Il post di oggi va a catalogarsi nella sezione “misteri”, ma in realtà siamo molto più vicini alle fantasie di certi racconti fantahorror. Va da sé che con questa premessa vi invito a prendere le informazioni che seguiranno con le molle. Anzi, consideratela vera e propria fiction, con un attinenza al reale prossima allo zero.
Di cosa parliamo? Di grandi felini che appaiono e scompaiono in zone molto lontane dal loro habitat naturale. I criptozoologi parlano di “felini spettrali”. Le teorie riguardanti questo fenomeno sono tutte molto… folkloristiche.
Partiamo però da un po’ di dati statistici. Per esempio quelli che riguardano molteplici avvistamenti di pantere, tigri, giaguari e leopardi ben lontani dalle regioni in cui vivono abitualmente. Tra Francia, Germania, Regno Unito e Nord America ci sono migliaia di segnalazioni riguardanti episodi di questo genere. Nella sola Inghilterra abbiamo oltre 100 avvistamenti classificati, dal 1970 a oggi.
Anche in Italia ogni tanto si registra qualche fenomeno di questo tipo. Capita che anche i telegiornali ne diano notizia; magari vi è capitato di ascoltarle, di tanto in tanto. Spesso e volentieri gli avvistamenti di tigri e pantere vengono imputati a bestie fuggite da qualche zoo o da ricchi idioti che hanno contrabbandato queste belve di frodo.
Nel 99% dei casi sono spiegazioni più che sacrosante e plausibili. Nel rimanente 1% dei casi questi grandi felini non vengono mai trovati. Al massimo lasciano dietro di sé qualche fotografia sgranata scattata da fortunati passanti e delle carcasse di piccoli animali mangiati nel loro vagabondare.
Allucinazioni estive? Probabile. Ma c’è anche chi dà una spiegazione decisamente più weird.
Ok, facciamola semplice: per alcuni studiosi del mistero i grandi felini colpevoli di tali comparsate “fuori posto” altro non sarebbero che alieni. Non solo: sarebbero creature molto ben definite, provenienti da una dimensione attigua alla nostra, in grado di passare da una parte all’altra con estrema facilità. Essi – i felini spettrali – sarebbero anche in grado di rendersi invisibili a volontà. O forse per invisibilità s’intende una forma di mimetismo tale da risultare quasi perfetta. Anche presente il Predator dell’omonimo film, no?
I suddetti studiosi hanno anche qualche strumento per cercare di dare valenza alla loro teoria. Innanzitutto si rifanno all’atavica peculiarità umana di divinizzare gli spiriti di alcuni fieri animali. Una forma di animismo antichissimo, proprio di molte tribù primitive e di certo non sconosciuto, tra gli ultimi, ai Pellerossa.
Non sono certo poche le leggende e le credenze popolari che parlano proprio di spiriti di grandi felini, venerati ed evocati in aiuto da guerrieri, governanti e sacerdoti. Basti pensare al Dio-Giaguaro adorato dai maya e dagli olmechi. Non a caso a caso era una divinità dalla duplice personalità: sotto il suo aspetto visibile ed esteriore, incarnava le forze della terra; sotto il suo aspetto nascosto, sotterrato nella sua tana, incarnava le forze del sottosuolo.

Altri ricollegano i felini spettrali a una casistica di credenze popolari che furoreggiava nel medioevo, tra l’altro proprio qui in Europa: le apparizioni dei Cani Neri. Diffusissimi soprattutto nelle isole britanniche, i Cani Neri sono descritti come esseri soprannaturali dalla forma di grossi cani, con occhi fiammeggianti e pelo irsuto, dal colore nero o verde fosforescente. Sono fantasmi ritenuti messaggeri dell’oltretomba, quindi di cattivo augurio.
Possibile dunque che i Cani Neri e i felini spettrali siano creature appartenenti proprio a quella dimensione delle ombre a cui fanno riferimento i nostri amici studiosi dell’occulto?
Di certo ci viene incontro un noto gioco di ruolo, Advanced Dungeons & Dragons, in cui entrambi gli esseri appartengono al bestiario ufficiale: i mastini d’ombra e le bestie (o pantere) distorcenti.
Tralasciando questi aspetti folkloristici, concentriamoci infine sulle motivazioni che spingerebbero tali creature a spingersi sul nostro piano d’esistenza (sì, parlo come un dungeon master, ne prendo atto). I loro scopi, per quanto misteriosi, sarebbero i soliti: spiarci, tenerci d’occhio e, almeno in passato, farsi venerare alla stregua di divinità. Dando credito ad altre ipotesi gli alieni-felini sarebbero addirittura nostri protettori, invisibili alleati contro altre civiltà spaziali/dimensionali decisamente più ostili e bellicose.
Secondo alcuni ufologi contattisti la dimensione (o il pianeta) di provenienza dei felini spettrali sarebbe ben noto a diversi sensitivi entrati in comunicazione con loro: tre soli, ventisette pianeti, un’evoluzione sviluppata in modo totalmente differente dalla nostra. Un sistema solare dunque pieno di luce, la cui vita si concentra su un pianeta roccioso grosso otto volte la Terra.
Clima caldo, atmosfera di colore azzurro-elettrico a causa del forte irraggiamento solare, otto continenti circondati da dodici oceani, montagne alte fino a 30.000 metri.
La civiltà degli alieni-felini sarebbe molto evoluta, tanto da aver sfruttato gli altri pianeti del loro sistema solare, recuperando materie prime e stabilendo colonie. Governati da un senato eletto su base democratica, i felini sarebbero maestri di ingegneria genetica, grazie alla quale hanno creato migliaia di forme di vita senzienti, tra cui dei “robot biologici” usati come manovalanza per creare le loro enormi città a pianta triangolare.
Non vi è venuta voglia di scrivere un romanzo di fantascienza? A me sì.

- Per approfondire: L’articolo di Giordano Efrodini sui grandi felini neri delle Highlands.
*O*
Fantistico articolo, proprio le cose che piacciono a me u.u
Nella saga dei guardiani della notte la realtà, chiamata il Crepuscolo, si divede in Sette strati che sono vere e proprie realtà parallele.
I gatti sono gli unici che riescono a vivere nella realtà “vera” e nel primo strato del crepuscolo.
Che Luk’janenko sappia qualcosa che noi ignoriamo?
HPL ha sempre pensato che i gatti fossero abitanti a cavallo tra più mondi…
E’ proprio questa l’impressione che danno i gatti.
Estranei a questo mondo, o, quantomeno, a conoscenza di altri mondi che noi ignoriamo.
Mitici u.u
Spettacolo!
Mia nonna è convinta di aver visto uno dei cani neri con gli occhi fiammeggianti da te citati quand’era giovane. Vai a capire se si era impressionata oppure no. 🙂
Ma dai? Il Cane Nero appartiene anche al vostro folklore?
Non so se è un qualcosa che appartiene al folklore partenopeo sinceramente, ma mia nonna racconta di aver visto questo bestione enorme, nerissimo, con gli occhi infiammati. Racconta di averne avuto paura, di essersi nascosta…e dopo qualche istante, di non averlo visto più, come se si fosse smaterializzato da un momento all’altro. 🙂
Beh ce ne sarebbero di spunti per scrivere 😀 Certo è che gli ufologi uno straccio di prova concreta con tutta la tecnologia che abbiamo non ce la riescono mai a portare…
Solo fotografie molto sgranate… Un po’ come i medium!
Da anni una pantera spettrale (o forse due) si aggirerebbero per Torino.
O forse sono solo i Ninja della Collina…
Secondo me sul monte maledetto (ho un vuoto, non ricordo il nome) lì vicino a Torino qualche felino spettrale c’è eccome.
E magari appartiene pure ai “buoni”… A differenza di altre entità che frequentano quei luoghi.
Ricordo la famosa pantera che si aggirò per le campagne romane nel 1990 per diversi mesi, quello fu un avvistamento eclatante.
Tra le altre cose ,sempre in inghilterra,semnra che esista una folta casistica di felini con le ali.
Sui felini alati avevo scritto un post sul vecchio blog. Fenomeno davvero bizzarro.
Qui dalle mie parti per qualche tempo ci sono stati gli avvistamenti di un toro fantasma… Fai te!
Quello dei felini spettrali è uno dei misteri più interessanti e ineffabili della criptozoologia.Alcuni studiosi tirano pure in ballo la possibilità di esperimenti condotti dai militari o addirittura l’esistenza di specia autoctonee a noi sconosciute.
Gli esperimenti militari spesso giustificano qualsiasi cosa. E se qualche volta fosse vero?
I bestiari immaginari sono sempre stati la mia passione! Anche quando disegno, alla fine quel che produco sono più che altro figure ibride di ogni sorta. Va beh, e dopo aver dato materiale a eventuali analisti di passaggio, ti dico che l’argomento dei felini lo conosco poco, anche se è molto interessante e vorrei saperne di più (si potrebbe parlare anche di teriomorfismo, ossia animali mannari di vario tipo in base al territorio di origine), invece sui cani neri e simili – soprattutto collegati alla tradizione folkloristica delle isole britanniche e paraggi – ho da parte del materiale che potrei raccogliere in un post simile, e magari lo faccio. Mi hai ispirato.
Dai, dai, scrivilo, poi lo linko a questo mio post!
Tra parentesi anch’io amo i bestiari immaginari 🙂
Grazie della segnalazione! 😀