Come mi è capitato di dire altre volte, nutro un sentimento ambivalente verso i libri motivazionali.
Molti sono inutili, pieni di suggerimenti impraticabili. Altri servono invece per guardare le cose da una prospettiva diversa. Per ragionare partendo dal punto di vista altrui, ma in modo intelligente. Questi ultimi sono ovviamente quelli che, di tanto in tanto, mi piace leggere.
100 euro bastano per reinventare la tua vita, fare ciò che ti piace e crearti un nuovo futuro, di Chris Guillebeau, appartiene alla categoria dei buoni libri motivazionali.
Ancora poco più che trentenne, Chris Guillebeau sta per completare un intero giro del mondo – ha già visitato 175 paesi – e ancora non gli è capitato di avere un “lavoro vero” o di guadagnare uno stipendio regolare. In compenso, ha dimostrato una geniale propensione a trasformare le idee in reddito. Nei suoi viaggi e nelle sue ricerche, Chris ha incontrato più di 1.500 persone che come lui hanno messo in piedi imprese che hanno generato utili significativi (in alcuni casi molto significativi) partendo da un investimento iniziale minimo o nullo, e ha scelto di descrivere in questo libro i casi di start up più esemplari e intriganti. Si tratta quasi sempre di persone senza particolari abilità, che hanno scoperto come monetizzare alcuni aspetti delle loro passioni personali e hanno saputo ristrutturare le loro vite intorno a questa “invenzione”, ottenendo in cambio, oltre che un sacco di soldi, anche e soprattutto molta libertà e soddisfazione. Questa guida alla creazione del proprio futuro non si limita certo a considerazioni di carattere generale, ma ci racconta esattamente quanti soldi hanno impiegato questi inaspettati imprenditori per mettere in piedi il proprio progetto e farlo partire, che cosa hanno fatto nelle prime settimane e nei primi mesi per produrre un saldo positivo, gli errori di percorso in cui si sono imbattuti e le intuizioni cruciali che hanno fatto prosperare le loro attività.
Come vedete dalla sinossi, il libro ha innanzitutto un requisito che ritengo fondamentale: è scritto da una persona che ha sperimentato in primis su di sé i consigli di miglioramento che suggerisce ai lettori.
Che può sembrare un dettaglio banale, ma non lo è.
Il presupposto di Chris Guillebeau è semplice: spesso spendiamo un sacco di soldi per cercare di pubblicizzare il nostro lavoro, i nostri prodotti, che siano essi libri (come capita da queste parti), dischi, quadri o altro.
In realtà succede assai di rado che a un massiccio e generico investimento di denaro corrisponda un successo nell’attività intrapresa.
Il che tra l’altro è in linea con chi va sostenendo – spesso ignorato – che in questo mondo in cui tutto si quantifica coi soldi, le delusioni sono assai più numerose che non le soddisfazioni.
Attraverso una serie di pratici esempi l’autore ci spiega quanto cento euro (o anche meno) possano fruttare migliori risultati rispetto a una cifra dieci volte superiore.
Tanto per darvi un’idea, Guillebeau illustra ai lettori il modo ideale per farsi promozione sui social network senza buttare soldi in generiche campagne di promozione delle nostre pagine o dei nostri post.
In taluni casi si tratta di consigli semplici, come per esempio partecipare a gruppi inerenti la nostra attività, lanciare concorsi e giveaway, pubblicare immagini e non solo status etc etc.
Ovviamente la sua analisi non si limita però ai social network, bensì abbraccia tutto ciò che può significare il “voler fare attività” senza sprecare soldi, bensì spendendo risorse limitate in modo oculato. Dai comunicati stampa, alla promozione porta a porta, via mail, via passaparola: le opzioni contemplate sono parecchie.
Le osservazioni di Guillebeau gettano molti dubbi sull’utilità del marketing tradizionale, che pesca nel mucchio e di solito porta a casa poco, o nulla, costando però parecchio denaro in investimenti. Altri esempi “offline” riguardano per esempio le inserzioni sui giornali, gli eventi di presentazione e cose del genere. Tutto viene analizzato, ciò che non funziona nella proporzione costi/risultati viene evidenziato e sconsigliato. Senza giri di parole.
Soprattutto, vengono suggerite alternative intelligenti ed economicamente vantaggiose.
L’autore è soprattutto bravo a spiegare come fare una cosa, non limitandosi quindi a dirci di farla “perché sì”. In linea di massima è proprio lo stile di Chris Guillebeau a essere piacevole da leggere, il che tra l’altro va a garanzia delle sue doti da comunicatore.
Questo libro mi ha lasciato buone sensazioni e una serie di annotazioni, di “strategie” da testare sul campo. Che esse funzionino anche per l’Italia o meno è tutto da vedere, ma comunque è stato interessante scoprirle.
Inoltre, come ho già detto, approvo totalmente la visione delle cose non limitata alla proporzione di denaro posseduto/speso, sicché non posso fare a meno che sposare la way of life dell’autore.

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Hai ragione, un personaggio interessante, con molte cose da dire. In rete s trova molto di lui (il libro però non lo conosco).
Il libro è molto interessante e si trova facilmente. A te potrebbe piacere 😉
Non ne ho mai letti e la curiosità c’è sempre.
Tra i vari che hai letto/recensito ne consiglieresti qualcuno in particolare? (magari potrebbe essere fonte per una “top 5” del genere alla quale ispirarsi).
Sono molto diversi tra loro, è quasi impossibile farne un unico calderone 😉
Diciamo che quelli come questo di cui parlo oggi sono meno dispersivi, ricchi di esempi pratici. Mi piacciono!
Letto in originale – dopo aver letto alcuni lavori precedenti di Guillebeau (pubblica un sacco di cose gratis sul suo sito) – e recensito a suo tempo.
Trovo molto interessante ed entusiasmante l’idea della startup da 100 dollari – pur con tutti i caveat del caso – e in effetti, pur senza buttarcisi a pesce, molte delle idee servono anche solo a cambiare prospettiva su quello che ci viene presentato come il mercato delle imprese.
Mi fa piacere che sia stato tradotto in italiano.
Ora aspettiamo quelli che ci spiegano che son tutte chiacchiere e qui non si potrebbe mai, e Chris i soldi li fa vendendo i libri e le conferenze ai gonzi e bla bla bla…
Arriveranno.
Sì, arriveranno.
Arriveranno i cinici e i sapientoni, e a nulla varrà dire che Chris i soldi se li è fatti davvero, col suo metodo.
È proprio un problema profondo di atteggiamento…
Magari la figura del cinico e sapientone la farò io, pazienza, ma credo che se uno parte veramente con soltanto 100 euro, nessuna particolare competenza e nessuna esperienza, la reali probabilità di successo sono molto basse.
Va bene, lui ci sarà riuscito, però dimentica di menzionare che probabilmente, in un verso o nell’altro, probabilmente una grossa mano gliel’ha data anche la fortuna.
Non credo che tutti quelli che si sbattono per i loro obiettivi mettendoci impegno, sacrificio e anche investimenti in termini economici siano tutti dei bischeri, mentre invece quello che “ha capito tutto lui”, se non ha mai lavorato e ha visitato tutti i paesi del mondo, molto probabilmente non ha mai avuto la reale necessità di portare a casa la pagnotta; due lauree e duecento viaggi in giro per il mondo a trent’anni, per quanto non possano fargli che onore, sono cose che una persona normale, con disponibilità normali, non le fa. Altro che cento euro, non mi sembra una differenza da poco. E come dicevo prima, non credo che siano tutti cretini tranne lui.
Non sto qui a contestare il fatto che uno, avendo la possibilità, faccia queste cose, anzi. Però mi sembra poco onesto e poco rispettoso nei confronti di chi le cose se le è sempre dovute sudare andare a sbandierare in giro che chiunque può creare tutto dal niente, e che se non ce la fai è perchè ragioni come un pecorone mentre lui thinks different.
Mi sembra un commento un po’ duro, ma è il tuo parere, quindi ci sta.
A me queste esperienze, certo non comuni e non alla portata di tutti, servono soprattutto per vedere le cose da punti di vista che non sono i miei.
Probabilmente nemmeno lo saranno mai, tuttavia mi piace leggere che qualcuno riesce a fare un certo tipo di percorso.
E non credo che si tratti sempre di “figli di papà”, anzi.
E’ che altrove ci sono più chance per i “folli”, mentre qui tutto sembra impossibile e precluso, perché fondamentalmente è un paese senza più sogni, nemmeno piccoli piccoli.
Si, probabilmente la mia visione è un pò dura, più che altro nel tempo è stata resa tale dalla disillusione.
Poi naturalmente vedere che oggettivamente c’è chi riesce a sovvertire alle regole (intese come catene poste al modo di pensare e vincolanti ad uno status quo, ovviamente non “facendo i furbi” 🙂 ) fa piacere e può anche essere un incoraggiamento, ma rimane sempre il convincimento che non si crea niente dal niente, che non tutto è alla portata di tutti, e che le cose non “basta volerle”.
Vabbè, chiusa la parentesi amara 🙂
Ti capisco benissimo, non credere.
Io per primo ritengo che oltre il 50% dei libri motivazionali siano fuffa, che ripetono all’infinito il mantra “se vuoi puoi”.
Senza spiegare come e perché.
Proprio per questo cerco di leggere solo quelli che, quantomeno, presentano qualche esempio pratico, fosse anche soltanto personale, autobiografico 😉
Ho cominciato a leggere il post con un discreto scetticismo, ma alla fine mi ha quasi convinto a leggerlo!