Come avrete notato, Plutonia Publications (ex Plutonia Experiment) sta lentamente uscendo dal periodo buio.
Quel periodo di amarezza, nato soprattutto da cose avvenute offline (ma non solo), in cui pensavo di chiudere il blog, o magari di utilizzarlo soltanto per pubblicare i miei aggiornamenti editoriali.
Superato il dosso, ora è tutta discesa. Ma non di quella discesa che porta di nuovo ad aggiornamenti quotidiani, quasi con frenesia, con l’insulsa e stupida necessità di doverci essere sempre, in ogni luogo e in ogni lago (cit.)
No, la mia discesa corrisponde con un rapporto sereno con questo blog.
A volte avrete tre o quattro post a settimana, altre volte uno soltanto. Il tutto compensato con i piccoli articoli pubblicati in contemporanea su Plutonia Telegram.
Non ho più un palinsesto, rimangono giusto un paio di rubriche ricorrenti, ma per il resto si va a braccio. Qui si continuerà a parlare di cultura del fantastico (cultura pop-olare), di libri, di scrittura, ma anche di attività che solo trasversalmente hanno a che fare con la scrittura (esempio: il camminare).
E sapete una cosa? Bloggare così è bellissimo.
Anzi, prendiamola alla larga: bloggare è bellissimo. Punto.
Nel momento storico in cui tutto si muove fluidamente sui social, durando quanto un battito di ciglia, il senso di permanenza e di solidità degli articoli pubblicati sui blog ha un che di rassicurante. Oggi, a fine 2018, ricevo puntualmente qualche decina di visite giornaliere ad articoli pubblicati nel 2012 e nel 2013.
Su Facebook faccio una fatica boia a ritrovare un meme carino adocchiato dieci minuti prima. Trovate voi le differenze.
Ciò che scriviamo sui nostri blog resta. Idee, pensieri, racconti, considerazioni. Restano. Non è poco.
Ora che molti affermano che la blogosfera è morta, ecco, proprio ora vale la pena resistere e tenere vivi questi bunker di libertà espressiva. Fuori l’assedio prosegue, ma noi abbiamo provviste, carte da gioco per ammazzare il tempo e coperte calde per l’inverno.
In ottica di questo auspicabile ritorno del blog come centro dell’attività creativa, ho dato una bella rinfrescata al look di Plutonia. Ho inserito il doppio menù, togliendo molte voci superflue e aggiungendone di nuove, più funzionali. Ho aggiunto i link pratici e immediati ai miei spazi e/o social, e al magazine Melange, di cui sono cofondatore e gestore dell’aspetto social. Ho impostato il tutto in modo che anche la versione mobile (quella che visualizzate navigando da smartphone) sia gradevole da vedere e semplice da navigare.
Ho abbandonato da eoni l’idea di mettere il blog disponibile su abbonamento (o robe del genere), anche se la cosa sarebbe perfettamente fattibile.
Tuttavia ho voluto, su consiglio di un’amica, aprire un piccolo profilo Ko-fi per dare l’opportunità a chi lo vorrà di supportare Plutonia.
Ko-fi è una piattaforma che permette ai creativi di ricevere delle piccolissime donazioni da parte dei suoi followers. Queste donazioni sono simili a dei caffè virtuali, o meglio all’ammontare di un caffè (nel mio caso 2 euro, ma la cifra viene impostata liberamente dal proprietario del profilo, e potete anche offrire più “caffè” in una volta sola).
Sicché, chi lo vorrà, potrà offrirmi questo caffè, visitando il mio profilo Ko-fi, oppure cliccando sull’icona che trovate nel menù del blog.
Potete farlo tutte le volte che volete, oppure mai. È una libera opzione, nulla di obbligatorio. Se avete piacere pagatemi un caffè, di tanto in tanto, quando vi gira di farlo. Viceversa amici come prima: il “bar” di Plutonia resta comunque aperto, per chi vuole entrare a leggere.
Ah, Ko-fi dà anche spazio, come se fosse un piccolo Patreon, per pubblicare contenuti in esclusiva. Al momento sto caricando un po’ di citazioni e di materiali su quanto concerne il lavorare nel mondo della scrittura e della creatività, ma magari un domani aggiungerò anche altro. Se volete provare Ko-fi a vostra volta, magari da utenti “gold”, ovvero con tutte le funzioni più carine attive, potete iscrivervi cliccando qui.
E intanto si va avanti, senza mai mollare, consapevole che ci saranno altri momenti di down, ma che Plutonia resisterà ancora.
O almeno così mi auguro.
Articolo di Alex Girola: https://twitter.com/AlexGirola
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Ti prego non mollare perché a me Plutonia piace tanto
Bentornato. (: Ti capisco: la fase di “stanca” è capitata anche a me. Insieme ad una punta di sconforto perché molti dei blog che seguivo hanno chiuso, ed utenti che seguivano me sono spariti nel nulla…
Non fa niente, si riparte. Si scrive per sé stessi e si prende tutto con un sorriso.
Fa piacere vedere che non sono l’unica a non mollare!
No, dobbiamo tenere duro, perché il blog resta ancora oggi uno dei migliori strumenti indipendenti di comunicazione.
Completamente d’accordo, soprattutto in un Web sempre meno indipendente…