Vite parallele: il sosia che non sai di avere

Di questa faccenda ne ha parlato anche Voyager, il che dovrebbe tenermi lontano mille miglia dal trattarla.
Invece qui amiamo il rischio, quindi la tratteremo comunque.
L’argomento del resto è intringante, anche se scientificamente poco dimostrabile (cosa che tra l’altro non ha mai frenato i dossier mysteriosi di Plutonia).
Partiamo con una domanda stuzzicante: avete mai pensato che possa esistere qualcuno con una vita identica alla vostra? Magari all’altro capo del mondo. Un vostro sosia praticamente perfetto, e non solo per aspetto fisico, che quasi sicuramente non incontrerete mai.
Non sto parlando dei Doppelgänger  già citati in molte altre occasioni, e di cui hanno recentemente parlato i colleghi Germano e Giordano in due interessanti articoli. Essi, i  Doppelgänger,  sono copie spettrali delle persone viventi, gemelli maligni provenienti forse da universi alternativi.
I “sosia sconosciuti” no. Sono persone in carne e ossa, normalissime, che però conducono un’esistenza identica a quella di un’altra persona, senza saperlo. Solo raramente capita che due vite parallele s’incrocino. Quando accade le coincidenze sono così eclatanti da balzare subito all’occhio, spesso in maniera drammatica.

Donald Chapman e Donald Brazill, due perfetti sconosciuti, furono uniti da un destino a dir poco incredibile. Entrambi sono nati il 5 settembre del 1933. Il primo nella cittadina di Eureka e il secondo a Ferndale (California).
Una domenica mattina del 10 settembre 1956, cinque giorni dopo il compleanno di Chapman e di Brazill, i due giovani guidavano la loro auto sulla statale 101 a sud di Eureka e ritornavano alle proprie abitazioni. Avevano riaccompagnato le proprie fidanzate, ciascuna delle quali risiedeva nella città dell’altra, quando, improvvisamente, si scontrarono frontalmente con le proprie auto morendo sul colpo. I certificati di morte indicano che tutti e due morirono per le gravi ferite riportate alla testa.

Non meno sconcertante è il caso narrato dal professor T. Bouchard dell’Università del Minnesota sul “Corriere del Medico”, in data 12 giugno del 1980. I gemelli Jim Springer e Jim Lewis erano stati adottati da due famiglie dell’Ohio, ma nessuno dei era a conoscenza dell’esistenza dell’altro. Entrambi si laurearono in legge e iniziarono a lavorare part-time come vice sceriffo nei rispettivi paesi di residenza. Tutti e due scelgono la Florida per trascorrere le ferie. Acquistano un cane che chiamano entrambi Toy. Le loro mogli si chiamano entrambe Linda. Divorziati, sposano due ragazze di nome Betty. I figli si chiamano James Allan (non esattamente un nome comune). Fumano le stesse sigarette e si intendono tutti e due di falegnameria.

Lilcon e Kennedy: il più eclatante caso di "vite parallele", anche se vissute in epoce diverse.

Un caso altrettanto evidente di parallelismo, narrato dallo studioso J. Goodavage, autore di un libro sulle “vite parallele”, riguarda due donne nate nello stesso giorno e aventi lo stesso nome ma senza alcun rapporto di parentela: Edna Hanna e Edna Osborne. Nel 1939, nell’ospedale di Hackensack nel New Jersey, tutte e due partorirono, nello stesso istante, due bambine, a cui diedero lo stesso nome: Patricia Edna. Intervistando le due donne Goodavage scoprì dell’altro.
I loro mariti svolgevano lo stesso lavoro ed erano proprietari di un’automobile della stessa marca e di identico colore. Entrambe le coppie si erano sposate esattamente tre anni e mezzo prima, nello stesso giorno. I due uomini erano nati nello stesso anno, mese e giorno; identica circostanza per le loro mogli. Le due donne avevano i capelli castani e gli occhi azzurri, la stessa altezza e lo stesso peso. Entrambe le coppie avevano comprato nello stesso giorno un cane a cui avevano dato il nome di Spot.

Ci sarebbero poi le incredibili coincidenze che caratterizzano la vita di due amati Presidenti degli Stati Uniti: Abraham Lincoln e John Fitzgerald Kennedy. Ma questa è un’altra storia e propabilmente ne riparleremo.

(Fonte: http://www.italysoft.com)

27 commenti

  1. Jim Springer e Jim Lewis: per sapere l’uno dell’altro (e del loro caso specifico che mi sembra il più eclatante) si sono incontrati e conosciuti, poi?

  2. Uau. Anche se ritengo che, a livello statistico, su grande scala, si tratti di un fenomeno non così insolito. Voglio dire, sicuramente condividiamo molti aspetti della nostra vita con centinaia di altre persone.
    Poi, come in questi casi, ci si mette il destino. Nel caso dei gemelli, inoltre, le analogie paiono essere frequentissime, nel modo di pensare e agire.
    Affascinante. ^^

    1. A livello di pura estetica io ho incontrato il mio gemello identico su una spiaggia spagnola, qualche anno fa. Tizio mai visto ne conosciuto… Nemmeno italiano, a dire il vero. Però era proprio uguale. Come guardarsi allo specchio. Non fu piacevole.

  3. Picooli errori della matrice, anche con una grande potenza di calcolo è difficile simulare tutti questi miliardi di esseri umani con relative complicazioni. Visto qualche gatto nero passare per gli stessi punti di continuo?

  4. ricorda certe ipotesi narrate in opere di Hubbard ed altri autori americani anni ’50 di SF, ( le 4 ore di satana ad esempio..) , sugli universi paralleli e concatenazioni varie si è appunto scritto un mondo, parallelo…, però è senz’altro un tema stimolante, per me , che sono un vecchio lettore di SF, sempre interessante.

  5. Da quello che mi è sempre stato detto, almeno da bambino un mio sosia ce l ‘ avevo : viveva in Spagna e anche lui leggeva fumetti.
    Chi lo sa se poi crescendo ha seguito ad assomigliarmi…o io ad assomigliare a lui.

      1. Dunque le cose andarono cosí: da piccolo mio padre mandò me e mia sorella in vacanza in una di quelle colonie estive che negli anni settanta funzionavano anche come dopolavoro per i figli dei dipendenti, la Colonia era in Romagna, bene come arrivai subito le responsabili e le accompagnatrici subito a dirmi che sembravo un certo Manuel un bambino italo-spagnolo che era andato in quella Colonia per un paio di Estati.
        Non è che feci molto caso all’ inizio, poi però vidi le foto della “classi” dell’ anno precedente.Con gran sorpresa da parte mia.
        Bene, quel bambino “ero io”, tutto somigliante a me, solo il taglio dei capelli era diverso. Venni anche a sapere del particolare eei fumetti.

        1. In seguito essendo rimasto in contatto epistolare con una delle accompagnatrici, venni a sapere che i genitori di Manuel appena istituito il divorzio si erano lasciati e il ragazzo era stato mandato dalla madre a studiare in Spagna.
          Tutto qui, non è che sia una storia tanto particolare.
          Ciao.

          1. Beh, direi che la cosa particolare è proprio venire a sapere dell’esistenza di una persona che ci somiglia così tanto.
            Anche a me è capitato, anche se avevo già 29 anni, ed è stata una cosa a suo modo inquietante…
            Grazie per aver condiviso 😉

  6. E’ un articolo divertente e inquietante allo stesso tempo xD
    Quando ho letto che ne ha parlato Voyager la cosa mi ha scoraggiato un po’, ma mi sono fidato dell’autore del post xD
    Chissà, penso, sapendo come sono fatto, che non riuscirei a sopportare un altro identico a me xD

  7. E’ da questa mattina al lavoro che fremevo per tornare a casa e commentare questo articolo (il pc del mio ufficio ha diversi blocchi). Quello che volevo raccontare è chea me è capitato di innamorarmi, a distanza di qualche anno, di due ragazze praticamente identiche, anche nella voce e nella gestualità. Persino i fratelli di queste due ragazze si somigliavano tra di loro. Sembravano due gemelle separate alla nascita. Una viveva a Roma, l’altra in Sardegna. nel periodo in cui sono stato insieme alla seconda, parenti e amici rimanevano destabilizzati quando ci incontravamo perchè credevano che fossi tornato insieme alla prima. Era una cosa tipo Zooey Deschanel e Katy Perry, per intenderci, avete presente?

    1. Certo che a confrontarsi ne saltano fuori di episodi strani!
      Magari incosciamente hai cercato di conoscere una ragazza molto simile a quella precedente, perché ti piaceva molto. Certo che la coincidenza dei fratelli praticamente identici è davvero singolare O_o

  8. Non so che dire… anni fa anche io fui scambiato per qualcuno che, a detta di altre persone, mi somigliava… ma quando vidi la persona di cui si parlava la mia reazione fu come quella di Johnny Stecchino: http://www.youtube.com/watch?v=o_CxwO2GDmE
    In effetti la somiglianza era davvero minima, quasi inesistente…
    L’argomento è intrigante, ma le storie raccontate all’inizio avrebbe potuto raccontarmele “mio cuggino”… qualche particolare stuzzicante, ma nessun dettaglio probante. Sembrano delle bufale e nemmeno fresche! 🙂
    Invece ti invito ad approfondire la storia di Lincoln e Kennedy, mi interessa tantissimo!

  9. L’argomento mi ha fatto ricordare un episodio della mia vita: Avevo vent’anni circa quando frequentatvo una fantastica (in molti sensi) ragazza, che mi definiva il sosia di Jim Morrison. Seppur avessimo una (vaga) somiglianza nell’unghia del mignolo della mano sinistra, non ho mai creduto di essere un sosia del cantante; ma visto che questo mi permetteva di godere della sua compagnia, e delle sue grazie, perchè lamentarmi? Mi lasciò per uno che (a suo dire) era praticamente il sosia di David Bowie. Mi consolai pensando che per fortuna non somigliava a Mick Jagger 😀
    In conclusione: talvolta la somiglianza è solo negli occhi di chi la vuol vedere.

    1. Sì, ok, probabile che la somiglianza ci sia in effetti solo in chi la vuole vedere…
      Eppure, relativamente all’episodio che citavo io, il tizio che ho incrociato per puro caso sulle spiagge di Spagna era il mio sosia PERFETTO. Ma più rivisto né incontrato, non so chi è né dove vive. Però in quella vacanza lo incontrai un paio di volte… la somiglianza era impressionante.
      Casi del destino, suppongo.

  10. Ah! Ho trovato un errore nel tuo (quasi impeccabile) articolo! I figli dei due Jim non avevano lo stesso nome, ma uno si chiamava James Alan e uno James Allan.

    Ti ho corretto.
    Ora posso morire felice 😀

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