Una vignetta stupida

Da qualche giorno su Facebook gira questa vignetta accompagnata dalla seguente didascalia: “Campagna a favore del libro… e soprattutto della lettura… condividi???… allora CONDIVIDI!!! 🙂
La cosa potrebbe scivolare via innocua, ma il nervosismo di questo periodo (in fondo siamo alla fine dell’anno lavorativo, con tutto il carico di stress che si porta appresso) fa sì che perda qualche minuto per esprimere la mia irritazione per la vignetta in questione.
A parte la stupidità intrinseca del messaggio, già sufficiente a strappare più di un mugugno, è proprio la didascalia ebete che lascia maggiormente perplessi. Campagna a favore del libro e soprattutto della lettura. Quindi devo dedurre che tutto ciò che io ho letto da agosto scorso sul Kindle eReader (una ventina di romanzi) non conta, perché non è stampato su carta. Non potendo chiamarla lettura dovrò inventarmi un neologismo per spiegare ciò che ho fatto in questi mesi. Ho sniffato eInk? Ho contribuito inconsciamente alla diffusione della terribile pestilenza digitale? Ho contribuito alla chiusura di qualche casa editrice? Chi lo sa.

Resta il fatto che in Italia c’è chi ancora associa la lettura necessariamente al libro cartaceo, demonizzando tutto il resto. L’ignoranza abissale riguardo agli ereader continua a sopravvivere nonostante chiunque abbia mia provato a leggere un ebook possa testimoniare un’esperienza piacevole e senza nessun bizzarro effetto collaterale.
Peggio ancora, c’è chi continua a pensare che digitale e cartaceo siano in contrasto, mentre in realtà sono due mezzi diversi per un identico fine. Se devo guidare un automobile per andare da Milano a Firenze, chi scatenerebbe mai una polemica tra diesel e benzina, visto e considerato che l’obiettivo conseguito sarebbe comunque il medesimo? L’impressione è che qui da noi la lettura sia ancora un gesto “snob”, considerato da molti come una sorta di integrazione agli happy hour nei locali chic, alle mostre di arte moderna, ai weekend nelle SPA extralusso.
Una passione destinata a pochi, che in fondo sono contenti così, e che se ne vantano. Per poter poi dire “Io ho letto l’ultimo di Saviano… Sono acculturato! E poi sulla mensolina del mio salotto ci sta proprio bene, tra quello della Maraini e il libro di Bruno Vespa!”
Ecco, questo concetto di lettura potete tenervelo, insieme ai pregiudizi luddisti, alle battute sceme e ai commenti sul profumo della carta.

47 commenti

  1. Eppure si continuano a vendere Kindle ed ereader.
    Conosco un tale che non acquista via internet e che non si serve da Amazon – ma ha chiesto ad un amico di ordinargli un kindle.
    E poi cosa se ne farà?

    Il rovescio della medaglia è che, naturalmente, tutto ciò che c’è nella didascalia della vignetta è assolutamente vero.
    Il problema come al solito non sono gli oggetti – ma le persone.
    E questa strana idea che apparire sia meglio che essere.

    Intanto, le statistiche sulle letture degli italiani continuano a peggiorare – cartaceo o elettronico, molto chiaramente non lo vogliamo se non come simbolo.

    1. Esatto. Ci sono delle contraddizioni micidiali, roba da ridere, per non piangere.
      Le battute della vignetta sono vere, come potrebbe essere vero asserire che andare in giro a cavallo è meglio che non in macchina.
      Vero ma non necessariamente logico.

  2. quello che io chiamo “orgoglio cartaceo” è una delle cose più insensate e fastidiose. come se il libro fosse un totem da sfoggiare (so cosa vuol dire, l’ho fatto anche io per conquiste femminili… fallendo peraltro), un feticcio da possedere, annusare, riporre e infine da leggere.

  3. Io sono d’accordo con voi. “il libro è solo quello di carta”, “l’odore delle pagine ingiallite”… ma leggete e basta, Cristo Santo, ignoranti maledetti, pecore! Leggete ebook, libri di carta, incisioni rupestri. Leggete! Italiani!
    Perché siete ignoranti!

  4. [quoto] L’ignoranza abissale riguardo agli ereader continua a sopravvivere nonostante chiunque abbia mia provato a leggere un ebook possa testimoniare un’esperienza piacevole e senza nessun bizzarro effetto collaterale. [quoto]

    Un effetto collaterale esiste: sembra, secondo le statistiche, che chi legge su un ereader, legge di più (o legge più libri), rispetto a uno che legge libri stampati. Si son fatti anche studi tecnici… appare buffo a ma sfogliare una pagina di carta si impiega più tempo di una “elettronica”, e questo fa guadagnare tempo per la lettura!

    Senza contare il tempo che si passa ad annusare il libro… sai, in certe vie povere del Brasile i bambini sniffano la colla direttamente dal barattolo, da noi la si sniffa tra una pagina e l’altra di un libro rilegato a dovere! ^_^

    1. È vero. Con un reader si è portati a leggere di più e a comprare libri che in cartacea eviteremmo.
      Forse la cosa da fastidio ai famosi italiani che si vantano di leggere un libro o due all’anno.

  5. Secondo me la più grossa incomprensione che esiste in Italia sui libri è che cartaceo e digitale si escludano a vicenda. Questo fatto sembra supportato da molte case editrici, dato che non fanno uscire le versioni digitali di libri importantissimi o se ci sono hanno un prezzo ladresco. Ed è un peccato, visto che i vantaggi degli ebook sono tanti e assolutamente oggettivi, mentre invece quelli della carta sono prettamente soggettivi, come tutti sanno. Con questo non voglio denigrare chi ama la carta, semplicemente chi odia gli ebook non ha nessuna motivazione valida per prendersela con un formato che oggigiorno è una manna dal cielo, visti i diffusi problemi economici e di tempo della maggior parte degli italiani. Semmai ci sarebbe da puntare il dito contro il comportamento di certe case editrici, non contro lettori che hanno l’unica colpa quella di essersi trovati bene senza le già citate sniffate di carta 😀

    1. Esatto. Hanno creato una contrapposizione che esiste solo nelle menti bacate di questi luddisti.
      Io leggo in cartaceo e in digitale, come fanno tutti i veri lettori (e non chi si definisce tale per darsi delle arie).

  6. Poveri luddisti. Abbiamo una percentuale di lettori “forti” (in Italia cosa vuol dire? 10 libri l’anno?) ridicola rispetto al resto del mondo civilizzato, e stiamo ancora qua a dibattere su profumi e tatto. Cavernicoli, ecco cosa sono.

  7. Come dice Kaido in Italia esiste una grande incomprensione sui libri (cartaceo e digitale). Sempre e soltanto la solita vecchia storia. Pur comprendendo che esiste un problema serio per le librerie e i librari, mai un discorso sulla cooperazione, sulla possibilità di coesistenza. Vita mia, morte tua.

    Le sniffate mi hanno fatto tornare in mente un racconto di Massimiliano Governi, Parassiti:
    “Poi, a colpo sicuro, estrai una vecchia edizione di Martin Eden… la copertina è fasciata con nastro isolante e perde strati di cartone sbiadito.
    sfogli a casaccio. tasti, palpi, come un cieco. Le pagine sono di una liscia carta color crema ingiallita dagli anni, ma di una qualità ormai dimenticata.
    sfogli, sfogli ancora. ti sembra di percepire le parole, le lettere minuscole, quelle maiuscole, la spaziatura, l’interlinea tra una riga e la successiva: il piombo della stampa in lega con stagno e antimonio sui polpastrelli delle dita.
    Affondi la faccia sulle macchie color cuoio delle ultime pagine, e tiri violentemente su col naso.
    Ancora.
    Ancora.
    Ecco, ora stai meglio”.

    1. Ciascuno difende il proprio orticello, anche quando esso è morto e desertificato.
      Al posto di lavorare tutti a bel giardino comune, meglio recintare le macerie…

  8. Ho sniffato eInk… lo inizerò ad usare anch’io 🙂
    D’altronde sono strafatto di eInk!
    Concordo con il tuo parere, ma si vede che stanno sparando gli ultimi colpi… si dovranno adeguare anche loro, le nostre amatissime case editrici!

  9. Ammetto che non sono uno sniffatore di eInk, leggo la maggior parte delle volte libri cartacei e leggo e-book su mezzi non propriamente dedicati solamente alla lettura degli stessi (per farla in breve li leggo al computer [i miei poveri occhi]).
    Però sinceramente non capisco questo snobbismo nei riguardi dell’editoria digitale, sono due mezzi alternativi di godersi lo stesso identico prodotto.

    1. Ma appunto, non ci dovrebbe essere nessuna contrapposizione…
      La lettura piace come gesto, non come strumento!
      La diatriba cartaceo/digitale se la inventano questi signori qui, il cui cervello vive ancora negli anni ’60 😛

      1. Manca solo che un giorno uno di questi “puristi” si svegli e si metta ad affermare che per essere dei veri lettori bisogna leggere solo i libri scritti a mano dai monaci amanuensi e sopratutto solo in lingua latina.
        Gutenberg? Stampa meccanica? Pffff eresia, pura e semplice eresia :-).

  10. Oddio quando ho letto la vignetta ancora prima di leggere il tuo post mi è salita un’irritazione incredibile…
    Trovo che sia davvero riduttivo considerare libri solo quelli di carta…
    E tutta la battaglia per non abbattere gli alberi?E il problema dell’allergia alla polvere di cui purtroppo i libri sono alleati?E tutti i titoli che vanno fuori catalogo perchè non c’è spazio nelle librerie? E io che tra un po’ esco di casa perchè i libri stanno prendendo il sopravvento?

    Sai cosa mi ha ricordato la tua vignetta?
    Un racconto di Asimov :”nove volte sette” in cui si parla degli uomini che tornano a fare calcoli a mano per tornare indipendenti dalle calcolatrici e che si illudono di pilotare un’astronave senza i calcolatori facendo tutto con carta e penna…
    Voglio dire…te l’immagini pilotare un’qastronave facendo i calcoli con la penna e la carta?Perciò è vero che al libro cartaceo non serve la batteria…ma vuoi mettere portarmi dietro 100 titoli con una occupazione di spazio di mezzo libro?

    1. Eh, una metafora perfetta!
      Fermiamo anche tutto il resto della tecnologia… Domani mi compro un cavallo, arco e frecce per procacciarmi il cibo e foglie fresche per andare in bagno 😀
      Ah, il profumo della preistoria 😀

  11. Mmm… non credo sia quello il messaggio che si vuol far passare – ma potrebbe anche essere. Forse è solo una campagna a favore del libro e basta, come ci sono quelle a favore dell’ebook. Su quanto asserito dal messaggio è vero, ma ho in preparazione un post proprio su quest’argomento, così dico la mia su libri e ebook e farò magari innervosire qualcuno da una parte e dall’altra 😀

    1. Difficile che me la prenda… Io sono pro-lettura, e basta. Queste diatribe da imbecillotti mi sembrano fatte apposta per darsi delle arie.
      Sono comunque curioso di leggere il tuo post 🙂

  12. da quando ho comprato il mio reader (un asus in quanto sono contrario alle politiche drm) sono un uomo molto più felice. Principalmente perché leggendo quasi solo in inglese ho sempre fatto fatica a recuperare in cartaceo le opere in lingua originale. La vera possibilità però è quella di scavalcare le logiche editoriali. Tutti possono (nel bene o nel male) pubblicare. Volevo solo fare un appunto in merito ai lettori forti o deboli. Ecco è vero che in Italia si legge poco, ma non credo che leggere 50 libri all’anno renda una persona più colta di un’altra. Nel senso che posso anche leggermi un libro alla settimana ma se poi non mi ricordo nulla di quello che ho letto o soprattutto non l’ho capito…quello che voglio dire è che la quantità è un parametro sempre molto rischiso.
    Ovviamente è solo la mia opinione.

    1. Sì, indubbiamente non è la quantità a fare da parametro universale.
      Però devi ammettere che chi legge un solo libro all’anno ha statisticamente meno probabilità di imparare qualcosa rispetto a chi ne legge 10, 20 o 50.
      Certo, ora va di moda anche leggerli in fretta e furia per bocciarli subito dopo. Ecco, questa è un’altra piaga. Una delle tante che funestano il mondo italiano dei lettori.

  13. Avevo già visto la vignetta e non mi sento di aggiungere altro…
    Arriverà il giorno in cui queste stronzate cesseranno, spero. Allora saremo insieme a ridere di tutti quelli che non avevano capito un cazzo!
    Scusa il linguaggio, ma non sopporto i nazisti, nemmeno quando sono nascosti dietro uno strato di colla da rilegatura…

    1. Ci vorrà del tempo – in Italia più che altrove – ma prima o poi rideremo di queste guerricciole stupide di quartiere.
      Non scusarti per il linguaggio, lo uso pure io 😉

  14. Condivido con quello che dici, anche perchè ho provato sulla mia pelle l’ignoranza degli editori nei confronti degli ebook/epub. Avevo provato a riciclarmi nel settore dei libri digitali contattando un discreto numero di editori minori, ma il risultato è stato mancanza di una risposta quando mi è andata bene, telefonate quasi offensive quando mi è andata male.
    Purtroppo siamo in una nazione che definire vecchia è un eufemismo, leggevo recentemente una ricerca di mercato sulla vendita dei libri digitali in europa e mentre in Inghilterra questo mercato occupa già il 6% delle vendite in Italia siamo allo 0,5% penso che tali risultati dicano tutto.

    1. Mi spiace davvero tanto per come sei stato trattato da questi sedicenti editori.
      Nel tanto parlar di caste di metterei anche loro, retrogradi e burini. Non tutti, è chiaro, ma una buona parte sì.
      L’aspetto delle quote di mercato occupate dal digitale è emblematico. Mi pare che in Corea del Sud siamo oltre il 20%, e negli Stati Uniti ho visto ereader praticamente ovunque.
      Qui da noi ci stiamo svegliando ora, e solo nelle grandi città.

      1. Per quanto riguarda il mercato c’è una indagine su Amazon nel 2010 questa azienda ha deciso di buttarcisi a testa bassa, risultato rispetto al 2009 +150% di vendite. Per i nostri editori se non capiscono che un ebook/epub non si può vendere allo stesso prezzo di un cartaceo …. ogni commento è inutile

  15. Io la trovai molto tempo fa su fb, la feci una pezza, ma il punto è che c’è gente che lo pensa davvero.
    Questo è più preoccupante. Sembrano un movimento religioso: Hanno un dogma, ignorano le prove contrarie, e ci sono anche santoni che spargono la voce. Inquietante.
    Intanto, Alessandro, calmati e posa il raggio della morte che hai in mano, faresti solo martiri xD

  16. Non vorrei sembrare il solito complottista di bassa lega, ma secondo me alla base di questo odio per gli ebook ci sono le solite case editrici di grossa taglia. Hanno paura di perdere clienti a favore delle CE medio-piccole che si stanno adeguando più in fretta ai nuovi standard, avendo cataloghi molto più ridotti da convertire in digitale e autori di “seconda fascia” che sono ben lieti di vedere le loro opere nel sempre crescente mercato degli ebook, con una pubblicità enormemente più diffusa di quella che potrebbero ottenere in qualche nascosto scaffale di libreria.
    Una delle migliori conseguenze della nascita degli ebooks è infatti la fine della dipendenza dalle CE per far arrivare un libro al grande pubblico, come dimostrano certi libri che sono apparsi in digitale e hanno venduto centinaia/migliaia di copie, a volte perfino autopubblicandosi.
    A questi signori non piace vedersi scivolare via dalle mani il potere che deriva dal decidere cosa pubblicare in Italia e, fino ad ora, potevano fare il bello e il cattivo tempo, perchè le CE medio-piccole restavano confinate a quella decina di appassionati legati agli autori pubblicati.
    Saro’ paranoico, ma non vedo altre ragioni valide per l’arretratezza degli ebook in Italia, nonostante ci siano seri studi che ne affermino il boom quasi incontrollato degli ultimi anni.
    Poi ci sarebbe da considerare tutto il discorso degli aquirenti persi a causa della pirateria digitale… acquirenti che, in alcuni casi, desiderano un ebook che non esiste “ufficialmente” o se esiste costa 10€ (DIECI EURO santo cielo).
    Quindi non mi capacito della volontaria perdita di denaro e clienti delle nostre CE. L’unica ipotesi che mi viene in mente è, come detto, quella della lobby che vuole tenere il “potere” dei libri per sè e cerca di diffamare gli ebooks attraverso canali secondari (FB è uno di questi).

  17. Come dice Leo Ortolani, gli e-reader non aiutano a evitare che i tavoli ballino.
    In ogni caso, penso che la vignetta, volendo esprimere un punto di vista puramente uomoristico, sia innocente, poi sta a chi la diffonde dargli un’accezione polemica.

  18. Considerando che in Italia esistono più scrittori (o sedicenti tali) che lettori, stupisce che la polemica non sia piuttosto tra la scrittura con penna e calamaio e l’uso di un word processor su un tablet…

  19. Inoltre:
    -generalmente i libri digitali si leggono su eReader e non su portatile;
    -in uno confronto tra Il Signore degli Anelli in versione eReader e in versione cartacea, in cui il termine di paragone sono peso e comodità, non c’è scusa che tenga;
    -sia un nonno con un principio di demenza senile, sia un bambino di cinque anni sono capaci di utilizzare un eReader;
    -i primi eReader sono stati diffusi uno o due anni fa (perfino tre o quattro) e non sono passati di moda, mi pare.

  20. Leggo libri cartacei, ebook e paper universitari (che esistono quasi esclusivamente in pdf online).
    Penso che sia un bene leggere a prescindere dal supporto, che la vignetta non offenda minimamente i possessori del Kindle e che la maggioranza delle persone che hanno commentato compreso l’autore del post manchino di senso dell’umorismo.

    Ciao e buona lettura a tutti.

    1. Sì, tutto bello e chiaro. Se non fosse che…

      1) i possessori del Kindle non sono specie protetta. Esistono anche altri lettori.
      2) nell’articolo, la vignetta non viene definita “offensiva”, ma solo “stupida”. Cosa che, in effetti, è.
      3) non sempre la stupidità va a braccetto col divertimento.

      Adesso che sappiamo mancare di senso dell’umorismo, provvederemo a una terapia di gruppo, così gentilmente da te consigliata. Ma anche no.

      Buona lettura a te.

  21. Direi che sei tu a demonizzare il libro di carta. Leggere in formato digitale è cosa diversa e tale vuole essere, perchè l’e-book non nasce tanto come sostituto del libro cartaceo ma piuttosto come mezzo di studio per compiere operazioni che sulla carta sarebbero lunghe e difficili, se non impossibili, come la ricerca delle concordanze linguistiche o il rimando ad oggetti multimediali. Non sono barzellette gli studi che riconoscono la maggiore permanenza nella memoria di quanto studiato su carta piuttosto che in formato digitale. E comunque è innegabile ciò che afferma il personaggio nella vignetta e mi auguro anzi che lo sia sempre. Prova a dover cambiare tre paia di occhiali e ad avere l’artrite alle mani, o a voler leggere un po’ risposandoti in poltrona, poi vedi cosa te ne fai del Kindle 🙂 Il mndo va avanti, è innegabile ma per ora siamo certi solo che la scrittura sopravvive a mille catastrofi e ancora ci racconta le storie di migliaia di anni fa, mentre basta cambiare sistema operativo e ciò che è vecchio di due anni è da buttare.

    1. E bla bla bla, le solite risposte senza alcuna obiezione basata su dati pratici, bensì solo puntualizzazioni soggettive.
      Mi piace il modo in cui gli anti-ebook sostengono la loro causa: sempre con le stesse banalità non suffragate da questioni pratiche 😉

    2. Si chiama ebook reader, la tecnologia E-Ink permette di leggerlo come un libro, le pagine sono tutte accessibili e funziona a batteria, quindi non c’è pericolo di mancanza di corrente. E’ più leggerlo di un portatile, non sarà obsoleto il mese prossimo (Ci devi leggere ebook, uno basta e avanza) e ormai ci sono nonni che usano gli iphone, usare un ebook reader non sarà un problema (problema, che, sarà comunque eliminato nel giro di una generazione).

    3. Invece di continuare a cambiare gli occhiali, potresti comprarti un ereader e usare la comoda funzione “aumenta le dimensioni del carattere”. Per quanto riguarda quei fantomatici studi mi duole sottolineare che, senza riportare alcuna fonte, potrebbero essere proprio delle barzellette.

  22. “Leggere in formato digitale è cosa diversa e tale vuole essere, perchè l’e-book non nasce tanto come sostituto del libro cartaceo”
    Diamo a Cesare quel che è di Cesare: questa è (forse) l’unica cosa giusta che hai scritto.

    “piuttosto come mezzo di studio per compiere operazioni che sulla carta sarebbero lunghe e difficili, se non impossibili, come la ricerca delle concordanze linguistiche o il rimando ad oggetti multimediali.”
    Contenuti multimediali? Non è che qui non abbiamo ben chiara la distinzione fra e-reader e tablet? Perché sono due cose differenti, eh.
    Ma parecchio.

    “Prova a dover cambiare tre paia di occhiali e ad avere l’artrite alle mani, o a voler leggere un po’ risposandoti in poltrona, poi vedi cosa te ne fai del Kindle”
    TRE paia di occhiali, niente meno? Evidentemente, le bifocali sono un’innovazione tecnologica troppo avanzata per essere presa in considerazione…
    La mia mamma – che l’artrite purtroppo ce l’ha, alle mani e ai polsi – fa meno fatica col reader che con il libro vero… perché basta un tocco a girare la pagina e… suprise!… pesa meno. °O°
    Ah, a proposito del Kindle. Tutti i Kindle sono e-reader, ma non tutti gli e-reader sono Kindle. Tenere a mente, please.

    “Il mndo va avanti, è innegabile ma per ora siamo certi solo che la scrittura sopravvive a mille catastrofi e ancora ci racconta le storie di migliaia di anni fa, mentre basta cambiare sistema operativo e ciò che è vecchio di due anni è da buttare.”
    Ok. Visto che pure la carta è deperibile la soluzione è una sola. Torniamo alle stele. Incidiamo nella pietra. Ma, mi raccomando, scegliamone una che duri!

  23. Che la carta, il papiro ecc. siano sopravvissuti fino ad oggi è un dato di fatto innegabile. Un codice miniato è qualcosa di ben diverso da un e-reader, perchè il libro è anche un “oggetto”.. La tecnologia va avanti ma occorre sempre avere equilibrio: l’invenzione della stampa a caratteri mobili probabilmente ha prodotto le stesse discussioni. Chi scrive è storica dell’arte specializzata in informatica per i beni culturali, archivista e paleografa, lavora come bibliotecaria e nel tempo libero si dedica al restauro di manufatti cartacei. Non che questo renda la mia opinione diversa da tutte le altre ma non mi va di passare per un “dinosauro”. Molto spesso non è il mezzo (tecnologico o meno) che fa la differenza, ma il suo uso. Non c’è bisogno di alcuna stele e tantomeno di scagliarla…anche io ho una mamma ottantenne tecnologicamente avanzata, capisco i vantaggi di utilizzo di certe tecnologie; resto però dell’idea che non ci si debba buttare a pesce su ogni cosa nuova che esce inneggiando alla meraviglia assoluta e buttando tutti il resto. Basta solo cogliere e riconoscere il “meglio” di ogni cosa. La vignetta esprime con ironia delle ragioni reali 🙂

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