Pronti a Morire (1995)

The Quick and the Dead

Pronti a Morire
di Sam Raimi
USA 1995

Sinossi

È il 1878, nel Selvaggio West. Ellen, una ragazza in cerca di vendetta per la morte di suo padre, arriva nella cittadina di Redemption. Il capo della città, John Herod, indice un torneo tra pistoleri, a cui Ellen si iscrive. Ogni giorno un duello, a eliminazione diretta; il vincitore riceverà 123.000 dollari. Si spara solo una volta al giorno e il suo turno è molto più in là.

In attesa del suo momento, Ellen conosce Fee Herod, detto Kid e il reverendo Cort. Il primo è un giovane arrogante, molto dotato, che spera di impressionare suo padre; Cort è invece un ex pistolero, ormai nauseato dalla violenza ed ex braccio destro di Herod. (Fonte: Wikipedia).

Commento

Visto che siamo in tema di western e di fantawestern, ripesco volentieri questo gioiellino poco conosciuto.
Tra l’altro, non ricordo perché, lo vidi al cinema, in un periodo in cui nessuno della mia ex compagnia nutriva interesse per cowboy, indiani e tematiche simili. Mistero…

Comunque fu una bella sorpresa, perché Pronti a Morire (The Quick and the Dead, in originale) è un film ben fatto, divertente, con un cast di tutto rispetto.
Il duplice filo narrativo – il torneo di pistoleri e la vendetta – è troppo affascinante per fallire. Se ci mettete anche un calibro da novanta come Sam Raimi alla regia, il risultato è pressoché garantito. E infatti…

The Quick and the Dead (1995)

Sharon Stone interpreta una pistolera sexy, anche se pare determinata a sacrificare la sua femminilità pur di trovare soddisfazionedi punire chi ha ucciso suo padre. Questi è il padrone della cittadina di Redemption (un gigioneggiante Gene Hackman), che da anni si comporta come il Dio assoluto del suo paese. Imbattibile con la Colt, ricco e protetto da un nutrito seguito di bravacci, mr. Herod è un villain affascinante e ben caratterizzato. Un cliché del West, ma ben interpretato.

Il valore aggiunto di Pronti a Morire è senz’altro il torneo stesso, che mette a confronto una varietà divertente e folkloristica di partecipanti. Si va dall’indiano “immortale”, il Sioux Cavallo Pezzato, a Ace Hanlon, pistolero da circo, più fumo che arrosto. Nel mezzo è impossibile non citare un presunto campione svedese, il sicario Clay Cantrell e il Kid, figlio illegittimo di Herod (interpretato da un giovane Leonardo di Caprio).

Il terzo pistolero protagonista del film è Cort (Russell Crowe), ex tirapiedi di Herod, convertitosi poi a una vita pacifica, ma obbligato dal suo ex capo a partecipare al torneo. C’è poco da fare: Crowe è nato per ruoli del genere. Ha il fisico e l’espressività per interpretare certi personaggi. Infatti Cort funziona alla grande.

Film scopiettante e sopra le righe, girato con la consueta maestria e cura da Raimi, non ottene un grande successo al botteghino, tanto che è sparito un poco nell’oblio. Questo è obiettivamente un peccato, perché Pronti a Morire ha più di uno spunto valido, per quanto innestati su una trama piuttosto classica.
Da recuperare se volete vedere un western moderno, lontano dalle atmosfere forse un po’ troppo vintage di certi classici. Lo consiglio dunque soprattutto ai non fanatici del genere.

Pronti a Morire

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(A.G. – Follow me on Twitter)

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9 commenti

  1. A me piacque, per la ventata di novità e per le trovate. Buone idee senza essere stiracchiate. Di Caprio incredibilmente efficace e pure la Stone funziona. Poi, come dici tu, il tema del torneo funziona quasi sempre.

  2. Quando lo passavano in tv lo guardavo sempre, è uno dei miei film preferiti e tra i pochissimi western o.o non capisco perché hanno smesso. Era poi il periodo boom di Di Caprio e tutte le bambine lo veneravano -io lo detestavo, era ovunque! Ma qui invece no. Forse è il suo primo film in cui mi è piaciuto, forse per il riferimento a Kid, e paradossalmente era quello con lui visto di meno… misteri.

  3. Leonardo di Caprio scoprì di avere una scena in meno rispetto a Gene Hackman, e quindi fece i capricci, perché voleva anche lui una scena in più, per avere lo stesso tempo su schermo.
    Raimi allora chiamò il suo vecchio compare Bruce Campbell, per il quale scrisse uns ascena in cui Campbell insulta Di caprio e di Caprio gli spara e lo uccide.
    Poi fece rigirare la scena una quarantina di volte, per circa due giorni consecutivi.
    Inquadratura-insulto-bang- Campbell muore-“No, ok Bruce, rifacciamola che puoi morire meglio”
    Attorno alla trentesima ripresa, Di Caprio cominciò a implorare che si finisse alla svelta.
    La scena venne poi tagliata in fase di montaggio.
    Per questo motivo Bruce Campbell compare nei credits, ma non si vede nel film.
    Serviva solo per punire l’attore capriccioso.

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