Iniziai a recensire i romanzi della saga The Strain nel 2009, quando ancora questo blog non era attivo. Effettivamente su Plutonia Experiment trovate soltanto l’articolo riguardante l’ultimo volume, Notte Eterna. Trovo superfluo linkarvi gli altri post, perché appartengono al vecchio blog, oramai in formaldeide. Se morite dalla voglia di leggerlo potete comunque cercarli su Google.
Nel mentre, con un enorme ritardo, ho iniziato a vedere la serie TV tratta da questa saga. The Strain, appunto, prodotta e distribuita da canale FX, con gli stessi autori dei libri, Guillermo Del Toro e Chuck Hogan, impegnati nella sceneggiatura e nella regia.
Questo particolare non insignificante fa sì che l’adattamento televisivo sia particolarmente buono e fedele ai romanzi. In effetti, per quello che ho avuto modo di vedere finora, la qualità della serie è piuttosto alta. Sono solo alla fine della prima stagione e spero che le cose vadano avanti così fino alla quarta.
Un aereo atterra al John F. Kennedy International Airport di New York con le luci spente e le porte sigillate. L’epidemiologo Ephraim Goodweather e la sua squadra vengono chiamati a investigare. A bordo dell’aereo trovano centinaia di morti e solo quattro sopravvissuti. La situazione peggiora quando i corpi cominciano a scomparire dagli obitori. Goodweather e un piccolo gruppo di volontari si ritrova a combattere per proteggere non solo i loro cari, ma la città intera, da un antico male che minaccia l’umanità. (Fonte: Wikipedia)
L’antico male citato in questa breve sinossi è il vampirismo, che in The Strain viene interpretato in un duplice binario: folkloristico e biologico/patologico.
Le creature di Del Toro/Hogan hanno diversi punti in comune coi vampiri della tradizione balcanico-europea, sia in alcune debolezze (argento, luce solare) che nelle peculiarità anatomiche (si cibano di sangue, sono molto forti etc). Inoltre, come i succhiasangue più classici, anch’essi sono governati da un Padrone, un maestro che li ha creati e da cui dipende la loro esistenza.
Questo Padrone punta al bersaglio grande (il dominio del mondo), roba che a confronto il Dracula di Stoker era un principiante, a livello di strategia e di ambizioni.
Al contempo la natura dei vampiri di The Strain è in qualche modo spiegabile scientificamente, trattandosi di un’infestazione parassitaria, sebbene di un tipo unico, sia in quanto a rarità che a pericolosità. Non a caso uno dei protagonisti principali – il dottor Goodweather – è un epidemiologo del CDC di New York. L’altro, la sua spalla ideale, è invece un anziano antiquario, un cacciatore di strigoi che fa il verso a Van Helsing: Abraham Setrakian.
Non è improprio quindi affermare che Hogan e Del Toro hanno creato una cosa nuova, pur basandosi su uno degli spunti più longevi del genere horror.
Un altro punto di forza di The Strain è la già accennata “strategia del cattivo”, che per una volta è talmente valida e intelligente da portarlo vicinissimo al dominio finale. Il Padrone ha studiato il suo piano a lungo, in modo da realizzarlo in concomitanza con l’eclissi solare che garantisce ampia libertà d’azione ai suoi nuovi minions newyorchesi.
Stringendo una serie di alleanze con mortali senza scrupoli, il Padrone ha pensato di ingaggiare degli hacker per rallentare la rete Internet, di danneggiare l’alta finanza, di stringere un patto di ferro con uno dei miliardari più influenti degli USA, e infine di dare immediatamente la caccia ai pochi mortali che potrebbero rappresentare un pericolo, in modo che essi non possano organizzarsi e contrattaccare.
Riuscendo in buona parte di questi punti, la vittoria è (quasi) sua.
Questo è un tocco di finezza da parte degli autori che, almeno per 2/3 dell’opera, sono sfuggiti alla tentazione di concedere una facile ribalta agli improvvisati eroi che si oppongono ai vampiri. In altre parole, siamo davanti a un esempio di buona scrittura, rispettosa del lettore intelligente ed esigente.
O sono solo io a essere stanco dei “cattivi” spaventosamente idioti?
La cosa bizzarra, ma l’ho scoperta solo in queste ore, è che la bozza iniziale di The Strain risale al 2006, e Del Toro l’aveva già pensata come una serie TV, che però non venne mai realizzata perché la produzione la voleva trasformare in una commedia. Per fortuna le cose sono andate diversamente, perché di horror comedy ne abbiamo un po’ piene le tasche (io, quantomeno, ne posso fare bellamente a meno).
Su Amazon trovate tutti i volumi della saga, anche in formato ebook:
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Ecco cosa avevo scordato negli ultimi due o tre anni… di rimettermi al passo con The Strain! E scopro che, dalla prima stagione, ne hanno fatte altre 3! 😀
A questo punto magari mi metto prima a leggere un po’ i romanzi con calma, lasciando la serie per l’inverno che sta arrivando…
Al solito direi che i romanzi sono un po’ meglio della serie, che comunque è ottima e soddisfacente (almeno fin dove l’ho vista io).
Coi libri non sono andato oltre il primo volume (però onestamente non ricordo quale fosse il problema), invece la serie l’ho seguita tutta. Una volta vista la trasposizione, scoprire che la trilogia era già pensata per una serie televisiva, acquista perfettamente senso. Adesso sto aspettando che arrivi su Sky anche l’ultima stagione per mettermi in pari. 🙂
Io sono all’inizio della seconda stagione. Mi dicono che la terza sia un po’ lenta, ma oramai non posso fermarmi 🙂
Personalmente è una gran bella serie, non eccezionale ma discreta e “piacevole” da guardare, tanto che aspetto la prossima stagione, la quarta, con flebile entusiasmo 😉
Il terzo volume personalmente mi ha deluso enormemente per la sua sconcertante banalità. Ed è un peccato perché il primo volume mi aveva preso di brutto ed il secondo pur se completamente votato all’azione era comunque un bel leggere.
La serie conto di recuperarla a breve.