Cinque serial TV che meritavano un destino migliore

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Una costante di questi anni: serial televisivi (quasi tutti americani, canadesi o inglesi) che iniziano con premesse eccezionali, ma che finiscono in vacca dopo una sola stagione, o (peggio ancora) dopo poche puntate.
Difficile ricavarne una top 5, perché i titoli da citare sarebbero ben più numerosi. Escludo quindi dall’elenco tutti quelli che ritengo deludenti fin dall’inizio, da Terra Nova a Falling Skies, entrambi rivelatisi come le pessime sorprese del 2011, e di cui salvo pochissimo.
So che molti di voi non concorderanno con uno o più dei titoli che cito nella mia classifica, perciò vi lascio spazio (nei commenti) per aggiungere altri serial o per difendere quelli che io invece boccio. Fermo restando questo presupposto: parliamo di telefilm che all’inizio vi piacevano, ma che sono andati pian piano in vacca.
Intanto eccovi i miei.

  • Smallville

Smallville

Ovvero “I dolori del giovane Superman”.
Le prime stagioni erano molto gradevoli. Mai trascendentali, per carità, ma con personaggi interessanti e intrecci meno banali del previsto (con tutto che l’Azzurrone non è certo uno dei miei supereroi preferiti).
Peccato che il giocattolino si sia rotto in fretta, soprattutto per colpa di chi ha preteso di allungare il brodo per ben dieci stagioni (dal 2001 al 2011), infilandoci robe che manco a Sentieri non si vedevano più. E i personaggi nel mentre imbolsivano, pur pretendendo di farli passare sempre per liceali.
No way.

  • V

V

Diciamolo: i primi Visitors erano fighissimi, ma rivisti ora fanno un po’ sorridere, soprattutto per dei buchi logici nella trama che mi mandano ai matti ogni volta che ci penso.
I presupposti per fare un remake più rispettoso dell’intelligenza dello spettatore c’erano tutti. La partenza è stata incoraggiante, soprattutto per la scelta di rappresentare i visitatori come alieni “manageriali” e altruisti, e non come stormtrooper d’assalto. E poi, diamine, Anna (Morena Baccarin) era stupenda nel ruolo della leader extraterrestre.
Peccato che il serial non abbia conservato mordente, né originalità, né altro. Infatti ha chiuso i battenti dopo due stagioni senza infamia, ma soprattutto senza lode.

  • Grey’s Anatomy

Grey's Anatomy

Sì bimbi, fatevene una ragione: sono/ero un fans di Grey’s Anatomy. Per le prime 3 stagioni mi ha preso molto di più di qualunque altro serial di fantascienza mai trasmesso.
Mi piacevano i protagonisti, gli intrecci amorosi e anche le singole storie mediche/ospedaliere proposte di puntata in puntata. Idem per le musiche scelte di volta in volta, quasi sempre azzeccatissime.
Poi il delirio: tutti hanno iniziato ad andare con tutti, in una promiscuità che denotava soltanto la stanchezza degli sceneggiatori. I protagonisti storici si sono defilati uno a uno, lasciando spazio a dei mediocri rincalzi. E’ la stessa sindrome che rovinò a suo tempo dei prodotti interessanti, come per esempio Melrose Place (sì, ero anche un fan di Melrose Place!)

  • FlashForward

Flash Forward

Ovvero: come prendere un buon romanzo di fantascienza (dello scrittore canadese Robert J. Sawyer), adattarlo concedendosi ampie licenze poetiche e poi mandare comunque in vacca il tutto.
Questa è la storia spiccia di FlashForward, prodotto dalla ABC per una sola, fallimentare stagione. E dire che le premesse e l’entusiasmo non mancavano, tanto che i curatori della serie avevano messo in cantiere un minimo di tre stagioni e un massimo di sette. Invece ci troviamo queste 22 puntate, senza nemmeno un falso finale a dar loro dignità, e tanta carne al fuoco malamente bruciata.
Peccato.

  • Lost

LOST

Lost deludente?
Sì.
Quello che è e rimane una pietra miliare dei serial televisivi del nuovo millennio ha anche il retrogusto di occasione sprecata.
Sprecata perché le ultime due stagioni sono dimenticabili, per molti versi deludenti (anche se non “orrende”, come qualcuno dice). Per contro le prime due sono eccezionali, ricchissime, memorabili.
Anche qui: troppa carne al fuoco, troppa voglia di stupire, troppo caos buttato dentro una trama già complicata di suo. E i protagonisti? Quasi tutti affascinanti e ricchi di sfaccettature, ma violentati dalla continua voglia di infilare colpi di scena là dove non servivano.
Comunque memorabile, ma peccato per l’occasione persa.

–> Leggi anche: Cinque buone ragioni per vedere Game of Thrones.
–> Leggi anche: Cinque validi motivi per vedere The Big Bang Theory.

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39 commenti

  1. mah io aggiungo battlestar galactica, una serie che amo (e che ho rivisto a pezzi) ma che mostra tutta la sua debolezza verso la fine. Lì la colpa è stata secondo me di voler far pretendere alla storia una scelta obbligata quasi a colpi di mazza. Ad esempio l’idea degli antichi e dell’origine comune è non solo oscura ma anche quasi abbozzata. Invece l’idea di esser soli nell’universo la trovo simpatica(essendoci l’origine comune). In poche parole la serie è diventata un gran casino generale. *Musiche strepitose che purtroppo bear mcCreary è riuscito a riprodurre solo in una minuscola parte in defiance… Che ne pensi?

    1. Mai visto il nuovo Battlestar Galactica.
      Non so perché, ma non mi sono mai avvicinato a questo serial.
      Diciamo che ne ho letto male da più parti.

      1. quando hai tempo di consiglio di dargli un’occhiata e cominciando con la miniserie di 2 puntate lunghe che fanno da prologo. Secondo me è ben fatta e le musiche meritano tantissimo, solo che devi essere cosciente del delirio in cui si finirà dopo. Invece a me ha annoiato fin dall’inizio lost…

    2. Io sono d’accordo al 100% con te! Serie bellissima, innovativa , poi l’ ultima stagione si incarta su concetti filosofici, origine comune ,”siamo tutti fratelli” etc e diventa inguardabile.

  2. “V” non era affatto male, però a un certo punto sono impazziti (gli sceneggiatori). Peccato.
    Suggerirei anche un’altra serie caruccia, ma morta dopo una sola stagione, senza un finale degno di questo nome: “Defying Gravity”. Mi piaceva molto come incastravano il presente e il passato, e alla fine mi porterò per sempre il dubbio di sapere cos’erano quelle “robe” che avevano trovato. Ma con le serie TV ho sempre il sospetto che all’inizio non sappiano neppure loro dove andrà la storia, quindi forse non esiste proprio una risposta alla mia curiosità.
    Ma più di tutte piango la morte prematura di “Caprica”. Sebbene col finale se la siano cavati egregiamente.

    1. l’ho vista. Anche quella una già a metà serie aveva dei problemi, mi è dispiaciuto che non l’abbiamo finita… Cmq il nome italiano, le galassie del cuore era agghiacciante

    2. Di Defying Gravity ho visto il pilot e non mi era spiaciuto affatto. Infatti ho intenzione di recuperare il resto, prima o poi.
      Certo, la consapevolezza che l’abbiano troncato in malo modo smorza un po’ il mio entusiasmo :-/

  3. Io ricordo che a Melrose Place, all’improvviso i personaggi iniziarono a sbranarsi tra loro, in un crescendo di cattiveria in credibile. Alla fine lo guardavo solo per vedere chi era il più crudele (e per Courtney Thorne-Smith). XD

    1. Con Jericho ho un rapporto d’affetto tutto mio.
      Eppure concordo con la tua valutazione: ottime premesse, sviluppo così così.
      La seconda serie, più breve per esigenze di budget, è la migliore.

  4. Io li definirei serial che hanno avuto troppa fortuna, e ci si è accaniti per tirarli in lungo più del necessario, deragliando malamente.
    La mia lista di serial che avrebbero meritato maggior fortuna include Firefly, Dollhouse, Legend, Odyssey 5 e Veronica Mars – tutti stroncati malamente dopo pochi episodi, o (nel caso di Veronica) quando l’azione cominciava a scaldarsi.

  5. Io aggiungo Supernatural, che era bello fino alla 5 o 6 stagione (quelle per cui il capo sceneggiatore aveva firmato) e poi preso d’assalto dalle fangirl E trascinato fino ad una nove, e Torchwood che però è stata comperata dagli americani. Battlestar galattica (nuovo) ho fatto fatica a guardarlo tutto causa orari strani, ma mi è piaciuto come è finito. Lost pure è di quelli che parte con figata! La prima stagione e poi cade in cose assurde (40 naufraghi, isola deserta, forse abitata, fuori dalle mappe con orsi bianchi mannari o.ò aveva tutto senza stare li a fare avantiandrè col tempo!). Anche i nuovi postapocalittici ho smesso di guardarli perchè erano un po’ meh, per costumistica (tipo quella in cui l’elettricità scompare dalla terra, che dopo 15 anni hanno i costumi di Hercules e sono tutti maestri balestieri e spadaccini). Falling sky ha il dottor carter che non riesco a guardare altrimenti e l’unico personaggio bellino è l’ex detenuto cuoco!
    Adesso sto guardando “The White Queen”, che parla della salita a regina di Elisabetta di Woodwille dopo la guerra delle due rose, ipotizzando che in realtà sia davvero una strega, o qualcosa di simile, e non è male (é inglese quindi penso si impegnino molto, mi perdo pezzi di battute perché guardoci costumi xD ).

      1. Si la magia è molto tradizionale, senza effetti speciali di alcun genere (per fortuna), esattamente come era vista all’epoca, quindi già elizabetta e la madre sono sospettate di stregoneria. É tratto da una serie di libri, e non allunga il brodo troppo. Nel giro di 3 puntate sono scoppiate 2 guerre, contese familiari, e c’è già chi cerca di far salire i Tudor. Ne so poco della guerra delle due rose, ma mi sembra meglio pianificato del serial dei Tudors…

  6. Mi trovo d’accordo su tutte, anche se più o meno come intendi tu, la somma delle qualità di post superano abbastanza i suoi difetti.

    Ma vogliamo parlare di Heroes ? Sto ancora imprecando. 😦

  7. Io aggiungo How i met your mother, che col tempo s’è un po’ svaccato, ed è un peccato perché è una delle serie tv migliori che abbia mai visto, e ci metto anche Kyle XY, che ha fatto tre stagioni ottime ma poi, per motivi di ascolti, è s tata troncata. Mi piaceva un sacco, era affascinantissima come serie… Che pacco 😦

  8. Terra Nova è Lammerda!© e Falling Skyes è Lannoia!©

    Di Smallville ho visto solo qualche puntata, simpatica ma non abbastanza da invogliarmi a seguire la serie, perciò non ti so dire.

    Il nuovo V a me era piaciuto, anche se sì – è vero – soffriva di alti e bassi, comunque non gli perdonerò mai di averci lasciato col cliffhanger di Anna e la bambina ibrida. Confesso di aver piacciato anche Project Alice su Facebook, la fan page che chiedeva il recupero della serie. Si potevano fare grandi cose, peccato che siano state disattese.

    Grey’s Anatomy lo seguo ancora, nonostante il cambio di buona parte del cast e le relazioni interne – che poi è un male comune a tutte le serie per risparmiare sugli attori, invece di introdurre personaggi nuovi meglio rischiare l’inbreeding genetico tra il cast fisso. Molte serie che ne soffrono, se viste in modo realistico qualche anno dopo finirebbero come gli hillbillies, con teste a cono, deformità assortite e malattie mentali alla Non aprite quella porta. Comunque i mie preferiti – Alex e Christina – ci sono ancora, perciò tengo botta (e poi sono venuto su a soap-opera e merendine, posso farcela).

    Flashforward l’ho mollato abbastanza presto perché lo trovavo raffazzonato e inconcludente – e poi Joseph Fiennes non mi piace neanche come personaggio secondario, figurati come protagonista tormentato.

    Su Lost sono perfettamente d’accordo, il finale è stato non solo brutto ma anche una presa per il culo a chi lo ha seguito fino in fondo. Il problema di fondo – anche qui – è una certa cialtroneria. All’inizio Abrams aveva concepito l’isola, i personaggi e gli elementi narrativi, poi ha lasciato il progetto prima di trovare una soluzione, ma quelli che sono venuti dopo – lungi dall’ovviare a questo problema – sono andati a braccio fino al giorno in cui si son detti: «Oh ragazzi, dobbiamo chiudere, e adesso?» Così hanno ovviato col finale più banale – di cui comunque giravano voci e teorie dei fans già prima – tanto per chiudere. Cialtroni.

    1. Ottimo: in fatto di serial abbiamo gusti simili.
      Prima o poi proverò a recuperare le ultime stagioni di Grey’s, quantomeno per completare il quadro d’insieme, anche se il cast iniziale è quello che mi rimarrà sempre nel cuore.

  9. Da fan di Superman non sono riuscito ad andare oltre la prima mezz’ora della prima puntata di Smallville. Chè Clark amico di Lex non si poteva vedere (anche se l’attore che interpreta Luthor, Rosembaum, era molto bravo e in parte).

    Flashforward non mi sconfinferava, mentre sono completamente d’accordo per V, Grey’s Anatomy e Lost.
    Di V sono rimasto alla prima stagione, che era buona, tutto sommato. Ma leggendo le pessime recensioni della seconda, ho evitato.

    Pure io sono arrivato alla 3°/4° stagione di Grey’s Anatomy e poi ho mollato. Era diventato peggio di Beautiful.

    Su Lost: prima e seconda stagione eccelse, terza assolutamente sperimentale, la quarta, tutto sommato, era buona. Le prime 6 puntate della quinta stagione probabilmente sono quelle che raggiungono la perfezione assoluta, poi la serie ha avuto un crollo totale.

    Ps: la butto là. Prova a recuperare “Kings”. Per me è quella la serie TV degli ultimi dieci anni che meritava un destino migliore. Cancellato per ascolti bassi, quando in realtà era un vero e proprio capolavoro.

  10. D’accordo su Grey, io l’ho addirittura mollata, bordello incredibile ed insopportabile. Flash Forward mi piaceva molto, peccato sia durata solo una stagione, ci siam trovati con il classico “Cerino in mano”. Da grande fan di Lost, l’ho seguita dall’inizio alla fine, confesso che si, mi aspettavo un finale decisamente migliore; comunque rimane qualche cosa di ineguagliato (nonostante pessimi tentativi). V e Smallville non li ho mai visti. Terranova è stato agghiacciante, Falling Skies pure.

  11. Io non sono un fanatico dei serial. Come si deduce dai vostri post o dalle migliaia di post di svariati siti sull’argomento, il difetto che le accomuna è la longevità. Le idee ci sono, spesso molto buone, ma più i serial hanno successo più gli sceneggiatori sono “obbligati” ad allungare il brodo e francamente anche le migliori menti dopo decine di anni, difficilmente possono mantenere innovazione e/o colpi di scena congruenti. Senza dubbio è un mio limite ma proprio non ce la faccio ad avere un “appuntamento fisso” per decenni. Per quanto mi riguarda, qualsiasi storia, seppure bellissima, interessantissima o affascinante può durare al massimo 3 stagioni. Tutto ciò che va oltre, secondo me è puro marketing. Persino le serie con episodi autoconclusivi (tipo Dr House che adoravo) ad un certo punto mi sembravano trascinate e finiva che mi guardavo solo gli episodi più interessanti dal punto di vista della trama base. È un peccato, perché so che ci sono prodotti che mi interesserebbero ma non riesco proprio a sostenere il pensiero di dover aspettare millemila episodi (di contorno) per sapere come va a finire 😛

  12. E, parlando di destino crudele (non propriamente di “finale di vacca”), mi sento di citare Happy Endings, di gran lunga superiore ai parimenti del genere, ma che ha avuto il triste epilogo in una cancellazione dopo appena 3 stagioni.

    Occasione sprecata.

  13. Io parto da un presupposto: le serie TV dovrebbero durare 3 stagioni, tutto quello che viene dopo è solo l’allungamento del brodo.
    Certo, esistono molte eccezioni per cui può valer la pena arrivare a 5 stagioni, ma sostanzialmente credo che 50-70 ore (3 serie da circa 20 episodi l’una) siano più che sufficienti per raccontare una storia.
    Ed infatti non mi viene in mente una sola serie TV di cui gli spettatori non si siano lamentati delle ultime stagioni.

  14. L’odissea dei serial, in special modo quelli statunitensi è la dimostrazione, l’ennesima che la voglia di blockbusters anche sul piccolo schermo è dannosa oltre ogni limite. Pensare che per molti versi, ho trovato molta più inventiva e sperimentalismo dei prodotti televisivi che nel cinema. Mi vengono in mente Six Feet Under (a chi verrebbe mai in mente un serial sui becchini e la morte?) e Fringe che aveva presupposti e situazioni veramente molto interessanti anche se a lungo andare mi sembra che abbia perso qualcosa d’importante per strada. Lost è ormai un esempio da manuale mentre spenderei un plauso per il ben invecchiato X-Files. Films a parte mi sembra che le ultime stagioni sono riuscite a mantenere una certa omogeneità di fondo. Rara, oggi.

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