Prima della pubblicazione del romanzo promesso, Milano Tsunami, ho ritenuto opportuno rimpolpare ulteriormente il mondo horror di Italia Doppelganger con un nuovo racconto lungo.
Ne ho alcuni incompleti, altri a malapena abbozzati e altri ancora soltanto “pensati”, in quello strano posto che è il bagaglio dello scrittore. Bagaglio virtuale, perlopiù, fatto di note, di appunti, di bozze spesso nemmeno scritte, bensì solo immaginate.
Da una di queste note ho ricavato Pegea.
Sono tornato ancora una volta in una terra che amo, la Valsassina, per popolarla di mostri e di magia.
Il risultato finale è la novelette che potete ora acquistare su Amazon, come al solito, oppure (e questa è una novità del 2018), su Gumroad, in formato epub.
Fucina Pietrai, vicino a Cortenova, è stata per quasi cinque secoli una delle più importanti forge della valle. I suoi proprietari hanno però goduto di una pessima fama, dal giorno della fondazione della fucina fino a inizio ‘900, quando la famiglia Pietrai è andata in bancarotta. Padroni spietati, avidi datori di lavoro, pagani in odore di stregoneria: queste sono le dicerie che hanno accompagnato l’ascesa e la caduta del piccolo casato.
Dal 1917 la fucina, costruita in un solitario mulino sulle rive del torrente Pegea, è abbandonata.
Ora però un’impresa edile di Lecco l’ha comprata, intenzionata a costruire un moderno resort turistico per attirare i turisti di città.
La squadra di operai incaricata di demolire il mulino si imbatte in una stanza segreta che pare confermare i pettegolezzi sulla famiglia Pietrai. Questa scoperta coincide col manifestarsi di un’entità decisa a contrastare l’arrivo dei forestieri nella valle.
Ma di cosa si tratta?
Fin dove può arrivare il suo odio?
Pegea è una storia che mi è uscita in toni più malinconici del previsto.
C’è l’orrore, c’è l’Incanto (maiuscolo – familiarizzate col termine perché lo ritroverete in abbondanza in Milano Tsunami), c’è la magia, ma c’è anche qualcosa che mi è uscito da una parte più nascosta del mio attuale umore.
Scrivere horror è meno facile di quel che si pensi, ma ci si prova, tentando di non finire nella trappola dell’uso/abuso dello splatter. Non ho niente contro chi lo preferisce, rispetto ad altre sfumature della letteratura del terrore, ma io cerco da sempre qualcosa di diverso.
Non vi anticipo altro – gli spoiler non li ama nessuno – ma spero che il risultato finale sia soddisfacente.
Milano Tsunami sarà qualcosa di totalmente differente, questo è certo. Pegea è l’antipasto (o l’aperitivo), in attesa della portata principale. Non vi resta che aspettare ancora un po’, e magari solleticare la fame con questa storia di ninfe, di sirene e di oblio.
Un’ultima nota: so di ripetermi, ma l’ebook è stato lanciato in anticipo, come al solito, sul mio canale Telegram, tra l’altro a prezzo scontato per gli iscritti al canale medesimo. Unirvi a esso potrebbe quindi essere una buona idea 😉
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