
Mi accingo a vedere la terza puntata della terza stagione di Stranger Things.
Questa serie TV è un’enorme paraculata lunga tre anni (e probabilmente proseguirà oltre), ma è una paraculata fatta bene, che tocca le corde giuste, e in cui recitano degli ottimi attori.
Stranger Things è la bibita frizzante perfetta per questa strana estate e a me va benissimo così.
Ma non è di ST che volevo parlarvi.
Il blog – questo blog – scarseggia di post. Forse qualcuno l’avrà notato, molti altri no. Siamo abituati a leggerci sui social, perciò si va perdendo la sana abitudine di concentrarsi sui più lunghi e meno interattivi blog-post.
Una cosa positiva degli scarsi aggiornamenti di Plutonia è che sto dedicando molto tempo alla scrittura (proprio quando avevo deciso di prendermi un paio di mesi di pausa, guarda te).
Poche settimane fa annunciavo la scrittura del terzo Antiqua Gens, Warp Raiders. Nel mentre l’ho finito, consegnato all’editor e – per fortuna o purtroppo – ho iniziato anche il quarto volumetto. Sì, perché il terzo (Warp Raiders, appunto), che doveva chiudere i giochi, si è invece rivelato un capitolo intermedio.
Parlando in linguaggio marvelliano, Warp Raiders sarà il mio Infinity War, mentre il quarto volume, L’Ultima Guerra, sarà il mio Endgame.
Non me ne sto dunque con le mani in mano. Anzi, buona parte del mio tempo è in realtà impiegato il lavori di branding per conto terzi, che trovo stimolanti, appaganti e meno stressanti rispetto alla scrittura. Che poi sempre di scrittura si tratta, solo che di un altro genere rispetto alla narrativa.
L’impressione è che il mondo, là fuori, sia troppo impegnato a dividersi tra tifoserie, in una continua sfida a chi diventa più becero ed estremista (anche se io ho una mezza idea su chi siano i favoriti per vincere la medaglia d’oro dell’aggressività).
Negli ultimi mesi, complice forse il caldo infernale, ho letto di incitamento allo stupro, di persone che hanno fatto liste di proscrizione in cui sono finiti vecchi amici (“O la pensi come me, oppure toglimi la parola“), e ho visto una marea crescente di disinformazione e di aggressività comunicativa.
Le mie idee le conoscete – almeno in parte. Non ho alcuna voglia di trascorrere il mio poco tempo libero in diatribe da stadio, perciò se non mi vedete partecipare agli assalti all’arma bianca non è perché ho cambiato idea, bensì perché, come diceva il sommo vate, ne ho pieni un po’ i coglioni.

Io credo che proprio dal modo (sbagliato) di comunicare siano nati molti dei problemi che affliggono oggigiorno la nostra società. I problemi reali – disoccupazione etc – sono palesi, ma il modo in cui se ne parla riesce a peggiorarli, a renderli ancora più soffocanti e ansiogeni. Ed è anche di un nuovo modo di comunicare, più positivo, che parlo su Quantum Social, ex Quantum Marketing, pian piano rinato in qualcosa di alquanto diverso. Per ora procedo in maniera estremamente soft, ma a settembre seguirò molto più da vicino questo progetto. Se volete dategli una sbirciata. Magari troverete già qualche cosa sfiziosa.
A parte questo, se non vedete aggiornamenti frequenti su questo blog, potete trovarli invece su Plutonia Telegram, che è sempre attivo e in salute (domani dovrei fare la cover reveal di Warp Raiders).
Se vi interessano anche post più leggeri, tra cui qualche consiglio estemporaneo di lettura, buttate un occhio anche al mio profilo Instagram, social che trovo essere estremamente rilassante, a differenza di tutti gli altri.
Sì, è una strana estate. Non bella, anche se forse troppi fattori soggettivi concorrono in questo mio giudizio.
C’è qualcosa nell’aria che mi piace poco.
Avete presente quanto il benzinaio messicano dice a Sarah Connor “è in arrivo una temporale“, e lei risponde “Lo so“, non certo riferendosi al meteo”?
Ecco.
Ma teniamoci saldi, che ne usciremo indenni.
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