
Giove lodigiano: un paese della provincia lombarda in cui le tradizioni e il potere si tramandano ininterrottamente da generazioni.
Ora però alcuni abitanti di Giove sono spariti nel nulla. Non si tratta di comuni cittadini, bensì dei “tuttofare” del sindaco. Gente abituata a sporcarsi le mani e a non fare domande.
Ares Binaghi, ex ispettore di polizia milanese, caduto misteriosamente in disgrazia, viene incaricato di indagare su questo caso. L’unica cosa che non deve fare è coinvolgere le forze dell’ordine.
I sospetti del sindaco si concentrano sul Circo Falanzin, accampato nel paese confinante con Giove e gestito da una famiglia di zingari montenegrini.
Forze oscure sono all’opera nelle campagne del lodigiano, e Ares, che porta il nome del Dio greco della Guerra, sarà obbligato a scegliere con chi schierarsi.
Rakshasa è un romanzo breve del ciclo Italia Doppelganger che si colloca nella mia terra, la Lombardia, anche se è ambientato un poco più a est da dove vivo. È una storia che parla di come il nostro passato sia al contempo una risorsa e un peso che ci trascina costantemente a fondo.
Ci sono degli elementi biografici? Chi può dirlo. Credo che valga sempre la regola secondo cui ogni scrittore inserisce qualcosa di suo, anche in piccole dosi, anche nel più fantasioso dei suoi racconti.
Rakshasa è anche una noir di provincia, che però presenta l’immancabile elemento fantastico che ricorre in tutte le storie di questo ciclo narrativo.
Grazie a Rakshasa ho anche finalmente avuto modo di scrivere un racconto che parli del mondo del circo, che fin da piccolo mi affascina e mi inquieta.
Non solo: nell’opera che vi apprestate a leggere ho inserito uno degli archetipi che spesso ricorre nella mia strategia di comunicazione – sia essa scritta, per immagini o in altro formato. Lascio a voi scoprire di quale si tratta, ma vi do un piccolo indizio: non avvicinatevi troppo alla gabbia!
Rakshasa
Romanzo breve
24.000 parole circa
👉 Acquista Rakshasa su Amazon (formato ebook)
👉 Acquista Rakshasa (formato cartaceo)