Mi dichiaro totalmente concorde con quanto ha affermato qualche tempo fa l’amico e collega Marco Siena in questo post.
Ve ne cito un estratto:
Ci si lamenta sempre che la classifica HORROR è invasa dal Paranormal Romance, nonostante il PR non sia Horror. Però, la colpa non va data alle scrittrici e alle lettrici PR, bensì a noi autori Horror e ai lettori del genere. Perché?
1) Le lettrici PR leggono tutto, se ne fregano se è di una CE o un self. Loro leggono TUTTO.
2) Le lettrici PR non guardano il prezzo, né fanno distinzioni
3) Le lettrici PR non leggono un SOLO autore (so che sembra il punto 1, ma è bene specificare)
4) Le autrici PR fanno squadra tra loro. Quasi sempre.
5) Le blogzine e i blog PR recensiscono TUTTO. Anche a loro non frega nulla se si tratta di CE o self.
6) Le lettrici PR seguono blogzine e blog del genere, condividono le notizie e si consigliano libri.
Sì, è tutto vero.
Al di là dei gusti personali – a me il paranormal romance fa letteralmente essiccare i genitali – devo ammettere che lettrici e autrici di questo genere letterario sono molto più mature, come comportamento ed etica, di noi altri che ci occupiamo di horror, fantascienza e dintorni.
Mi sono preso diverse settimane per esplorare da vicino il mondo italiano del paranormal romance.
Non ci vuole il fiuto di Sherlock Holmes: basta iscriversi a qualche gruppo tematico e controllare i post, seguire le discussioni. Al contempo ho monitorato le vendite su Amazon che, come è noto, è “invaso” dagli ebook del PR (e del new adult, e del fantasy romance… insomma, i sottofiloni sono numerosi).
Innanzitutto vi dico che in queste community vigono regolamenti ferrei che limitano lo spam e incoraggiano le discussioni sui libri letti e sui loro protagonisti.
Ditemi la verità: quante volte vi è capitato qualcosa del genere, partecipando a un gruppo Facebook dedicato all’horror o alla fantascienza? Di solito ci si sorbisce la pubblicità di ebook dalle sinossi iprombabili, con nessuna/poca voglia di sviluppare conversazioni degne di questo nome.
Seconda cosa: nelle community ci sono sì molte autrici, ma anche tantissime lettrici. Ovvero gente che si interessa a libri ed ebook non nella sola ottica di venderli.
Terza cosa: i litigi non sono assenti, ma sono limitati, o comunque gestiti dai moderatori (in media molto severi) delle community.
Fattore vendite: i libri PR sono in top 20 perché hanno un parco lettori ampio.
Non mi importa – non in questo post – se si tratta di romanzi fatti con lo stampino, praticamente intercambiabili, e che non farei leggere nemmeno al mio peggior nemico. Qui sto parlando soltanto di statistiche di vendita, e devo togliermi il cappello.
Se il pubblico della speculative fiction e del fantasy è ridotto a uno stagno pieno di gente incattivita e tirchia, quello del PR è paragonabile a un bel lago soleggiato, con tanti turisti dai portafogli pieni.
Invidia?
Sì.
Non per i contenuti – il PR è francamente spazzatura in nove casi su dieci – quanto per la possibilità di lavorare in un settore dove non si praticano unicamente marchette, e dove la gente legge anche soltanto per il piacere di farlo.
In tutto questo, fino a due/tre settimane fa, sul gruppo Facebook che ho creato, De Ebook Mysteriis, c’era chi sosteneva la necessità del do ut des. Io recensisco te, tu recensisci me. Perché siamo tutti colleghi e ci si dà una mano.
Tutti colleghi. Tutti autori, o editori.
Quasi quasi scrivo un paranormal romance.
(Articolo di Alex Girola – Seguimi su Twitter)
Beh, le tue impressioni sono giuste. In realtà vale anche per gli appassionati di storie romantiche. Tra gruppi in cui sono iscritta. quelli di PR e Rosa sono i gruppi più disciplinati e attivi, in cui le discussioni su argomenti attinenti vengono aizzati e moderati. E hai ragione anche nel dire che le lettorici sono per la maggior parte insaziabili e senza preconcetti sugli autori indipendenti.
Caso mai sono gli onnipresenti stereotipi del PR e del Rosa che mi infastidiscono, ma quello è un mio problema personale perchè in realtà… questi stereotipi piacciono molto (sempre parlando in generale).
Da un po’ di tempo mi frulla in mente una storia romantica ma scrivere d’amore mi rimane verameeeeeente difficile!
Ecco, allora abbiamo avuto le stesse impressioni.
Mi domando perché negli altri generi, quelli di cui ci occupiamo noi, è impossibile ottenere gli stessi risultati. Forse ci sono troppo pochi lettori.
Non saprei dirti, a volte penso che la “leggerezza” (in senso buono) e presente in tante autrici/autori di PR e Rosa si rifletta sui lettori e crei una specie di circolo virtuoso. 🙂
Sono poetica stamani.
Al solito, lucida e inconfutabile analisi. Prima di dare la colpa al lettore come causa di una crisi, forse gli “addetti ai lavori” dovrebbero fare un piccolo esame di coscienza. Il recensiscimi che ti recensisco è una boiata, come i blogger che commentano altri blogger, sono circoli viziosi che non portano da nessuna parte.
P.S. Sono estremamente malizioso o tutte ‘ste copertine con animali sul giro vita masculino sono un po’ a doppio senso? Omega Rising poi è spettacolare! 🙂
Sì, esatto, il do ut des è davvero una boiata. Ti quoto al 200%. E il fatto che “però funziona così” non è una scusante. Semmai un’aggravante.
PS: Io credo che quegli animali in copertina significo esattamente ciò che lasciando sottintendere. Ovvero ingroppamenti selvaggi 😀
Faccio notare che se i punti da 1 a 5 appaiono positivi ad uno scrittore a me, semplice lettore, atterriscono. In un ambiente simile scovare un buon libro è come applicare la teoria della montagna di merda. Io da lettore voglio differenziazione, fermento, dibattito. Gli autori che fanno cartello mi inquietano. Voglio che facciano il proprio interesse. Sta alla mia maturità capire l’offerta, non avere pregiudizi tra CE è SP, e trovare la mia strada sperimentando e non provando centinaia di variazioni di immondizia. Che si fa i complimenti a vicenda.
Ti suggerisco di rileggere meglio l’estratto dell’articolo di Marco Siena. Vedrai (forse) che non intende affatto dire ciò che hai capito tu.
Non vedo cosa ci sia da essere atterriti: un pubblico e dei recensori che _leggono_ tutto non sono sinonimo di lettori e recensori ai quali _piace_ tutto. Maggiore varietà significa sempre maggiore libertà per tutti.
E in effetti i cartelli (se ci sono) sono quelli che impongono di ignorare un autore o una casa editrice, pena la perdita di copie staffetta o della “tanta simpatia” del cartello medesimo. E dubito che un gruppo di autori abbia un tale leveraggio – i cartelli (se ci sono) operano ad un altro livello.
Il fermento e il dibattito si trovano dove il pubblico conosce una grande fetta dell’offerta e può fare dei confronti, non dove dei lettori ignoranti si commuovono per la millesima ristampa di Dick, Asimov, Howard o Lovecraft.
E concordo in pieno, che la maturità del lettore è fondamentale – ma anche il più maturo dei lettori difficilmente potrà leggere e farsi la sua opinione su un autore, un titolo o una casa editrice che sono stati fatti passare sotto silenzio.
O, come cantavano i Big Bad Voodoo Daddy, “if there’s more room for them, there’s more room for us”.
Credo che nel giro del Paranormal Romance girino più soldi (a tutti i livelli) che nel giro di fantascienza/fantasy/horror – e quando girano più soldi, la gente è più rilassata.