietante delitto della corona mai registrato dalla storia… Due ragazzini si intrufolano in una festa e incontrano le ragazze dei loro sogni – e dei loro incubi… I membri di un esclusivo club epicureo si lamentano perché hanno ingerito qualsiasi cosa gli fosse possibile ingerire, tranne il leggendario, rarissimo ed eccezionalmente pericoloso uccello d’Egitto… Un incalzante succedersi di invenzioni – compresa un’avventura ambientata nel mondo di Matrix – affolla questa raccolta che contiene esattamente il tipo di storie che ci si aspetta da Neil Gaiman: brillanti, originali, fantasiose, capaci di fare un salto dall’horror al gotico, di mettere un piede tra i fantasmi e le paure dell’infanzia. Mescolando mitologia e filosofia antica con l’umorismo più pop, queste storie raccontano mondi dove niente è come sembra e c’è sempre il rischio di inciampare in qualche imprevisto, di imbattersi in una vecchia conoscenza, per poi ritrovarsi a casa, confortati dal riconoscere il più puro Gaiman in ogni pagina.
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Regole “larghe” e per questo più efficaci delle solite. Le regolate precise non le ho mai sopportate, non hanno senso, messe lì così.
Concordo.
Interessanti questi consigli… Ma il punto 5 è straordinario!
Grande Gaiman! Non poteva avere regole diverse uno come lui. La raccolta l’ho vista in giro e dovrò per forza comprarla in futuro. L’ultimo suo libro letto è stato “L’oceano alla fine del sentiero” e l’ho trovato proprio gaimaniano con tutti i vari riferimenti al folklore anglosassone e mi è proprio piaciuto.
Da un po’ mi riprometto di leggere American Gods. Cercherò di farlo.
Magari bastasse seguire consigli così per scrivere un buon romanzo! Diciamo che mettere in dieci punti (o come qui solo 8) come si fa qualcosa di complesso tende sempre a essere un errore, ma è pur sempre un punto di partenza.
Per quanto riguarda il punto 5, la prima parte è verissima ma non sono d’accordo con l’affermazione “Quando ti dicono precisamente cosa cambiare e correggere, esse hanno quasi sempre torto.” Diciamo che l’autore deve decidere personalmente cosa cambiare e correggere, ma questo non vuol dire che i consigli altrui debbano essere sbagliati, anche se non li accettiamo.
Condivido gli altri sette punti, per quanto li trovi piuttosto ovvi.
Ho letto American Gods anni fa e non mi è piaciuto. Proverò a leggere qualcos’altro di Gaiman, ma dubito che sia nelle mie corde. Carini i consigli, per quanto tutti i consigli degli autori famosi lascino sempre il tempo che trovano. Molto interessante la numero 8… Forse lo prenderò in parola, prima o poi.
Già.