
Oggi si celebra l’Alien Day, evento che si merita il suo sacrosanto hashtag (#AlienDay).
Manco a dirlo è la giornata in cui si festeggia il magnifico mondo creato da Ridley Scott, e in seguito esteso anche orizzontalmente, attraverso decine di fumetti, videogiochi, giochi di ruolo e cross-over vari, alcuni decisamente curiosi (Aliens/Vampirella, Predator Vs Judge Dredd Vs Aliens: Splice and Dice, Batman vs. Aliens, per dirne solo alcuni)
Non è la prima edizione dell’Alien Day, anzi. In passato questo evento è stato anche utilizzato da vari brand per lanciare dei prodotti esclusivi, legati proprio a questa saga di fantascienza. Quest’anno, per esempio, la Reebok ha messo in vendita il modello di scarpe indossato dall’androide Bishop (Lance Henriksen) in Aliens scontro finale, che tra l’altro è il mio capitolo preferito della saga stessa.
Dei tre generi del fantastico la fantascienza è forse quella che mi risulta un po’ ostica, più come scrittore, che non come lettore e spettatore. Inoltre dei film epici come Star Wars e 2001 Odissea nello spazio non mi hanno mai esaltato più di tanto, pur riconoscendone il valore assoluto e oggettivo.
Alien invece è un caposaldo del mio background, qualcosa che inconsciamente omaggio in diversi miei racconti, fosse anche solo come vaghe atmosfere.

Tecnicamente non possiamo parlare di un prodotto tipico degli anni ’80, visto che il primo Alien è del 1979 (non a caso quest’anno si festeggia il quarantesimo anniversario del film di Scott). Tuttavia il già citato Scontro finale rientra di diritto nell’olimpo degli eighties, in quella lista di film cult per tutti gli amanti del fantastico e dell’immaginario. Film, il nostro, ancora oggi originale, godibilissimo e dai ritmi praticamente perfetti.
La cosa che mi piace particolarmente è constatare quanto questa saga faccia parte dell’immaginario collettivo di molti “colleghi” creativi, e di come spesso sia sufficiente citare una battuta per rievocare delle atmosfere care a tutti.
Oggigiorno l’offerta è talmente variegata, e probabilmente di qualità artistica lievemente inferiore, che è difficile ottenere una quasi totale unanimità di consensi, come invece accade per Alien e per altri film di quegli anni.
Anzi, i migliori lavori contemporanei spesso omaggiano questi cult movie, in maniera più o meno sfacciata.
Il tributo del buon Spiderman, in Avengers Infinity War, è il più evidente di questi omaggi, ma è anche la perfetta dimostrazione di quanto ho affermato poco fa.
Che poi, come lamenta qualcuno, iniziative come l’Alien Day servano solo come trovate commerciali per vendere un po’ di merchandising, a me sinceramente non frega proprio nulla.

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“film epici come Star Wars e 2001 Odissea nello spazio non mi hanno mai esaltato più di tanto, pur riconoscendone il valore assoluto e oggettivo.”
Doppio salto mortale con carpiato. Della serie “se dico che mi fanno schifo mi tocca litigare con le vestali di Star Wars per i prossimi 2001 anni” 😀
Invece io te lo voglio dire. 2001 Odissea nello Spazio mi dà l’urto di nervi (per essere più espliciti mi sta sulle balle) perché nel finale non si capisce una mazza. Esattamente come per Lost.
A breve leggeròil libro e vediamo se è meglio, ma non sarà difficile.
Ora lo faccio pure io. Scrivo 4 righe che non significano una mazza e dico che sono un poeta ermetico!
Detto ciò a me la fantascienza piace e Alien pure.
Ciao
Beh sì, è decisamente un film, una saga, iconica, molto più di altre, e questo è giustamente un grande merito 😉