Into the Badlands

«Le guerre divamparono in un passato che nessuno ora ricorda più. Paura e oscurità governarono fino all’avvento dei Baroni, sette uomini e donne che forgiarono l’ordine dal caos. La gente si rivolse a loro in cerca di protezione, ma la protezione divenne schiavitù. I Baroni bandirono le armi da fuoco e crearono armate di guerrieri conosciuti come i Falciatori. Questo presente è nato dal sangue. Qui nessuno è innocente. Benvenuti nelle Badlands.»

Questa è la breve ma efficace introduzione della serie televisiva Into the Badlands, prodotta per la rete americana AMC e arrivata al pubblico italiano grazie al servizio Amazon Prime Video, di cui a mio parere si parla troppo poco, pur essendo una buona alternativa a Netflix.
Into the Badlands è un prodotto interessante, lontano dai plot arzigogolati delle serie TV che vanno per la maggiore, ma non per questo banale o privo di misteri e di colpi di scena.

Di base abbiamo a che fare con una storia che mischia arti marziali, wuxia, post-apocalittico, western e un pizzico di fantasy. Fantasy di cui probabilmente avremo una dose maggiore nella seconda e nella terza serie, quando ci verrà spiegata la vera natura di M.K., uno dei protagonisti, che viene posseduto da un misterioso demone del combattimento ogni volta che subisce una ferita.

Il ritmo è incalzante, le scene di lotta sono decisamente valide, gli intrighi politici funzionano, pur essendo relativamente semplici.
I sette baroni che si spartiscono le Badlands vivono di accordi commerciali e di non belligeranza, ma quando ci sono periodi di magra o sconvolgimenti interni a qualche baronia, si rischia sempre una nuova guerra.
Ciascun barone ha un esercito guidato da un falciatore, un maestro d’armi superiore agli altri combattenti, facente anche funzioni da ciambellano e da ambasciatore. Ciascun falciatore addestra degli allievi, tra i quali verrà presumibilmente scelto anche il suo successore.

Le già citate atmosfere western/wuxia, con sfumature che strizzano l’occhio al dieselpunk, costituiscono qualcosa di diverso nel panorama delle serie TV. Gli attori – nessun volto particolarmente noto, se non forse Daniel Wu e Sarab Bolger – sono sufficientemente convincenti e (soprattutto) divertenti.
Negli USA è già disponibile la seconda stagione, sempre su Amazon Prime Video. Seconda stagione che porterà l’azione fuori dalla Badlands e che fa da preludio alla terza, prevista per il 2018.
Ripeto: nulla di sconvolgente o di memorabile, ma una serie gradevole, con un numero limitato di episodi, e sufficientemente inedito da tenere vivo l’interesse degli spettatori.

Ad avercene…


Articolo di Alex Girola: https://twitter.com/AlexGirola
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