Meno lettori, ma buoni

Da quasi tre mesi a questa parte mi occupo soltanto di scrivere gli spin-off di Due Minuti a Mezzanotte. Li trovate catalogati in questa pagina, insieme a quelli dei tanti amici e colleghi che a loro volta stanno dando vita al mondo di 2MM.
Oramai anche i sassi sanno che si tratta di un’ambientazione di genere fantascientifico/supereroistico. Sì, maschere e mantelli, costumi in spandex e superpoteri. Ma anche no, visto che il taglio di molti racconti è piuttosto maturo e ben lontano dagli eccessi fumettistici degli anni ’80. I richiami tirano semmai in ballo la moderna interpretazione dei supereroi, quella fatta da autori come Garth Ennis, Ed Brubaker, Warren Ellis, Alex Ross (etc etc).
Ma sono cose di cui abbiamo già parlato.
Sta di fatto che i miei spin-off sono scaricati a ritmi più lenti rispetto agli ebook che ho pubblicato negli anni scorsi (soprattutto nel 2011, in cui ho toccato gli oltre 5.000 download per almeno un paio di titoli).
Del resto il genere supereroistico a molti non piace, oppure piace solo al cinema – vedi l’incredibile successo di The Avengers. Ogni gusto personale è del tutto lecito, anche se spesso si tratta di pregiudizi. Gli stessi che ho io nei confronti di alcuni generi letterari, lo ammetto.
Dunque mi sto lamentando per il calo di download? No, avete capito male: ne sono felice. Felicissimo.

Secondo una stima alla buona, i miei spin-off di 2MM hanno circa il 30% di download in meno rispetto al Treno di Moebius e La Nave dei Folli, il dittico horror che ho pubblicato a fine 2011.
Siamo sempre su numeri soddisfacenti, soprattutto in prospettiva (ogni nuovo spin-off fa da traino a quelli precedenti, questo è appurato), ma il calo è comunque considerevole. E allora perché sono felice?
Perché quelli che non hanno scaricato gli ebook di 2MM sono i lettori gne-gne. Ossia quelli che fanno il download “perché tanto sono gratis”, e poi probabilmente manco li leggono. Ma anche quelli che scaricano solo per spulciare i file in cerca di refusi e di inesattezze da segnalare in recensioni leggermente di parte.

Ecco, con gli spin-off di 2MM sto assistendo – per la prima volta in vita mia – al fenomeno opposto. Meno download ma più commenti, più partecipazione, più interesse ai personaggi e alla storia. Insomma, direi che per una volta faccio volentieri a meno dei numeri e mi godo la qualità dei feedback. I lettori gne gne, gli sciacalli dello scaricamento compulsivo e i precisini della fungia rimangano pure dove sono, sotto una palma a godersi qualche altro racconto, o a fare chissà che.
Del resto rimanere schiavi di statistiche e numeri fa più male che bene. Ovviamente si lavora sempre con l’obiettivo di raggiungere un pubblico vasto ed eterogeneo (cosa che sta riuscendo alla perfezione con la Round Robin 2MM), ma è nocivo rincorrere i record di download in maniera grossolana e furbetta.

Uno dei difetti rinfacciati agli ebook gratuiti fin dai primi vagiti dell’editoria digitale è proprio l’incertezza riguardante la reperibilità di attendibili dati di lettura. In tanti scaricano perché la parola “gratis” fa gola, e perché certi generi molto definiti (horror, thriller, giallo etc) hanno oramai comunque un seguito molto vicino a quello del mainstream. Ma in quanti poi leggono davvero questi ebook? Uno su dieci? Cinque su dieci? Nove su dieci?
Impossibile dirlo, anche se per esperienza personale starei su una percentuale vicina al 40-45%.
A questo punto preferisco avere meno lettori, ma che scaricano per scelta ponderata, facendomi poi sapere come hanno trovato la storia e tutto il resto.
Insomma, less is more.
Anche se i pregiudizi sono sempre da condannare, eh.

19 commenti

  1. Di solito seguo le statistiche dei download dei miei ebook, non tanto per capire quanti sono quelli che mi scaricano, piuttosto per capire quant’è ampia la diffusione di questo mezzo di lettura. Per questo rilascio gli ebook sia in pdf (old fascioned troglo-ebook’s reader), in ePub (typical italian ebook’s reader), in formato Kindle (world wide ebook’s reader).
    Difatti, nei miei post in cui notifico le statistiche, metto sempre l’accento sulle differenze di download di queste tre categorie. Secondo i miei ultimi dati l’ePub rimane costante, il pdf perde terreno pesantemente (ma rimane ancora il più scaricato), mentre il Kindle sta arrivando a grattare la coda dell’epub.

    Ecco… questo mi interessa parecchio. Poi, che leggano o non leggano i miei ebook, è tutt’altra faccenda. I feedback arrivano, non tanti, ma arrivano. Ogni tanto scovo persino blog in cui si sono pubblicate recensioni sui miei ebook senza che il lettore mi abbia segnalato nulla. Va bene lo stesso. Fa piacere scoprirsi letti “di nascosto”.
    E poi ho scoperto che ho due lettori molto affezionati. I loro feedback non mancano mai all’appello ^_^

    Ecco… se c’è una cosa di cui sono deluso, sono le chiavi di ricerca. Quando avevo 31 Ottobre erano… più buffe! Ora, con il nuovo blog, sono tutte serie 😦

    1. Anch’io a volte trovo recensioni a sorpresa, e va bene così 🙂
      Ultimamente mi accontento anche di commenti.minimi, “mi è piaciuto, figo quel personaggio” etc etc. Tutto purché ci sia.stata vera lettura 😉

  2. In questo caso “Less is more”. Concordo.
    I feedback, quando ci sono, sono importanti, meglio scrivere di ciò che ti piace, come fai adesso (non che prima non lo avessi fatto), e avere pochi lettori, ma buoni.
    Lo scarico compulsivo? Gente, così, dovrebbe lavorare al porto. Sarebbe di gran aiuto.

  3. Sarà che il genere supereroistico non mi ha mai attirato un granchè, ma negli ultimi tempi (complice letture più adulte riguardanti i supereroi) l’universo di 2MM e tutti i suoi spin-off hanno acceso la passione degli “uomini in calzamaglia”. Devo ringraziare te – Alessandro – e tutti gli autori correlati a 2MM perchè riuscite a mostrarmi una visione più matura e complessa di un mondo che pensavo rilegato ad un pubblico più “innocente”.
    Ah, per la cronaca, “Il treno di Moebius” e “La nave dei folli” non li ho ancora scaricati…

    1. Beh, allora è un ottimo risultato 🙂 Aver appassionato qualcuno, come te, a cui i supereroi non piacevano… lo reputo fantastico!
      Grazie!

  4. devo dirti che quello che scarico lo leggo, SEMPRE, magari non subitissimo…però lo leggo, devo anche trovare il tempo di lavorare..ahimè, poi ho terminato un mini-richiamo, balordaggini casalingo-familiari, vacanze dei famigli,etc.non è facile trovatre il tempo, faccio fatica a scaricare dal circuito nuovo che hai creato ( il PC mi dà “file incompleto”..boh! succede solo a me? in pratica scarico ma non riesco ad aprirlo, finora non ho avuto il tempo di preoccuparmi, certo se continua….magari chiedo al mio tecnico di fiducia, probabilmente il PC va ” istruito” a dovere, comunque credo fosse giusto segnalartelo.quello che ho di tuo l’ho letto tutto.e mi è piaciuto…per i supereroi no problem, sono cresciuto con gli albi della Corno…

  5. Una cosa della quale si era accennato, anni addietro, sul mio blog, era il discorso di come l’editoria elettronica e il self-publishing più in generale permettano non solo al lettore di premiare certi autori e di penalizzarne altri, ma anche, in una certa misura, permettano all’autore di selezionare il proprio pubblico.
    Con progetti di nicchia, molto mirati.
    Con una diffusione studiata ad hoc.
    Con progetti che dichiaratamente escludono certi lettori – che poi è un po’ il significato di quelle storie, per cui dovremmo scrivere ciò che scriviamo in modo diverso.
    E perché mai?
    E se noi ciò che scriviamo lo scrivessimo come lo scriviamo per tagliar fuori tutti quelli che lo vorrebbero scritto diverso?
    Anche il modo in cui si scrive è un modo per selezionare il proprio pubblico.
    Pochi, ma buoni.

    1. Accettare di essere delle realtà di nicchia e magari scegliersi la nicchia medesima.
      La sfida più o meno è questa.
      Del resto, tra autoproduzioni ed editoria digitale, i settori da riempire sono tantissimi, basta individuarli e fregarsene del grande mercato (a cui comunque arrivi solo se sei appoggiato da un editore forte).

  6. Abbiamo trovato acqua santa e torcie da scagliare contro i lettori schizzinosi a quanto pare. Evidentemente la vista di un tizio mantellato lì fa associare immediatamente a un qualcosa di stupido o di superficiale. Contenti loro. 😀

  7. Il problema è che così resta di diventare un fenomeno di nicchia. Mi spiego, se domani tu pubblicassi un eBook che evade da 2MM, che manco ci passa vicino, quanti lo leggerebbero al di fuori dei tuoi lettori più affezionati? Nessuno.
    Perché il pubblico è così.
    Sì, è bene avere pareri circostanziati più che millemila download anonimi. Ma, una maggior elasticità da parte di tutti sarebbe davvero l’ideale.

    1. In parte ho detto come la penso nella risposta al commento di Davide, poco sopra 😉
      Secondo me la “nicchia” è il futuro, almeno per chi non scrive roba mainstream.
      Certo, la nicchia non deve essere invisibile. I lettori devono essere un minimo fiduciosi nei confronti di uno scrittore che seguono da anni, e dargli fiducia anche se cambia tematiche.
      Io sono passato dal thriller degli esordi (non ci conoscevamo ancora), all’horror, agli zombie, al dieselpunk e ora ai supereroi. Alcuni generi sono aiutati da traini televisivi (gli zombie, per dire). Altri, come il dieselpunk e i supereroi, sono stati snobbati per mesi, almeno inizialmente. Poi l’idea di provare almeno a leggerli è filtrata.

      C’è da dire che la gran massa di roba autoprodotta riversata su Amazon satura molto in mercato (anche quello gratuito), specialmente di tematiche super-abusate. Al che la voglia di esplorare filoni nuovi diminuisce ancora, specialmente nel lettore molto settoriale.

    2. In un mercato leggermente più evoluto come quello anglosassone (ma in estremo oriente è la stessa cosa, mi dicono) esistono autori che pascolano con successo due o tre nicchie molto diverse con pseudonimi differenti – i lettori di una nicchia mai e poi mai andrebbero a leggere il materiale appartenente a una nicchia difefrente, e spesso non sanno che il loro autore preferito ha un certo numero di altre identità segrete.
      Le possibilità esistono.

  8. Sbaglio, Mr. McNab, o leggo tra le righe un certo fastidio per il “troppo”, in senso generale, e in quello, semplicemente, di proposta di contenuto? Lo dico perché è un tema che ultimamente mi ossessiona parecchio. Ciau!

    1. In realtà il fastidio è più per la superficialità con cui diversi lettori si approcci ano agli Ebook, scaricando l’impossibile, perché gratis, salvo poi dimenticarsene del tutto.

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