Me lo chiedevo un mesetto fa tramite uno status su Facebook.
Chi ha ucciso la curiosità negli italiani? Perché non sono più capaci di interessarsi a qualcosa che non rientri nelle categorie:
– Politica (violenta, alla Beppe Grillo, retorica, in stile Balena Bianca, o populista, alla Berlusconi);
– Sport (che pure io adoro, quindi niente monologhi anticalcistici, please);
– Talent show vari & eventuali:
– Gossip di bassissimo livello.
Alcuni miei stimati colleghi hanno analizzato il fenomeno della “pappa pronta”, fornita da comodi click, sui social network (qui e qui). Vale a dire che l’internauta medio apre i link che si trova sotto il naso, null’altro. E questa è in effetti una delle cose che intendo dire quando parlo di “omicidio della curiosità”. Le bizzarre chiavi di ricerca che trovo nelle statistiche di Plutonia mi confermano che la situazione è grave. Sempre più persone cercano informazioni del genere “Spiegazione Iron Man“, “Cosa scrivere nel tema delle vacanze” etc. Insomma, pappa pronta, da qualunque lato lo si voglia guardare.
Però io intendo dire anche altro.
Oltre a non usare i bookmark, a non ricordarsi di visitare un blog se non ha davanti il link, l’internauta medio non ha interesse a cercare libri non pubblicizzati dai grandi media, né a vedere film di nicchia, né a spulciare il Kindle Store per vedere che offre il mercato dell’editoria indipendente.
Oh, sto (anche) tirando acqua al mio mulino, eh. Ve lo dico, così evitate frecciatine 🙂
L’italiano medio-basso non ha interesse (o energie) per ascoltare musica nuova, né per tentare nuove attività creative, magari anche ripensandoci subito dopo. Ma almeno provarci…
Generalizzo, si capisce.
Per contro conosco persone che hanno perfino troppe “passioni” (ricordate: in Italia le attività creative sono sempre passioni, mai lavori!), e che saltano di esperienza in esperienza.
Nel mio piccolo mi ritengo tale anch’io. La varietà degli argomenti di cui parlo, qui sul blog, credo che ne sia una prova.
Ho sempre troppo poco tempo per approfondire tutte le cose che mi interessano, anche solo marginalmente.
Ma la vita è questa: non si può fare tutto, ma è bello fare quante più cose possibili, purché ci piacciano.
Come? Vi hanno detto che la vita deve essere soltanto “sudore, sacrificio e sangue”?
Ecco, forse il problema è tutto lì.
Magari sarebbe utile provare il lato più bello delle cose, che tende a nascondersi, ma che esiste. Ve lo giuro che esiste: però bisogna cercarlo.
Perché di gente che si lamenta in continuazione, salvo poi non fare mai nulla per migliorare di un poco il livello della loro esistenza, io ne vedo fin troppa.
E io rimango del parere che senza uno straccio di curiosità per il mondo che ci circonda, il nostro microcosmo sembrerà sempre piccolo, brutto e oppressivo. Magari perché lo è, come una specie di prigione in cui le sbarre le montiamo noi, cementandole con la pigrizia e l’ottusità.
Qui mi fermo, perché il post – chiaramente uno sfogo – rischia di scadere nel filosofico, e non mi pare proprio il caso.
Speriamo soltanto che prima o poi la mentalità cambi. Tutti ne trarremmo solo benefici, di questo sono certo.
– – –
(A.G. – Follow me on Twitter)
Segui la pagina Facebook di Plutonia Experiment
La curiosità, come dici bene, implica fatica, sforzo; necessita di uscire dai propri binari mentali. Di essere in qualche modo differente.
E in una società in cui se non sie massa omologata non sei nessuno, avere coraggio di essere diverso è veramente difficile.
Però ce la si può fare. Anch’io amo. Mi innamoro della vita, di ciò che accade, mai paga e sempre con la porta aperta a nuove emozioni. E non parlo di uomini, ma della vastità del creato.
Buona giornata creativa!
Chiara
Concordo. Distinguersi è difficile, spesso doloroso, soprattutto perché si rischia di passare per matti.
Ma certi rischi me li accollo volentieri.
assolutamente!
Sono completamente d’accordo. Incidentalmente ho citato anche io l’assenza di curiosità online, nel mio articolo di oggi (sincronicità! :D). Credo che se si arrivasse a usare Internet in maniera più attiva e meno passiva, quella stessa curiosità spunterebbe fuori automaticamente.
Ciao,
Gianluca
Il fatto che a molti internauti pesi anche condividere un link la dice lunga su come siamo messi.
Di leggere, poi, in molti casi non se ne parla nemmeno. E parlo di leggere articoli, mica libri XD
Boh, che tristezza…
Ho notato una strana cosa che si accompagna all’assenza di curiosità, in alcuni individui; c’è anche una “colpevolizzazione della cultura”. Nel senso: ho notato che c’è si, una grossa ‘massa’ che segue solo i link che gli vengono forniti e leggono solo i primi 10 titoli best seller, gossip/politica/ calcio, e ok, sono fatti così, non vogliono magari sbilanciarsi di più per mille ragioni . Ma c’è anche un gruppo, che si sta facendo sempre più numeroso – e mi sembra pericoloso – che oltre a ciò attacca chi invece è riuscito a vivere di cultura. Scrittori, saggisti, attori… stanno diventando da “appassionati” a “nemico”. Come se leggere più di 7 libri l’anno, entrare in un museo o guardare un documentario siano azioni orribili che fuoriescono dalla sacra routine “gossip/calcio/politica”.
In concomitanza con la “crisi” aumentano i commenti del tipo “con tutte le cose importanti a cui pensare, tu ti dedichi ai libri (o ai film, ai musei, all’arte, mettici ciò che vuoi)”.
Sono discorsi insensati e pericolosi, però sì, stanno dilagando a macchia d’olio.
Che poi spesso chi li fa è l’idiota che condivide i post sui “politici che rubano”, credendo così di fare un ruolo attivo nel cambiamento del paese.
Ahahaha.. sapessi cosa dicono quando scoprono cosa combino nel mio angolino/laboratorio modellistico…perché finchè dici che vai in moto a tempo perso..bene, ci può stare , poi guardano i tatuaggi..mah , ( tra l’altro fatti tra ’83 ed il 96 , quando eravamo solo noi militari , carcerati e marinai ad averli…) , dici che leggi lolto , e altro sguardo stranito …ma vabbè , puo andare , ma il modellismo ! un Adulto , un professionista , apriti cielo ! Ma non hai niente di meglio da fare ? Ma cosa penseranno i pazienti ? ( questa dai colleghi ..) , e via discorrendo , bè , sai cosa ti dico , che me ne fotto altamente di quello che pensa la gente , sono una persona onesta e sincera , se gli piaccio così , bene , altrimenti che andassero…la curiosità che mi consente a 51 anni di sentirmi ancora un ragazzo , dentro.. , non la scambio con nulla , se mi piace una cosa nuova mi ci butto e guai a chi mi ostacola… morirò giovane , anche se fosse a 90 anni..
La grettezza dell’animo umano riesce sempre a stupirmi.
Tu continua a essere così, che sei un grande!
Madonna quanto hai ragione! Più mi guardo intorno più vedo gente che ha il totale disinteresse per… la vita cazzo! Zero passioni. Tutto è lavoro o studio, uscire il sabato sera, e stop. Boh…
Per quanto riguarda la curiosità nel web è identica la questione. O gli spari davanti il link, diventando un fastidioso spammone, oppure difficilmente ci si prende la briga di leggere.
P.s non c’entra nulla ma ho fatto un sogno con la Sharapova davvero assurdo. Lo racconterò, promesso. Appena svegliato mi sei venuto in mente.
Sì, purtroppo anche sul web le dinamiche sono diventate queste. Un’apatia alternata a momenti di rabbia animalesca.
Bello!
Credo che l’esistenza di un livello base così basso sia dovuto, almeno in parte, proprio al fatto che chi può fa tutto da sé. D’altronde come potrebbe fare altrimenti ? Non è che le comunità di letteratura indipendente abbondino.
Il risultato è che spesso mancano i luoghi di incontro e crescita, dove si possa agevolmente uscire dallo zero assoluto. Pertanto o sei davvero interessato oppure lasci perdere.
Tu dici che nessuno sfoglia i libri degli editori indipendente su Kindle Store; in realtà è proprio così che io ho scoperto I Robot di La Marmora, ma sapevo già cosa stavo cercando. Altrimenti come avrei fatto a navigare in un numero infinito di libri spesso senza recensioni e con scarnissime descrizioni ? Semplice, avrei scelto i libri più venduti.
Non vedo semplici soluzioni.
Non credo ce ne siano, in verità.
fortunatamente nella mia “vita privata” ho a che fare ogni giorno con persone che hanno stimoli simili ai miei (musica, lettura) o anche stimoli divesri (fotografia) ma che comunque portano a confrontarsi con le stess prospettive. però è vero che c’è tanto tanto grigiume, e che il benaltrismo punterebbe ad ammazzare tutti questi tentativi di fuoriuscire dagli schemi canonici (che poi canonici per chi??).
Io di gente in gamba ne conosco, tra le frequentazioni virtuali e quelle “reali”. Diciamo che esercito il mio diritto di scegliere gli amici.
Allargando (anche di poco) il cerchio, il grigiume diventa però subito preponderante rispetto a tutto il resto.
L’italiano è culturalmente abituato a sedersi su un sofà e lasciare che la complessità delle cose sia ridotta a uno schema manicheo buono/cattivo. Quel sofà si chiama cattolicesimo e quando deleghi ad altri il giudizio critico che atteggiamento puoi avere rispetto al mondo? Penso che anche l’uso di internet e della sua offerta culturale sia un riflesso di questa mentalità.
Interessante analisi. E’ una chiave di lettura, in effetti.
Forse sarà perché ora è troppo facile soddisfare le curiosità “basilari” grazie al web. Se vogliamo sapere qualcosa su qualcuno o su qualunque argomento, basta digitare qualche parola su google e la risposta è pronta!
In passato ogni curiosità implicava ricerca, sforzo, analisi. Insomma, credo che non sia la pigrizia in sé a uccidere la curiosità (prima era più faticoso soddisfarla) ma la mancanza di “avventura” nella ricerca di risposte. Ulisse oggi è seduto tristemente al suo PC!
spiegazione iron man! O______________o!