Qualche giorno fa ho letto un articolo molto interessante di cui – purtroppo – non ho conservato il link.
Peccato, perché mi sarebbe piaciuto molto condividerlo e farvelo leggere. Anzi, se qualcuno lo riconoscerà dalla breve descrizione che ne farò in questo post, citi pure il link nei commenti (ve ne sarò grato).
In pratica questo articolo dava un nuovo punto di vista sull’annoso problema della scarsa passione degli italiani per i libri (cartacei o digitali che siano). Finora le teorie in merito sono state sempre più o meno queste:
1 – Gli italiani non leggono perché le scuole dell’obbligo non ti insegnano che la lettura è soprattutto un divertimento (anzi, spesso fanno l’esatto contrario).
2- Gli italiani non leggono perché i nuovi media (i social in primis) hanno abbassato talmente tanto la soglia di attenzione che tutto ciò che impiega più di qualche secondo di concentrazione viene percepito come lento e noioso.
3 – Gli italiani non leggono perché le campagne di “sensibilizzazione” a favore della lettura sono quasi sempre sbagliate, se non addirittura controproducenti.
4 – Gli italiani non leggono perché hanno altre passioni (calcio, politica, Netflix e derivati, la figa).
Ora, nell’articolo di cui vi dicevo, si aggiunge un quinto punto che, a mio parere, è anche uno dei più veritieri.
5 – Gli italiani non leggono perché non hanno i mezzi culturali/mentali per comprendere il contenuto di un libro.
D’altro canto è una cosa a cui pensavo già da un po’.
Non passa giorno senza che si parli di analfabetismo funzionale. Basta guardare in queste settimane gli strali degli anti-vaccinisti (gente da internare, a mio parere), i terrapiattisti e i soliti complottari che si bevono fake news come se fossero passi del Vangelo.
Occorre prendere coscienza che la nostra moderna e tecnologica civiltà è piena di gente volutamente ignorante (mai come in questo periodo storico l’ignoranza non ha scusanti). Siamo circondati da ebeti di varie sfaccettature, incapaci di comprendere una breve notizia letta su un qualunque sito di informazione, e per questo plasmabili facilmente da chi con le fake news e con il clickbait ci fa i soldi.
Una delle scemenze che mi capita sempre più spesso di leggere su Facebook vuole che questi ebeti siano “stereotipi da social”, utenti finti o dai comportamenti esagerati, creati da chissà chi (i poteri forti, i giudei, gli hacker dei Rotschild, dai massoni o dai Savi di Sion) per dare valore a chi, al contrario, si batte contro le masse ignoranti e anarchiche.
Siamo ancora una volta dalle parti dei “troll pagati dal PD”, ricordate?
Ebbene, affermazioni del genere sono vere e proprie scemenze. Io non so quali persone avete attorno voi, al lavoro, sui mezzi pubblici, in palestra (etc etc) ma personalmente vi assicuro che gli ebeti sono reali. Sono idioti in carne e ossa, che discutono dei vaccini che “uccidono i bambini”, del governo italiano che è “una dittatura”, perché non è stato votato dai cittadini, e dai negri ospitati negli alberi a 5 stelle, con fighe e aragoste messe a disposizione dai “politici” (mentre i terremotati muoiono di fame!!11!!)
Davvero pensate che siano solo fantasie? Ebbene, signori…
Sono tantissimi, sono reali.
Sono tra noi.
Esiste poi una massa eterogenea di persone che, al contrario, non ha la minima idea di come funzioni lo Stato italiano, di come giri il mondo, di quali siano i problemi, le prospettive, le radici di questa nostra povera specie umana. E, al contrario degli ebeti incazzosi di cui abbiamo appena parlato, questi ignavi sono felicissimi così e se ne fregano altamente di imparare qualcosa, di comprendere la civiltà di cui fanno parte, anche se forse nemmeno sanno cosa significa la parola “civiltà”.
Dopo questo lungo giro torniamo alla questione dei libri.
Con un pubblico del genere quanti sono davvero in grado di comprendere un romanzo più complesso della solita storia di amore/sesso – categoria che domina le classifiche Amazon?
Non parlo di testi scientifici o di saggi pensati per un pubblico di accademici, bensì di racconti di evasione e di intrattenimento, basati però su un solido contesto storico-sociale.
Prendo me stesso come esempio, e i miei ebook: molti di essi appartengono al genere del cosiddetto “fantastico”, ma in ciascuno di essi cerco di far trasparire la mia passione per la Storia, anche nei suoi risvolti meno noti.
Ma oggi a chi interessa la Storia?
Nelle scuole sta diventando una materia fastidiosa, secondaria, che viene studiata a fatica e con noia.
Le nuove generazioni riusciranno mai ad apprezzare un thriller storico o un racconto ucronico?
Non che quelle vecchie se la cavino granché bene. Purtroppo l’ignoranza ha attecchito già da qualche decennio, in questo paese.
E non solo, perché sarebbe sbagliato pensare al problema come a un fenomeno geolocalizzato soltanto in Italia.
Dei gialli, invece, che ne dite? Quanti degli ebeti e degli ignoranti citati in questo articolo sarebbero in grado di comprendere la trama di un giallo classico?
Vogliamo parlare della fantascienza e del fantasy? Se tralasciamo le solite sciocchezze sul ragazzo predestinato che combatte il Signore delle Tenebre, rimangono molti validi romanzi che, attraverso il linguaggio della fantasia, parlano di tematiche reali. Di società, di futuro, di speranza, di sviluppo e di democrazia. Quanti sono attualmente in grado di comprendere o quantomeno di percepire queste chiavi di lettura?
Potrei andare avanti a lungo, ma credo di essere stato abbastanza chiaro.
Quindi sì, probabilmente gli italiani leggono sempre meno perché non riescono a capire quel che leggono.
Cosa che vale anche per i quotidiani, le riviste etc.
Avete mai visto quante persone cercano su Google cose del tipo “Iron Man 3 spiegazione”? Sostituite Iron Man 3 con un titolo qualunque, tanto lo spettatore medio non riesce a comprendere quasi nessun film senza ricorrere a qualche bigino presente in Rete.
Mala tempora…
Articolo di Alex Girola: https://twitter.com/AlexGirola
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Segui il canale Telegram di Plutonia: https://telegram.me/plutonia
Questo forse?
http://paginesporche.it/2017/05/22/la-gente-non-legge-perche-non-ne-e-capace/
Proprio lui! Grazie di cuore
È una cruda disamina. Hai notato come si tenta di dare una spiegazione che sposti la colpa dal singolo alla società? “Le persone non leggono perché la scuola non glielo insegna”, “perché i social media la distraggono”, “perché non hanno più il tempo”, “perché chi sensibilizza non è bravo a fare il proprio mestiere”… Mai che si dica “le persone non leggono perché non hanno VOGLIA di impegnare il cervello in qualcosa di vagamente faticoso, figurarsi comprendere un testo scritto”.
Esattamente! Come dico nel post, l’ignoranza, nel 2017, non ha scuse di alcun tipo. L’ignoranza, in un paese del primo mondo, è una scelta consapevole.
Resta il problema del capire come si sia arrivati a tutto questo – e qui le responsabilità di scuola e famiglia, e perché no, della stessa editoria, devono essere tenute in conto.
Bisogna cercare di capire perché ci sno paesi in cui le persone si siedono in treno e tirano fuori un libro o un ereader, e da noi si mette mano allo smartphone.
Indubbiamente l’ignoranza oggi come oggi è una scelta, e anch’io lo sostengo da tempo – ma ciò che sarebbe bello scoprire è quali siano le motivazioni di questa scelta.
Non sto giustificando o scusando nessuno, anzi.
Resta il fatto che, con un minimo di buona volontà, si può iniziare a leggere (o più genericamente a istruirsi) a qualunque età, partendo da una semplice connessione internet.
Spesso leggo storie di ex detenuti che in carcere hanno imparato a leggere, o addirittura hanno preso una laurea.
Viene quasi il dubbio che occorra essere in condizioni di “eremitaggio”, per iniziare a interessarsi di come gira il mondo in cui viviamo.
Ovviamente è un’esagerazione, ma forse un fondo di verità c’è.
È proprio questa la mia curiosità: quale sia lo stimoloche porta le persone ad allargare i propri orizzonti (anche solo leggendo romanzi) e cosa spenga questo stimolo.
Non può essere solo una questione di indole personale, sarebbe una risposta troppo semplice e semplicistica.
No,io sono fermamente convinto che la cultura italiana scoraggi attivamente la curiosità e il desiderio di sapere.
E la fantasia, il che è assolutamente paradossale.
Buono con lo smartphone, che per me è un’edicola portatile su cui leggo regolarmente, in treno, pure Strategie Evolutive e il blog di Alessandro! 🙂
Sì sì, lo smartphone è uno splendido strumento, se lo si usa al massimo delle sue potenzialità 😉
Io ho visto un cretino lasciare una “recensione” da una stellina perché incapace di caricare il libro sul suo device (a parte che è un procedimento automatico, ma vabbé).
Credo non serva aggiungere altro.
Mai sentito parlare di servizio clienti, di forum specializzati, di contatti a cui chiedere. No, lascia una stellina perché incapace di comprendere. Non che gli venga in mente di documentarsi. Tutto dev’essere dovuto, spiegato, chiaro e automatico, per evitargli la fatica di pensare.
Su Amazon, nelle recensioni a libri, film e altri prodotti, si hanno tonnellate di esempi riguardo alla stupidità e alla pigrizia umana.
Questa gente non è in grado di fare un ordine online, dovrebbe comprendere un libro?
Ricordo ancora con agghiacciante terrore le recensioni dei classici che avevi raccolto
Una volta ho provato a creare volontariamente una situazione che mi avrebbe portato a osservare da vicino quanto sopra riportato. Ho fatto vedere Zootopia a mio padre e alla fine del film ha rotto il silenzio con le testuali parole “non ho ben capito cosa voglia dire”, ma personalmente sono dell’idea che abbia intuito quale fossero i messaggi, ma stridevano rumorosamente con la sua visione e il suo pensiero. Se legge? Poco, raramente e i titoli sono imbarazzanti.
Ah, so come ci si sente… A me è capitato al cinema, con un amico che non credo legga un libro da anni. Non ha praticamente capito nulla del film che abbiamo visto insieme.
Il problema è questi hanno anche il diritto di voto e fanno danni, le poche volte che vanno a votare 😦