Ghites – Imago Mortis (di Samuel Marolla)

Imago Mortis

Ghites – Imago Mortis
di Samuel Marolla
Ebook autoprodotto
96 pagine, 1,99 euro
Link per l’acquisto

Sinossi

Milano, 2013. Augusto Ghites è un medium con un incredibile potere: entra in contatto con gli spiriti dei defunti solo sniffando o fumando le loro ceneri, come se si trattasse di una droga qualsiasi. Questa terribile dote, a metà fra la maledizione e la tossicodipendenza, fa di lui un uomo solitario, malinconico, ostaggio del proprio vizio segreto, e circondato solo da gente morta. Quando un’anziana ex prostituta gli chiede di aiutarla a scoprire l’assassino che nel 1953 uccise diverse sue colleghe, inizia per Ghites la discesa in un girone infernale di cimiteri, ex case chiuse, battone ottuagenarie, circhi malfamati, periferie invase da scorie chimiche e balordi di ogni risma, sullo sfondo di una Milano pre-Expo schizofrenica, spietata, preda degli istinti più bassi e del motto segreto che regola la vita dei suoi cittadini: homo sine pecunia est imago mortis, l’uomo senza denaro è l’immagine della morte.

Commento

Da anni vado affermando che Samuel Marolla è uno dei più bravi (forse IL più bravo) autori italiani del fantastico.
Ogni sua uscita è per me una vera goduria. Il livello di aspettativa è sempre piuttosto alto, ma non sono quasi mai rimasto deluso, a cose fatte.

Questo Imago Mortis lancia un nuovo progetto di Marolla, dedicato all’investigatore dell’occulto Augusto Ghites, capace di interrogare i morti… sniffando le loro ceneri. Oppure iniettandosele in vena, diluite con dell’acqua.
Non si tratta di veri e propri poteri medianici, quanto piuttosto di un talento indefinito che fa rivivere a Ghites le vite dei defunti di cui inala i resti. Solo che forse le cose non sono poi proprio così scientificamente lineari, perché può capitare che, da questi viaggi nella memoria dei morti, qualcosa torni indietro insieme alla coscienza di Ghites…

I presupposti sono invitanti e lo sviluppo di questa prima novel (che comunque è autoconclusiva) si rivela infatti goduriosa e ricca di ottimi spunti.
Abbiamo l’ambientazione milanese, vero e proprio scenario d’eccellenza per Marolla, L’autore si dimostra un vero conoscitore delle virtù e delle miserie del capoluogo lombardo. Solo che, oramai, le miserie superano di gran lunga le virtù, cosa che l’autore sa narrare con una poetica triste e al contempo rabbiosa.
La Milano presente, terreno di caccia per mafiosi, sfruttatori, corrotti (e chi più ne ha più ne metta) viene messa a confronto con la Milano degli anni ’50, vista da Ghites con gli occhi delle prostitute morte su cui indaga. In tal modo l’autore riesce a tracciare un lungo, lento e inesorabile percorso verso il nostro disastroso presente.
Perché il vero fantasma di Imago Mortis, a mio parere, risulta essere proprio la città di Milano.

augusto ghites
Io Augusto Ghites me lo immagino un po’ così.

Detto ciò, Marolla sfoggia il suo solito stile avvolgente, e una cultura di genere che profuma splendidamente di tutti quei nuovi miti generati dalla sottocultura del fantastico sviluppatasi negli anni ’80. Ci sono omaggi e riferimenti, ma non sono mai sfacciati o banali. La capacità di rielaborare film, libri e fumetti che fanno parte di una solida base formativa è una dote rara e preziosa.
I vari personaggi che incontriamo durante la lettura sono meschini ma malinconici, imbruttiti ma capaci comunque di suscitare un barlume di emozini umane. Sono, in altre parole, vivi. Bizzarro per una storia sui defunti, vero?
Tutte tranne il misterioso Inumano, che qui fa la sua comparsa, e che risulterà essere il villain della saga di Augusto Ghites. O così almeno l’ho inteso io (e, assai poco modestamente, credo di non sbagliarmi).

Questa novel è un acquisto obbligatorio per chi di noi ama certi generi e certe atmosfere. Il fatto che si tratti di un ebook autoprodotto – pur essendo Marolla uno scrittore già più volte pubblicato con editori classici – è a mio parere un motivo in più per far sì che Imago Mortis riscuota un buon successo di vendite e di pubblico.

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(A.G. – Follow me on Twitter)

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24 commenti

  1. Di Marolla ho letto Racconti crudeli ed Il colosso addormentato e li ho trovati molto interessanti ,mi pare si esprima meglio nel breve , la novella sul colosso mi è parsa ottima come ideazione , un pochino meno valida nel tenere il ritmo alto fine alla fine , ma questa è una mia impressione.
    Penso lo prenderò , ho ancora molte cose da leggere e poco tempo , adesso vado a dipingere Tifone.. .attende silenzioso ….

  2. Letto e recensito su amazozz.
    Diciamolo pure, è IL più bravo. In tutti i suoi iscritti ci sono sempre dei momenti dove la tensione é palpabile.
    E l’Inumano è strepitoso.

  3. Anche io non sono mai rimasto deluso da Marolla. “Imago Mortis” è proprio il prossimo eBook che devo iniziare e la tua recensione mi conferma che troverò pane per i miei denti. 😀

    Ciao,
    Gianluca

  4. a parte Malarazza, che non sono riuscito a procurarmi, credo di aver letto tutto di Marolla. E’ molto bravo, anche se a volte ho l’impressione che gigioneggi un po’ con la prosa, come se dicesse “guarda come sono bravo, ora senza mani!” 🙂
    Ma probabilmente è solo il suo stile, che per inciso a me non dispiace

  5. Questo autore dovrebbe stare in un museo!(cit.)
    Grande Marolla che ha fatto suo il gotico rurale inserendolo nella metropoli, portando avanti una poetica dell’orrore sotto casa che ridona all’Italia il suo portavoce di luogo del fantastico. Alla facciazza di De Carlo >:-P

    1. Che poi il suo horror ha più livelli di lettura, alla faccia di chi dice che la scrittura fantastica è pura spazzatura (senza averla mai letta, è evidente)

  6. Non ho mai letto nulla di suo °_° ma questo tuo ‘riassunto’ forse è una delle cose più inquietanti che io abbia mai letto. Per cui lo recupererò il prima possibile!

  7. ancora complimenti a Samuel per i preliminary ballots dello Stoker Award, un grande risultato! Per chi spetta un romanzo di Samuel, Mezzotints vi accontenterà a settembre, ma per ora non diciamo di più…

  8. Se non sbaglio, già in Malarazza c’era un racconto con protagonista Ghites. Un’opera seminale, direi…

    La copertina di quest’ultimo lavoro, poi, è eccezionale.

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