Entrate in un qualunque megastore di libri, per esempio Mondadori o Feltrinelli.
Cosa trovate sugli scaffali? Cerchiamo di stilare un elenco sommario:
– Romanzi mainstream;
– Filoni narrativi di tendenza (i gialli svedesi, la saga del commissario Rotunno, gli pseudo-Dan Brown)
– Romanzetti di horror e fantasy romance (quella roba young adult di cui parliamo spesso);
– Saggi di vario genere;
– Libri politici;
– Manuali di qualunque genere e tipo;
– Biografie di personaggi noti (sportivi, soubrette, cantanti);
– Libri fotografici e/o di viaggio.
– Classici.
Ok, molto alla grossa, lo scenario è questo. Ci sono logiche varianti, ma non è lecito aspettarsi più di tanto. Perfino le aree dedicate ai fumetti, che fino a un paio di anni fa si stavano svilupando in modo interessante, sono state ridotte ad angolini remoti.
Ma un lettore forte che compra principalmente ebook, che cosa cerca?
Io una risposta ce l’ho: alternative.
Ovvero tutto ciò che le librerie italiane non offrono più. Partendo da quei tantissimi titoli di letteratura di genere che, piaccia o meno, non arriveranno mai in Italia. In primis la vituperata fantascienza – genere oramai caduto nell’oblio per quel che riguarda lo Stivale – ma spaziando pressoché in ogni campo affine (e anche altrove).
Per esperienza ho scoperto che chi decide di passare agli eReader, in sostituzione o a completamento della lettura tradizionale, appartiene appunto alla categoria dei cosiddetti lettori forti*. Categoria le cui esigenze non vengono più soddisfatte dalle offerte dell’editoria tradizionale italiana. Per questo gli ebook, soprattutto quelli autoprodotti e quelli pubblicati da CE americane e inglesi, costituiscono quasi un mercato a sé nel contesto italiano.
Non andrò lontano: io per primo acquisto per un buon 80% ebook in in lingua inglese (in buona parte pubblicati da case editrici, per il resto autopubblicati). Il rimanente 20% è coperto quasi totalmente dalle autoproduzioni italiane. Diciamo che giusto un 5% risicato di ebook che acquisto sul Kindle Store appartengono a “normali” casi editrici nostrane.
Che cosa ricaviamo da questo ragionamento?
Che – per il momento – i lettori digitali italiani costituiscono una nicchia con dinamiche quasi avulse dalle loro controparti analogiche (ossia dai lettori che in nessun modo acquistano/leggono ebook).
Secondariamente, c’è anche un po’ di rassegnazione nel notare che, essendo appunto delle letture considerate di nicchia, se ne deduce che certi generi oramai qui da noi interessano a poche manciate di coraggiosi. Il perché l’abbiamo discusso mille volte, oggi non credo valga la pena tornare sull’argomento. Prendetelo come un dato di fatto.
Ancora: ne deduciamo che gli editori italiani possono dormire sonni tranquilli, almeno per un po’. Chi in media legge poco si rivolgerà comunque alle offerte dei megastore come Feltrinelli. Chi legge molto se n’è già andato da parecchio tempo dai loro radar e, trattandosi dell’Italia, parliamo comunque di una fetta davvero piccola di popolazione. Ma piccola piccola piccola, eh.
E per di più frammentata e livellata verso il basso da avventurieri, dilettanti e affamati di presunti soldi facili**.
Altrove questa distinzione – lettori di ebook e lettori tradizionale – ha oramai poco senso. Qui no.
Per questo confermo il titolo di questo post: i lettori italiani di ebook sono diversi.

* Sì, ok, ammetto che non è una scoperta sconvolgente.
** Sogno alquanto utopico, diciamolo. Questo non è il paese dei J.A. Konrath. Ma noi ci proviamo lo stesso.
– – –
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Direi che condivido in toto. Anch’io cerco nel digitale ciò che non trovo sugli scaffali. Probabilmente cercherei le stesse cose anche in libreria, se ci fossero, oltre all’occasionale Euripide che per fortuna è sempre disponibile! 😀
Le librerie sono sempre meno ricche di varietà, ahimè…
È interessante notare anche che la maggior parte dei lettori forti che usano Kindle – da informazioni rilevate sui forum di utenti – si rivolgono ad Amazon.com e non ad Amazon.it.
Questo non per esterofilia, snobismo o chissà che.
Per il fatto che A.com permette loro di ricevere ebook in regalo dai loro amici, A.it no.
L’Italia resta strana anche in questo.
Io uso Amazon.it, mi trovo bene. La faccenda di non poter regalare ebook è però fastidiosa.
Dalla sala dei bottoni dicono che rimedieranno presto all’anomalia.
Ottimo post in cui mi ritrovo. Anch’io ormai sto rivolgendo la mia attenzione altrove. Prima ho abbandonato le librerie classiche in cui ormai non trovo ciò che desidero. In seconda battuta, ho lasciato uno store on line da cui mi servivo prima, ma che non è riuscito a tenere il passo con i tempi.
Io nelle librerie classiche bazzico soprattutto il reparto di saggistica, che trovo molto buono.
Il resto… buargh!
Discorso interessante e da approfondire. Personalmente ho la sensazione di poter trovare in ebook, più facilmente che su carta, soprattutto titoli meno noti, ma in genere tendo ormai a preferire l’e-book per tutta la narrativa.
Credo che forse il futuro per la sopravvivenza del cartaceo passi dai volumi illustrati, dalla manualistica, dai libri di viaggi, dai libri da collezione.
Insomma, i libri “da leggere” per me è meglio averli in elettronico (TTS, caratteri variabili, portabilità, ingombro zero…), mentre quelli da “consultazione” li cerco ancora su carta.
Mi pare che il solo vero motivo della lentezza della scomparsa della narrativa cartacea sia nell’arretratezza tecnologica di alcuni lettori. Il solo vantaggio, che sento dire e poco capisco, del cartaceo sull’elettronico pare siano le sensazioni fisiche, olfattive e tattili. Ma se vi piace sniffare la carta, che bisogno avete di comprare libri? Ve ne basta uno, no? Sfogliatelo e annusatelo, mentre leggete il vostro ebook!
Sono alquanto concorde con te :-O
Condivido le tue considerazioni, ed infatti mi trovo in difficoltà nell’acquistare libri elettronici per un motivo principale: Non mi piace leggere in Inglese.
Non è un problema di comprensione della lingua, ho vissuto per parecchi anni all’estero, in ufficio la lingua ufficiale è l’inglese, etc.
E’ semplicemente perché mi piace la lingua italiana e vorrei poter leggere in questa lingua. E mi trovo in difficoltà nel reperire titoli.
Anch’io preferisco la lingua italiana ma, visto che di quel che piace a me offre oramai pochissimo, leggo senza problemi roba in inglese, con buona pace per l’amore campanilistico per la mia lingua.
L’odore della carta! Perché nessuno pensa all’odore della carta?! (para cit.)
La colla! La carta! Gli acari…
Io posso senz’altro definirmi una lettrice “forte” . Leggo un sacco e di tutto, compresi gli e-book. Il mio problema e magari anche il vostro è quello di riuscire a trovare libri che escono con editori indipendenti e/o case editrici poco o niente commercializzate. Finisco per leggere sempre gli stessi autori che mi piacciono e che ancora fortunatamente riesco a trovare. Anche per gli e-book la storia è quasi la stessa …
Oramai la ricerca del buon libro è un po’ come la caccia al tesoro.
Una volta le case editrici ci davano le “mappe” per cercarli, ora non più…
Non ho ebook, né tantomeno ho intenzione di comprarne uno in futuro – mi piace troppo l’odore della carta – ma leggere che la gente ne compra uno per mancanza di alternative nei grossi store fa un po strano…se è davvero così buon per voi che vi siete già letti tutti i classici, che a mio parere anche presi a caso dal mucchio sono di gran lunga meglio di qualsiasi “alternativa”. Io penso piuttosto che sia solo un fatto di moda…del fatto che tutti ora hanno gli smartphone, gli ipad ecc…nessuna dietrologia, moda e basta
Un parere illuminato.
In effetti, Cazzo (scusa, ti abbrevio così perché hai un nick un po’ lungo), basta che a me interessi leggere ciò che vuoi tu e non ciò che voglio io, e problemi non ce ne sono.
C’è anche (poca) gente a che preferisce leggere quello che gli piace e non quello che passa la Feltrinelli o Mondadori, Comunque la carta quando è nuova puzza di solventi quando è vecchia puzza di muffa,
fammi capire, quindi secondo te quelli che usano l’ebook sono degli illuminati, e quelli che comprano i libri nei canali tradizionali sono dei pecoroni che mangiano l’erba che gli danno?
Il fatto è che i canali tradizionali sono monopolizzati da poche case editrici che lanciano pochi autori e quindi chi compra al supermercato del libro per forza di cose deve mangiare l’erba che gli danno. Non c’è bisogno di sapere di essere pecore per essere pecore.
mah…nonostante io mangi spesso quest’erba credo comunque di notare la differenza tra un bèl libro e un sacco del sudicio, al di la del fatto che non tutto quello che non è mainstream è migliore di quello che c’è già
così “fa strano” pensare che ci siano persone a cui piacciono anche altri libri oltre ai classici e magari non riescono a trovarli?
inoltre dire che un classico preso dal mucchio sia migliore di una qualsiasi alternativa è un’affermazione quanto meno superficiale (primo: migliore in che senso? se cerco un libro cyberpunk e quindi giudico in base ai parametri di quel genere non ha senso che sia paragonato ai classici tra i quali probabilmente nemmeno esiste un libro di quel genere; secondo: dire che alcuni libri sono meglio di altri a priori non è altro che un pregiudizio, ce ne saranno di peggiori così come ce ne potranno essere di migliori, anche i classici prima di diventare tali sono state solo “alternative”)
infine leggere che le persone che comprano ebook lo fanno per moda fa sorridere… escludendo alcuni fenomeni commerciali la lettura (indipendentemente dal supporto utilizzato) non è mai stata una moda e dubito che lo sarà mai
rispondo dalla fine. premettendo che la mia è solo un opinione personale e non voglio imporre nulla a nessuno sul cosa leggere (come invece mi è parso di essere stato recepito da alcuni di voi), non ho detto che la lettura è una moda (anche se in quel caso non sarei altro che contento visto che leggere fa bene a prescindere), è una moda leggere sull’ebook, e basta. Conosco gente che fino a un anno fa leggeva topolino e ora con l’ebook legge anche altro – il che è positivissimo. non ho mai demonizzato l’ebook, ho solo detto che io non lo compro perchè mi piace più la versione cartacea. Riguardo ai classici peggio meglio di tutti gli altri è una deformazione personale, ho iniziato a leggere con quelli e le abitudini sono difficili da abbandonare. Fatto sta che – pur leggendo di tutto, dai gialli ai romanzi contemporanei alla fantascienza- non ho ancora trovato nulla che mi resti in testa per più di qualche giorno (si accettano consigli), come invece è successo con tanti classici del 800/900 che non sto qui a citare. da qui l’opinione personale (criticabilissima) che cosi come la migliore musica è già stata scritta, questo valga anche per la letteratura.
La cosa inquietante è che hanno ragione le case editrici. Ovvero stampano solo i libri (quei pochi) che sono certi di vendere, con questo pubblico.
Quindi le indagini di mercato funzionano eccome. :O
Questo mio è il commento numero 18 😉
Non si tratta tanto di indagini di mercato quanto di cavalcare l’onda. Ieri i vampiri froci, oggi il new romance e domani magari saranno i classici… chissà
Ogni tanto ci vuole anche roba nuova, Barsoom mi piace e tutto ma dopo Schiaparelli ne son successe di cose. Non si vive di soli classici e questo è particolarmente vero se andiamo a parlare di un genere come la fantascienza.
È un po’ lo stesso motivo percui cambio canale quando vedo l’ennesima replica di Dragonball in tv, quando si parla di divertimento la novità serve 🙂
Voleva essere una risposta a cazzochevento ma ho toppato (credo, maledetto smartphone alla moda! :D).
Ho dimenticato anche di dire un’altra cosa, un lettore ebook è comodo anche per la lettura dei classici visto che possono essere recuperati gratis online senza copyright 😛
ma sull’e-reader non si sente il tanfo di muffa che fissa il ricordo
eh infatti, quella è fondamentale
credo che comprero’ un eReader solo per poter leggere qualche cosa di Brian Keene,quello dei “Vermi conquistatori” per intenderci,visto che nessuno in Italia sembra interessato a pubblicarlo,per me però la lingua resta ancora un problema.