Il manuale del perfetto troll

Inside the mind of the serial troll.
Inside the mind of the serial troll.

Nell’aria c’è, voglia di trollare ♫
Non certo da adesso, bensì più o meno da quando esiste il Web. Con l’affermarsi dei social network c’è stato poi il proliferare dei troll, che si sono riprodotti come conigli, uscendo da ogni buco per infastidire blogger, vlogger, giornalisti, celebrità e chi più ne ha più ne metta.
Ne abbiamo già parlato mille volte, soprattutto nell’articolo Dieci commentatori che non vorresti sul tuo blog, sempre attualissimo. Una Top 10 che è valida praticamente sempre, un po’ come una maledizione.
Oggi però voglio cambiare punto di vista: ammettiamo che qualcuno di voi stia seriamente pensando di passare dall’altra parte della barricata. Trollare in scioltezza non è facile, mai. Ricorrere a insulti e parolacce vi farà andare incontro a una prematura fine carriera. Il ban è sempre dietro l’angolo. A questo punto occorre escogitare sistemi più subdoli e pratici per rompere la palle al prossimo. Qualcosa che vi lasci margine di agire, almeno per qualche tempo, prima di essere nuclearizzati dal blog/forum in questione.
Visto che son tutte cose che ho provato sulla mia pelle (sigh), voglio condividerle con voi.

I metodi del trolling perfetto

troll poster

  • Appellatevi alla libertà di parola

Il che vuol dire insinuare nella persona che state trollando (e nei suoi lettori) il dubbio di essere stati privati del vostro diritto di esprimere opinioni. La strategia è sottile. Innanzitutto non dovete adoperare parolacce, minacce o insulti, altrimenti il vostro ban immediato sarebbe sacrosanto. Commentate dunque con saccenza e con sarcasmo, ostendando però un velo di (falsa) educazione che vi potrebbe mettere al riparo da una scacciata da parte della vostra vittima. Se siete bravi con le parole, il giochetto può andare avanti a lungo, a meno che la vittima non sia particolarmente democratica (io, per esempio, sono assolutamente dittatoriale).
Dannosità dell’attacco: 7/10

  • Fate battute a casaccio

Ci sono poche cose più irritanti che non ricevere commenti ironici o sarcastici ai vostri post più lunghi e documentati. Perfino un semplice smile è in grado di far saltare i nervi al blogger, se ricevuto al momento e al posto sbagliato. La strategia è questa: utilizzate stupidi giochi di parole per inventarvi battute idiote, da piazzare nei post più sentiti. Di solito è semplice intuire quali sono. Non utilizzate troppo frequentemente questa tattica, bensì solo nei momenti più importanti, saltando fuori come Vietcong dalla boscaglia.
Vi farete odiare, ve lo assicuro.
Dannosità dell’attacco: 6/10

  • Lasciate un commento lunghissimo

Prendete di mira un post da cui dissentite con l’autore, quindi premuratevi di lasciare un commento lunghissimo, farcito di ironia e di ammiccamenti falso-buonisti, in cui smontate per benino tutto ciò che la vostra vittima ha scritto. Fornite dati inventati di sana pianta, giusto per minare la fiducia degli altri lettori che intervengono nella discussione, siate ficcanti, ma non apertamente offensivi. Soprattutto siate prolissimi, divagando a casaccio, pur di allungare il brodo. Non è la sostanza, bensì la quantità del commento a dover irritare. Immaginatevi nei panni di Puffo Quattrocchi, vera icona di questo filone di trolling. Certo, non è una tattica semplice e veloce, ma è ammorbante come poche altre.
Dannosità dell’attacco: 8/10

  • Fate i moralisti

Tecnica d’attacco più brutale delle precedenti, ma molto efficace. Prendete un post frivolo scritto dalla vostra vittima, magari uno dove si parla di gadget elettronici, di moda, di fumetti, e saltatevene fuori con la frase moralista per antonomasia: “Con tutti i problemi che ci sono al mondo tu perdi tempo a parlare di queste cose?” Se poi si parla di donne, di sesso, di erotismo, buttatela sul femminismo ruspante, oppure sul fanatismo religioso, spargete ovvietà e demagogia, urtate i nervi della vostra vittima cercando di farla passare per uno scansafatiche viziato. Di solito interventi del genere sono in grado di scatenare tutti i lettori fedeli alla vostra vittima, causando irritazioni e mal di pancia assortiti.
Dannosità dell’attacco: 7/10

  • Spargete sfiducia

Ottima strategia d’attacco per tutti quei post riguardanti progetti, iniziative o sogni da realizzare. La trollata si innesca col classico “Bella idea ma secondo me non funzionerà!” Aggiungete magari “In Italia“, la classica ciliegina sulla torta di tutti i lagnosi. In più, cercate di avere buona memoria. Se la vostra vittima ne ha già parlato in passato, ribaditegli: “Ne avevi già scritto qualche mese fa. Com’è che da allora non hai combinato nulla?” Ovviamente della risposta non ve ne frega nulla, vi basta la certezza di aver causato un moto di sfiducia e rancore nel vostro bersaglio.
Dannosità dell’attacco: 8/10

  • Ostentate saccenza su argomenti che non conoscete

L’arma definitiva di tutti i troll di successo: pretendete di avere ragione su tematiche di cui la vittima è evidentemente più informata e preparata rispetto a voi. Se il poveraccio parla della Seconda Guerra Mondiale, che magari ha studiato per anni, intervenite più e più volte con osservazioni sbagliate, ma spacciate per vere. Mettete in dubbio la sua autorevolezza agli occhi dei lettori. Sostenete tesi antitetiche, cercando di farle passare per buone. Ostentate una cultura che non avete, studi che non avete mai fatto. Ci sono blogger libreschi che con questa tattica si sono costruiti una carriera (prima di beccarsi delle denunce che hanno stroncato i loro slanci creativi).
Dannosità dell’attacco: 9/10

Chiudo con una precisazione: secondo me i troll sono tutti dei gran coglioni. Quindi, se volete essere dei coglioni anche voi, applicate questo manuale alla lettera. Viceversa, fate come le persone normali: crescete.

Leggi anche: Di troll e parassiti da forum.

troll

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(A.G. – Follow me on Twitter)

30 commenti

  1. Primo: Prima di leggere l’ultimo tipo di troll, dopo averne letto il titolo, stavo per pensare di commentare con le esatte ultime ultime due righe con cui poi hai chiuso la categoria x’D. Pensiamo agli stessi? LOL

    Secondo: Democrazia? La cosa dovrebbe andare più o meno cosi:
    Individui troll.
    *scatuscc(Le ultime tre lettere lette come la “Sc” di scimmia”)
    Dove l’ultima parola sta per: Spappolamento del troll a causa dell’elevata velocità con cui è stato buttato fuori dal blog.
    Casa mia, regole mia, la democrazia è per i deboli!
    *Se ne va, con un coltello tra i denti, a cercare altri troll*

    1. Noi siamo vaccinati, grazie a Dio 🙂
      La democrazia sui blog è ampiamente sopravvalutata. Può non piacere, ma servono altri modelli gestionali.
      Però ci sono colleghi che si pongono maggiori remore morali nel cassare quegli utenti che sono troll “mimetici”. Un po’ lì capisco, perché anch’io ero così, ma alla fine si rischia solo di rovinarsi la giornata…

  2. La figura del Troll mi è abbastanza nota anche se, in questo blog o in altri da me frequentati, in veste di visitatore e commentatore non ne ho mai percepito la presenza perché le pagine sono continuamente curate dal “padrone di casa” (che è un dato di fatto che molti non ancora non comprendono). Nei forum, purtroppo, dove i moderatori possono non essere sempre presenti, la figura dei troll può apparire molto più fastidiosa e perniciosa, a tal punto che ho smesso di frequentare quegli spazi virtuali. Mi è accaduto in un forum dedicato al mio ambito professionale dove, pure svolgendo io il mestiere da quasi 30 anni, ho avuto a che fare con molti troll dell’ultimo tipo, quello saccente che poi si sono rivelati dei tipi del tutto improbabili.

    1. I forum non li frequento più da anni proprio per questo motivo.
      Quelli a moderazione leggera sono terreno da caccia per i troll, quelli a moderazione pesante diventano posti iper-blindati in cui non si può parlare di nulla.
      Nel blog se non altro è uno che decide. Piaccia o meno, le regole sono chiare e uno può decidere fin da subito se restare o andarsene.

      1. Oh, non è vero. Da me la moderazione si fa col carro armato e il bazooka, ma si può parlare di tutto (anche se poi succede di avere discussioni pacatissime e bellissime sull’eutanasia e utenti che si scannano per decidere se King è meglio di qualcun altro…) 😀

        1. Ecco, son scelte personali. Io i flame non li tollero. Con utenti intelligenti si può parlare di tutto, ma gli sconosciuti che vengono qui a strillare li fucilo subito.
          Poi, certo, i forum sono diversi 🙂

          1. Io ho addestrato i miei utenti: quando vedono sconosciuti e gente nuova che arrivano e trollano li demoliscono prima ancora che uno staffer si affacci alla discussione. È appagante 😀

  3. Alcuni sono addirittura in grado di gestire più punti contemporaneamente, tra quelli che hai elencato. Ho visto maestri usarne anche 5. A quel punto viene da chiedersi se se ne rendano conto o no. Per me, sarò pure prevenuto, non c’è buona fede e lo fanno con cognizione.

    1. Il punto è proprio questo: sono troll volontari o involontari?
      Secondo me, se inizialmente possono pure non accorgersene, presto lo fanno, e comunque non la smettono di trollare.
      Al che, per me, non esistono più come commentatori, bensì solo come germi da eliminare.

  4. La cosa che non ho mai capito e che mal sopporto sono quelli che invocano la Democrazia, la libertà di parola, per giustificare una provocazione gratuita. Sarebbe come intonare uno yodel di bestemmie in chiesa o mangiare mortadella e lambrusco in una moschea, e poi appellarsi alla laicità dello Stato 🙂

    1. Esattamente.
      E, a voler ben guardare, anche l’appello alla democrazia è ridicolo.
      Non stiamo mica parlando di diritto al voto o razzismo, solo di mantenere l’ordine. Tra l’altro in riferimento a persone che non conosco, che spesso non si identificano con un nome, ma che vengono qui solo a insultare.

  5. Io apro un blog, mi sbatto per scriverci qualcosa di buono tutti i giorni che Cthulhu ha creato. Tu vieni a casa mia e mi rompi le palle in tutti i modi possibili, facendomi venire l’ulcera a più riprese. E quando io ti nuclearizzo, ecco che ti appelli alla democrazia, al contraddittorio, alla libertà di parola e cominci a sparare a zero non solo su di me, ma anche sui miei lettori colpevoli di non averti difeso.
    Lo fanno apposta. Io ne sono sicura. Sono disturbatori di professione.
    Bell’articolo Alex 😉

    1. Grazie 😀

      Sì, sono dei rompicoglioni di professione.
      Come dico sempre: si aprissero un loro blog per esprimere ciò che vogliono. Di certo io non andrò a contraddire le scemenze che scrivono.
      Ricambiare il favore?

  6. per carità, sono sempre il solito, lo so..però a mio parere il miglior rimedio contro i troll, ( non solo letterari/editoriali/bloggatori..), è un bel 338 Lapua Magnum, meglio boat tail, tirato da 400/500 metri, consiglio un ‘ottica Nightforce 12/24x 50.l’arma?.. io ho un Remington 700 , però va bene anche un’italianissimo Sabatti Long Range, o una Cz , per restare in europa..ah, è meglio tirare da quella distanza , o maggiore, se siete un buon manico, perchè non si sente il fetore quando il cranio si frantuma.Buon sabato..

  7. Ma KE nn t vergogni a parlare di Troll kon tutti i problemi ke ci sono in giro? XD
    Conoscere il nemico è un ottimo modo per contrastarlo ovviamente… Un grosso pericolo è accorgersi troppo tardi della natura troll del commento. Stavo pensando di fare una disamina dei troll da sociale network…. Ci sono un paio di categorie “derivate” molto interessanti.

  8. Aggiungo una categoria (o sottocategoria) che ti è sfuggita perché sui nostri blog non si vede, ma che ho riscontrato spesso sui blog gestiti da amiche:
    il commento viscido maschilista ma comprensivo
    Per cui a fronte di lungo e articolato post, il troll commenta qualcosa che si riassume in “ma che strane idee passano per quel tuo sciocco cervellino di ragazza, baby”.
    Odiosissimo.

    Manuale indispensabile per sopravvivere al troll è il classicissimo L’Arte di Ottener Ragione esposta in 38 Stratagemmi, di Schopenhauer, che elenca, analizza e numera i metodi retorici usati da chi non ha nulla da dire per trollare (all’epoca non si diceva) il prossimo.
    Poter riconoscere la strategia usata dal troll e potergliela indicare spesso aiuta.
    “Aspetta, questo è lo stratagemma numero 22, vero?”
    La cosa interessante è che quando gli sbatti in faccia metodo e numero, di solito scopri che loro il manualino se lo sono letto – buona fede zero, hanno studiato per diventare troll.

    1. “Qual è il suo titolo di studio?”
      “Mi sono laureato con 110 e lode in Scienze applicate del trolling avanzato. Inoltre ho un master in Trollaggio e tecniche di scartavetramento di balle.”

    2. Sì, perché i più insidiosi sono i troll vagamente acculturati, non le bestie che passano lasciando bestemmie e imprecazioni.
      Che poi il perché qualcuno debba studiare per romperere le palle al prossimo, qualcuno me lo dovrà pur spiegare.
      Con tutte le opportunità che offre Internet, questi passano il tempo a scocciare persone che odiano, e che li odiano di rimando.

      1. Io non credo che studino. Esistono, c’è la gente che per rapportarsi al prossimo deve provocare.
        L’ho letto spesso in vari altri blog: “io sono un provocatore”.
        Si divertono così.

        Ma l’epoca della sopportazione stoica da parte dei blogger è finita. E poi, mi diverto anche io a schiacciarli come insetti.

        È solo divertimento, in fondo, giusto? ^^

  9. E hai dimenticato quelli che vogliono darti consigli perché loro sanno meglio di te ciò che tu stai facendo, anche se loro non lo fanno e mai l’hanno fatto.
    Oh, ma lo dicono per te, sia chiaro, poi fai come vuoi.

      1. Mamma mia quanto li odio. Ho iniziato a replicare acida “ci sarà un motivo se il mio forum ha 3500 utenti e il tuo 10” a tutti quelli che insistono dopo che ho rifiutato il consiglio. Non capisco perché si offendano 😀

  10. Direi che l’ostentare saggezza su cose che non si conoscono è il “trolling way” che più detesto, anche se devo ammettere che è divertente poi rintuzzare il troll di turno, dato che nel suo trollare, non conoscendo l’argomento, avrà detto una serie di cazzate allucinanti.
    Credo sia anche il modo di trollare peggiore, perchè facilmente sfocia negli altri modi da te elencati. Uno che fa finta di sapere una cosa e trova qualcuno che, fatti alla mano, dimostra che ha detto una stupidata, finisce per fare battutine idiote, scrivere post di risposta lunghissimi e inconcludenti, ma soprattutto dirà che si sente mancare il suo diritto di esternare la sua opinione. 😀

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