Non so se e cosa scriverò su questo blog, da settembre in poi.
Ci sarebbe molto da dire sulla lenta agonia della blogosfera del fantastico – argomento principe di Plutonia Experiment.
Aggiornare il blog è un impegno, un lavoro vero e proprio. Richiede molta più fatica che non aggiornare i profili social, a eccezione forse della realizzazione dei video degli youtuber professionali.
C’è ancora un tornaconto, finanche solo morale, nel gestire un blog che non sia soltanto un raccoglitore di piccole attività personali? Non so darmi una risposta. Così come non riesco a capire se ha un senso continuare a discutere. I social hanno creato una cacofonia insopportabile, in cui ogni argomento diventa un pascolo per tuttologi e malati di visibilità. Io oramai sono molto stanco.
Al momento posso però dirvi che sto concentrando i miei sforzi sulla narrativa. Mi fanno da sprone le ottime recensioni ricevute per L’Altra Strada, la mia più recente novelette del ciclo Italia Doppelganger.
Durante le vacanze polacche ho elaborato (mentalmente) una nuova storia, in cui l’ambientazione torna a essere al 100% milanese. In questi giorni ho scritto le prime diecimila parole e, una volta tanto, pare proprio il racconto che volevo narrare.
Il titolo provvisorio è Il Diavolo è nella pioggia. Sarà una novelette abbastanza corposa, forse un romanzo breve.
Aspettatevi una storia di streghe, di antichi e nuovi conflitti segreti, nascosti nella caotica modernità del capoluogo lombardo, sempre in evoluzione, come una sorta di enorme Kaiju di cemento e asfalto.
Ma, nel mio intento, il racconto vuole essere anche una storia sull’amicizia – quella cosa ambita, spesso tradita, quasi sempre rimpianta – e sulle scelte di vita che spesso ci portano a sbattere contro muri costruiti dalla nostra dabbenaggine.
Il Diavolo è nella pioggia potrebbe essere quella “cosa” che volevo raccontare da tempo, senza aver mai trovato il mood giusto per scriverla.
Perché certe storie richiedono un umore un po’ triste, magari nostalgico, in modo da evitare un eccessivo utilizzo del pulp, che di solito mi viene spontaneo.
Senza però dimenticare che la scrittura è e deve restare prevalentemente un divertimento, non una via crucis.
Vi terrò informati sui lavori in corso, prevalentemente sul canale Telegram di Plutonia.
Vediamo se il risultato finale sarà piacevole come è nelle mie intenzioni realizzarlo.
Poi, con calma, deciderò anche il futuro di questo blog, su cui sto ragionando fin dall’inizio di questa infinita, spossante estate.
Articolo di Alex Girola: https://twitter.com/AlexGirola
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Buon lavoro, tanto per cominciare.
Sulla lenta agonia della blogsfera, specie quella che si occupa di fantastico, io non sono così pessimista, nonostante tutto.
Ma d’altra parte, io devo essere ottimista – se il mio blog dovesse morire dovrei rassegnarmi all’isolamento intellettuale assoluto. Quindi, si tiene duro.
E sì, si scrive. Non c’è altro da fare.
E, nei momenti migliori, non c’è di meglio.
Io spero che tu tenga aperto io blog perché lo leggo sempre.
Non scrivo molti commenti ma ti seguo sempre.
L’altra strada mi è piaciuto tantissimo
Non mollare il blog per favore
Max
Ciao Alex, anche per me il tuo blog è un appuntamento regolare. Sto cercando di “completare” il ciclo Italia Doppelganger e per il momento il mio favorito è “La Corte di Paracelso”: grande storia e grandi personaggi. Se avessi un blog non posterei più di una volata a settimana, massimo due.
Grazie anche a te per la “fedeltà” e per i complimenti.
Riguardo al blog credo che farò degli esperimenti, per scoprire qual è la formula ideale per questi tempi poco blog-friendly.
La blogosfera è morta? Forse no, ma di certo non sta troppo bene. La mia impressione è che la velocità dei social abbia finito per ridurre i tempi di comunicazione, oltre che a iper-semplificare quello che viene condiviso / comunicato. Il blog di per sè diventa un soggetto di nicchia e il problema diventa non il riaggiungere la nicchia ma fare in modo che chi la trova vi si senta “accolto” al punto da volerne far parte.