
Mi rendo conto di non aver aggiornato il blog per circa dieci giorni.
I motivi sono svariati. Citando, a caso: il caldo, gli impegni personali, i problemi personali, nuovi sfiziosi lavori come social media qualchecosa, che mi gratificano sempre più (magari un giorno ne parleremo).
Poi c’è un motivo che probabilmente vi interessa maggiormente, se siete qui perché vi piace leggere la mia robaccia: ho praticamente ultimato una novelette nata a sorpresa.
Si tratta del terzo e ultimo volumetto di una saga che ha esordito mooolti anni fa, anche in quell’occasione per puro caso, e che è proseguita con un secondo capitolo lo scorso anno.
Non essendo nemmeno stata intesa come una saga, non pensavo di scriverne ancora, invece è andata proprio così.
Parlo di Antiqua Gens.
Il primo romanzo breve, C’è qualcosa sulle Alpi, è ambientato durante la Grande Guerra (1914-1918).
Il secondo, Razza Ventura, sposta l’asse temporale nella Seconda Guerra Mondiale (1939-1945).
Entrambi hanno in comune i luoghi in cui si svolgono i fatti narrati: la Carnia.
Entrambi condividono anche la strana commistione di generi che toccano: il racconto di guerra, l’horror, il racconto d’assedio, il dark fantasy. Non voglio rovinare la sorpresa a chi ancora non li ha letti, ma mi assicurano che questo cocktail di elementi non proprio affini l’uno all’altro funziona e diverte.

Dunque ecco l’idea buona per scrivere il terzo e ultimo racconto.
Qualche mese fa pensavo di ambientarlo durante la Guerra Fredda, e di legarlo con il disastro di Chernobyl, che proprio in questi giorni è tornato di moda grazie alla serie TV trasmessa da Sky.
Poi ho accantonato il tutto.
Ora che ho ripreso in mano il progetto ho cambiato ogni cosa.
Antiqua Gens: Warp Raiders, sposta la storia molto avanti nel tempo, ovvero nel 2048.
Non siamo più in Carnia, bensì nella prima colonia extrasolare umana, Shangri-La. La specie umana, dopo guerre, disastri ambientali e pandemie, si è risollevata, si è unita e ha realizzato qualcosa di unico e di speciale.
Ma la festa, a quanto pare, è già finita.
Ma che racconto sarà?
Veloce. Una lunga scena d’azione di circa 16.000 parole, inframezzata da una giusta dose di world building, ovviamente proporzionata alla lunghezza del testo.
Qualcuno dirà che è “troppo corto”, altri diranno che il setting meriterebbe più spazio e approfondimento.
Oramai vi conosco 🙂
Tuttavia credo che sarà una storia piacevole, molto estiva, a suo modo anche sperimentale (pur senza la pretesa di voler inventare chissà cosa).
Mi piace l’idea di organizzare una saga su un gap temporale così ampio, eventualmente anche stravolgendola. Poi mi direte se la cosa è gradevole anche per voi lettori.
L’editing verrà affidato al miglior uomo sulla piazza, Germano M., che ha già curato i miei lavori più riusciti.
Alla fine è meglio lavorare su cose non lunghissime, ma ben curate, ben presentate, professionali al 100%, anche se per molti rimarremo sempre e soltanto dei miserabili autori indie.

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Se pensiamo che i racconti sono troppo brevi è solo perché amiamo leggere Girola.
Il blog mi è mancato. Non lo mollareeeee
Finalmente Un po’ di vacanza per la distratta Miss Marvel…
Mi è piaciuto molto sia il primo (letto tra l’altro sia nella versione vecchia sia in quella recente) sia il secondo, soprattutto l’ambientazione storica, sono curioso però di vedere dove andrai a parare ora che si parla di futuro in un altro pianeta.
Attendo con impazienza.
Una delle mie “serie” preferite, insieme a quella di Mondo Delta e dell’ulano. Orgoglioso possessore (vincitore) di versione cartacea di Antiqua Gens!
Molto interessato a quest’ultimo capitolo!
Spero di stupirti 😉
P.S.: Sono anche uno dei pochi fan di Thor: The Dark World, anche solo grazie ai suoi elfi scuri, che trovo bellissimi, anche se niente a che vedere con quelli di Warhammer 40k. Sono diversi: amo entrambe le versioni e sono curiosissimo di vedere come saranno trattati in questo capitolo di Antiqua Gens…