La Fata dei Dentini

Il mito prende origine dall’antica Europa, dove era tradizione seppellire i dentini da latte caduti ai bambini. Quando i bambini perdevano il loro sesto dente era tradizione da parte dei genitori fare di nascosto un regalo al figlio, solitamente nascondendo dei soldi sotto al suo cuscino.

Non credo di essere l’unico a trovare inquietante la leggenda della Fatina dei denti.
Da bambino, quando nonna mi raccontava questa storia, non dormivo per paura che la Fatina arrivasse davvero. Non l’ho mai vista come una creatura in grado di farmi un regalo, bensì come una sottospecie di strega, di incubo (nel senso demonologico del termine). Si vede che già da piccino avevo una predisposizione per l’horror. Quindi, ogni volta che perdevo un dentino, passavo la notte con la luce accesa, per il timore che questo essere fatato venisse a farmi visita… per strapparmi anche gli altri denti.

In Italia la Fatina dei denti fa riferimento a una figura storica, vale a dire a Sant’Apollonia di Alessandria, martire cristiana del III secolo.
Apollonia, una donna anziana che viveva in Egitto, aiutò i cristiani durante le sommosse aizzate da un veggente pagano. Catturata dai seguaci dell’indovino, Apollonia venne percossa violentemente, perdendo tutti i denti. Riuscì poi a immolarsi tra le fiamme, prima di venire stuprata e ulteriormente torturata.
Secondo un’altra versione della sua agiografia, Apollonia non perse i denti per le percosse, bensì gli furono strappati scientemente, in attesa di giustiziarla in quanto “complice dei cristiani”.
Per questo Apollonia è diventata la patrona dei dentisti e degli igienisti dentali. Santa Apollonia è raffigurata nell’iconografia come una giovane vergine che tiene in mano una tenaglia che stringe un dente.

Tuttavia il mito della Fata dei dentini è trasversale e si ritrova in più culture differenti.
In alcuni casi è assimilabile a una leggenda simile, quella del Topino dei dentini da latte, di origine francese.

Il mito viene citato nel racconto del XVII secolo della baronessa Marie-Catherine d’Aulnoy: La Bonne Petite Souris, in cui si parla di una fata che si trasforma in una topina per aiutare la Regina a sconfiggere un Re malvagio, facendogli cadere tutti i denti.

Esiste anche una versione spagnola, nata in tempi più recenti. Essa narra del Ratòn Perez (letteralmente: “Il topo Perez”), un topolino che viveva nei pressi del palazzo reale e che faceva visita al re portandogli doni in cambio di denti.

Le Fatine dei denti visti in “Hellboy”.

In altre tradizioni il dentino caduto va occultato nella tana di un topo o di un serpente, in modo che nessuna strega riesca a trovarlo per utilizzarlo come ingrediente di qualche sortilegio. Una variante di questa leggenda prevede che il dentino debba essere buttato in un falò, perché dalle sue ceneri verrebbe generata una moneta d’oro.
Nei paesi catalani il compito di “rubare” i dentini da latte è affidato a una particolare categoria di angeli, els Angelets, simili (nella forma) a dei Cupidi.
In Finlandia le cose vanno diversamente, perché dei denti dei bambini si occupa un mostruoso troll chiamato Hammaspeikko.

Ultimamente il cinema horror ha recuperato la figura della Fatina dei denti, trasformandola in qualcosa di mostruoso.
In Hellboy the Golden Army la Fatina vive in sciami ed è simile a un malvagio folletto che si occupa di rubare i denti alle prede che prende di mira, “incidentalmente” uccidendole durante il processo.
In Quella casa nel bosco una delle creature prigioniere nella struttura di contenimento per i mostri è una Fatina dei denti, la cui resa scenica risulta particolarmente suggestiva.

Da “Quella casa nel bosco”.

C’è poi un film horror italiano interamente concentrato sulla figura della Fatina dei denti. Si tratta di Fairytale, che ovviamente qui da noi è stato pubblicizzato pochissimo, ma che è ottimo e spaventoso al punto giusto, tanto che magari prima o poi gli dedicherò un articolo a parte. Per il momento vi consiglio semplicemente di comprarlo e guardarlo. Il DVD costa meno di 5 euro, quindi non fate i barboni: niente siti di streaming. Acquistatelo su Amazon e aiutate l’asfittico cinema di genere italiano a dare un sussulto di vita.

PS: Una mia versione della Fatina dei denti farà una comparsata in un “racconto segreto” che sto scrivendo per il mio compleanno. Un progetto che al momento è riservato solo agli iscritti al mio canale Telegram (gratuito, ovviamente).


Articolo di Alex Girola: https://twitter.com/AlexGirola
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3 commenti

  1. Se vuoi una versione alternativa della Fatina dei Dentini, cerca una copia di “Hogfather”*, di Terry Pratchett. Mi ringrazierai poi.
    (* sì, in Italiano sarebbe “Babbo Cinghiale”… il libro perfetto per la stagione natalizia)

  2. molto interessante^^
    se vuoi altre fatine ne ho due tipi:
    – NON AVERE PAURA DEL BUIO, in cui sono dei mostriciattoli che attaccano la bambina protagonista
    -L’ACCHIAPADENTI, con The Rock e Julie Andrews in cui viene coltivata la versione zuccherosa della leggenda che si racconta ai bambini quando perdono i denti.

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