Non è l’ennesimo giochino memetico che si diffonde in Rete, bensì una sorta di test a metà tra autocoscienza e fantascienza.
Lo ha lanciato Davide Mana (qui) e io lo riprendo a distanza di giorni, sempre in forma di Top 5.
Tutto parte da una domanda semplice: come sarà la nostra vita fra dieci anni? Dove per “nostra” non intendo in senso collettivo, bensì singolare.
Insomma: come vi immaginate da qui al 2022? Cosa sarà delle vostre vite? Realizzerete qualcosa, oppure sarete dei falliti?
Le regole per giocare sono semplicissime: Non sparate troppo alto (vogliamo scenari con almeno un minimo di plausibilità, niente robe del tipo “diventerò il sultano del Brunei”) e impegnatevi nel pensare ad almeno cinque versioni alternative del vostro alter-ego futuro. In fondo è una Top 5, no?
Bene, io l’ho fatto e ora vi beccate i miei cinque possibili futuri.
Opzione Uno: Sottoterra
Livello di probabilità: medio
Livello di gradimento: molto basso
Metà del mio corredo genetico – quello di parte materna – porta in sé l’eredità biologica di cardiopatie, pressione alta e altre piacevolezze legate a patologie cardiovascolari.
Aggiungiamoci la mia totale sfiducia/paura nei confronti della medicina tradizionale, che evito fin quando mi è possibile farlo (ossia sempre troppo tardi). Il risultato può non essere bello, ma è scientifico: chi ci arriverà mai al 2022?
Ovviamente tra le cinque opzioni è quella che mi piace meno. Ok, a volte la vita fa un po’ schifo, ma preferirei rimanere qui ancora un po’, per divertirmi con voi altri. Morire non mi fa realmente paura. Più che altro mi sembra davvero un grandissimo spreco: così tante cose da fare, da vedere, da leggere. Tante persone da incontrare e da amare (o odiare)…
Opzione Due: Buen Retiro
Livello di probabilità: medio
Livello di gradimento: alto
So già che non rimarrò all’infinito alle dipendenze dei miei attuali datori di lavoro. Giusto il tempo di accumulare ancora qualche stipendio, da aggiungere a un lascito di famiglia che, se ben gestito, potrebbe garantirmi alcuni anni di sopravvivenza sulla soglia della decenza (due pasti al giorno, un collegamento a internet, un’auto, qualche soldo per foraggiare le mie passioni).
A quel punto venderei la mia casa e opterei per un buen retiro in montagna.
No, non sui monti con Annette. La metropoli mi fa schifo, ma può tornare utile, quindi non occorrerà spostarsi di molto. Nella sola Lombardia ci sono alcuni paesini montani tranquilli e sufficiemente isolati. Mi basterebbe una piccola casa, ben equipaggiata per quel che concerne l’energia elettrica, il riscaldamento e le connessioni al Web. Se sarò da solo potrò permettermi il lusso di non lavorare per anni, svolgendo nel contempo qualche impiego part-time, magari anche nel campo della scrittura (editing, traduzioni, articoli a pagamento). Se invece ci sarà qualcuno a farmi compagnia (magari qualcuno che ogni venerdì vi propone una ricetta su questo blog. Per dire, eh!), l’obiettivo sarebbe quello di gestire un qualcosa di simile a un agriturismo, ma senza ritmi folli, magari solo su appuntamento/prenotazione. Qualcosa di ben fatto, di genuino, che sia sufficiente a vivere onestamente e a togliersi qualche sfizio di tanto in tanto. Conosco una coppia di coniugi che fanno già qualcosa del genere, passandosela alla grande.
Opzione Tre: Pezze al culo
Livello di probabilità: medio alto
Livello di gradimento: basso
Stessi presupposti di prima: abbandono del posto fisso (per scelta o per obbligo), ma con un piccolo gruzzolo di soldi che potrebbero garantirmi un po’ di tranquillità economica. In questa Opzione Tre mi sono però lasciato prendere la mano: investimenti sbagliati, vizi, spese poco oculate. Così nel 2022 mi barcameno con quattro soldi in banca, sempre sull’orlo del conto in rosso, senza un lavoro fisso (a 46 anni nessuno mi assumerebbe mai), senza l’opportunità di andarmene dal paese merdoso in cui vivo. Paese che di certo non aiuta un quasi cinquantenne dotato di buona testa ma di scarsa manualità a vivere con la dovuta dignità.
A quel punto le mie giornate si dividerebbero tra lavori a cottimo e in nero, sia molto pratici (sgombero solai e cantine, imbiancature, consulenza informatica), sia “intellettuali” (traduzioni, lavoretti di editing etc). Pochissime possibilità di risollevarsi dal livello di mera sopravvivenza, poco tempo per dedicarmi alla scrittura o ad altre cose.
Opzione Quattro: Blogger di successo
Livello di probabilità: basso
Livello di gradimento: molto alto
Ogni tanto faccio due conti a mente: se ricevessi un euro per ogni cinquanta visitatori che passano sul mio blog potrei campare di quello. Badate bene: non sto parlando di diventare ricco, bensì di guadagnare un onesto stipendio paragonabile a quello di un impiegato.
Purtroppo per ora questi sono discorsi che in Italia non reggono. Chi ha i soldi – aziende, media, editoria etc – non ha ancora capito le potenzialità dei blog, che anzi danno fastidio perché di solito sono intellettualmente anarchici.
Mettiamo però che le cose in futuro cambino e che chi può farlo inizi a investire danaro nella blogosfera. Oppure, versione B, mettiamo che i lettori comprendano appieno l’importanza della libera donazione, accettando magari di “iscriversi” a un blog per quattro o cinque euro al mese. Praticamente molti di noi (i più in gamba, concedetemelo) diventeranno editori di sé stessi, in un vincolo unico e limpido tra autore e lettori. Il che, diciamolo, gioverebbe a entrambi. Ecco, questo futuro mi intriga non poco.
A quel punto potrei dedicarmi in pieno alla cosa che in assoluto mi piace più fare: gestire i miei spazi, dedicarmi alla documentazione, alla lettura “professionale”, campando con le parole. A quel punto il dove sarebbe un dettaglio quasi secondario.
Nota bene: non mi sono MAI visto come un possibile “scrittore di successo”, mentre per quel che riguarda il blogging, chissà…
Opzione Cinque: Straniero in terra straniera
Livello di probabilità: medio basso
Livello di gradimento: medio alto
Andarsene dall’Italia? Un pensiero che ciclicamente torna a bussare nella mia testa.
In questa Opzione Cinque qualcosa mi ha spinto finalmente a fare questa scelta (magari una delusione d’amore, o una crisi depressiva). Ho fatto i bagagli, ho ripassato il mio inglese e sono volato altrove.
Dove? Nell’ordine di probabilità/gradimento: Londra, New York, Sydney. Londra per fascino e comodità, New York per affetto e affinità, Sydney per opportunità e voglia d’avventura.
E una volta là, che cosa ho fatto? Probabilmente ho ottimizzato il mio famoso “piccolo lascito”, cercando al contempo qualche lavoro proto-artistico che mi consente di vivere seguendo un po’ la mia indole. Blogger per la comunità italiana. Traduttore o insegnante di italiano. Talent scout per qualche casa editrice.
Con tutto il rispetto (vero e assoluto) per chi va all’estero a fare il lavapiatti, non credo che sarà mai una prospettiva interessante per il sottoscritto. Ambire al meglio, o comunque a qualcosa che ci faccia sentire realizzati, è un imperativo per una scelta così radicale di vita.
In questo futuro n°5 probabilmente bloggherò in versione bilingue: inglese come prima scelta e italiano, per gli amici e per i compaesani nel mio nuovo paese.
Opzione bonus: Bondi Beach
Livello di probabilità: estremamente basso
Livello di gradimento: molto alto
L’ho conosciuta per sbaglio, magari dedicandole un post sul mio blog che ha avuto un’inaspettata eco mondiale (i famosi 80 milioni di hit citati da Germano).
Ci siamo incontrati, per qualche motivo che francamente non riesco nemmeno a immaginare le solo piaciuto e ci siamo messi insieme. In fondo lei nel nostro presente è ancora single. Nel 2022 festeggiamo invece i primi sette anni di convivenza (entrambi siamo refrattari al matrimonio). Campiamo con gli enormi proventi del suo singolo d’esordio, nella top 10 dei singoli più trasmessi degli ultimi 50 anni. Abbiamo più soldi di quanti riusciamo a spenderne. Nel mentre partecipiamo a eventi mondani e cazzate del genere, senza prenderle troppo sul serio. Io continuo a bloggare e a scrivere. Nel mondo mi conoscono sarcasticamente come “mr.Imbruglia”, ma io me ne frego, anzi, un po’ ci godo.
Forse non è proprio la donna perfetta che pensavo in precedenza, ma si va d’accordo perché entrambi riusciamo a fregarcene del giudizio della gente (pare che in effetti lei sia proprio così).
Saluti da Bondi Beach, qui si sta da Dio. Veniteci a trovare.
– – –
PS: In realtà questa ultima opzione è l’unica in cui ho volutamente giocato e scherzato. Se c’è una cosa di cui sono abbastanza certo nell’affrontare il futuro è l’elenco (estremamente ridotto) delle persone che non vorrei perdere per strada. Tutto il resto lo scopriremo solo vivendo.
Plutonia Publications 
e bravo!.. direi che ti auguro la 4 o la 3 , ( così se hai bisogno di un aiuto cuoco..) , per quello che riguarda la 1 basta tenersi in forma con qualcosina di pseudo.aerobico e non mettere su peso.io sono al lavoro da anni per costruirmi un’ipotesi simile alla 2 , ma diventa sempre più complicata..uffa, e poi sono già a 50 anni, mi sà che ho sbagliato i tempi, ma non demordo.ci sono un sacco di posticini carini ,tra collina e montagna, dove intrufolarsi, inoltre vuoi mettere l’ispirazione per delle storie!un mio amico si è comprato un rudere verso Passo Borgo..è da sistemare un tantinello, però, poi ha un vicino di casa così a modo, e gentile, sai gente d’altri tempi, nobiltà decaduta..
Grazie 🙂
Il punto è che io mangio un sacco e non faccio sport, tranne qualcosa di trekking nella bella stagione. L’unica cosa è mettersi a dieta.
Riguardo all’ipotesi due, mai demordere. Anch’io ci sto pensando sempre di più…
Eeehh, già sai quale futuro gradirei per te. Il due, così magari ti vengo a trovare, però con me porto il cane.
E poi… ma è tanto difficile fare una hit da ottanta milioni di visualizzazioni? No, per dire eh… che ci vorrà mai? 😀
Ma nulla, figurati! C’è gente che c’è riuscita scrivendo le peggio cagate… noi che siamo bravi dovremmo farcela con più scioltezza 🙂
Allora ti aspetto al mio agriturismo: “Locanda Plutonia” 😀
Naturalmente ti auguro di “Imbrugliarti”, però dai anche l’ipotesi blogger di successo non sarebbe male, anche perchè immagino che sarebbe quella che vorresti fare davvero.
Sì, hai indovinato: bloggare è la cosa che mi piace di più fare, anche più che scrivere 😉
Blogger di successo è il mio preferito. E credo che in effetti in futuro queste diventeranno sempre più piattaforme importanti e “professionali”. Basta solo che qualcuno si svegli.
Per esempio (lo so, quello è un sito, ed è diverso, ma anni fa non lo conosceva nessuno) BD è diventato addirittura distributore in proprio di film, e ne ha prodotto uno che uscirà a breve. E sono cresciuti piano piano.
Io la vedo come un’ ipotesi molto, ma molto seria
Blogger di successo: altrove è già una realtà.
Qua in Nordafrica ovviamente è una fantasia per pervertiti (così ci ritengono, più o meno).
Però non demordiamo: abbiamo capacità, voglia di fare e la giusta incazzatura per non arrendersi alla prima difficoltà. Forza e coraggio 🙂
Hope for the best, work for the rest. Scherzi a parte un check up all’anno e un minimo regime di esercizio sono fondamentali per tutte le opzioni dopo la prima. Non fare brutti scherzi, OK? 🙂
La dieta è la soluzione. Facciamo che la comincio domani, che oggi ho una cena di quelle spettacolari 😀
Dai vieni a Premana, magari ti compri una baita di quelle che ci sono fuori paese. Più buon ritiro di così. non ti rompe nessuno
L’anno scorso ho trovato un appartamento, quattro locali più box, a 80.000 euro, a Taceno. Mi pento ancora adesso di non averlo preso.
Capiterà ancora l’occasione:-)
Da erede di cardiopatici ad erede di cardiopatici, lasciati dire che la medicina fa passi da gigante, e con un minimo di attenzione, si arriva lontano.
Per il resto, a parte l’opzione con la lapide, mi paiono futuri comunque positivi – anche le pezze al culo vengono affrontate con un pragmatismo che è indice di sanità mentale.
Sul rimorchiare l’Imbruglia… ti ho già raccontato di un amico che a momenti rimorchiava la Love-Hewitt… non mettiamo limiti alla provvidenza.
Tu nel caso chiedile se ha un’amica.
Ho cercato di presentare cinque futuri plausibili, come era nelle direttive del meme. Così è stato più divertente che non scrivere “diventerò Presidente degli Stati Uniti” oppure “Io al futuro non ci credo”.
E’ stato un bell’esercizio di autoanalisi. Voi non lo potete sapere, ma ho editato questo post almeno dieci volte prima di proporvi questa versione. Insomma, ci ho ragionato per davvero.
PS: L’amica di Natalie te la presento domani 😉
Ma dai, la lapide no! XD Speriamo nel buen retiro o nell’opzione “blogger di successo”.
Ah, d’ora in poi ti chiamerò anche io Mr. Imbruglia. Suona troppo bene.
Blogger di successo in buen retiro sarebbe poi il massimo 😀
Sì, sì, chiamami Mr. Imbruglia, che mi piace tanto 🙂
La seconda e la quarta linea temporale sono cosa a cui o pensato anche io, molto rilassanti. Ma tanto si Sa che alla fine sarai costretto a finire come nella sesta 😉
Tra l’altro sono due linee temporali che potrebbero persino fondersi. Chissà, chissà.
Sarò costretto a finire come nella sesta? Farò il sacrificio…
Sentire che tu abbia ragionato ed editato a lungo, dà a questi cinque futuri (più uno) un sapore particolare, che offre più di uno spunto e apre più di una finestra su di te, i tuoi sogni e le tue paure.
Hai ragione: è un (parzialmente) inconsapevole esercizio di autoanalisi, dietro la facciata del meme divertente.
Proprio per questo, non vedrete i miei inque futuri prima di lunedì mattina, ché devo rifletterci bene su.
Buon weekend, e naturalmente, tutti gli auguri pisibili perché si verifichi il Number Six. 😉
Sì, ho voluto mettermi al pc e dar forma e parole a tanti pensieri che faccio di notte, nella solitudine del mio letto. In un certo senso è stato un esorcismo molto forte, in altre opzioni mi sono iniettato una carica di positività. In ogni caso è servito, anche se mi chiedo quale immagine ho trasmesso a voi amici (e lettori) descrivendomi così.
Posso dirti che non vedo l’ora di leggere la tua top 5? 😉
PS: grazie ancora per la foto “imbrugliana” 🙂
Senza voler sminuire le tue chances di “blogger di successo” che a mio avviso son molto alte, mi spiace vedere che non prendi in considerazione l’opzione “scrittore di successo” a cui potresti anche aspirare a pieno titolo.
In definitiva l’augurio è l’opzione due, campando con la scrittura… e bloggando nel tempo libero. 😉
Per vivere di libri dovrebbero cambiare molte cose in Italia… Visto il poco che vendono sarebbe dura farne un lavoro, anche soltanto a livello di mera sussistenza 😛
Comunque grazie davvero per i complimenti!
Aaah, le gioie del Buen Retiro: vai di Due!
(E chissà che anch’io, prima o poi…)
Lo sogniamo in tanti! Alla faccia di chi ci crede cyberschiavi della città…
Straniero in terra straniera. Me lo auguro di cuore. E sto “lavorando” in tal senso. Ma va bene anche l’opzione 1, pur di non sopravvivere in questo paese.
Paese che comincia a star stretto a molti della nostra generazione, mi sa.
Due, due, due!
Mi serve un posto dove riposare quando giro il mondo 😉
E vedrei bene la due associata al blogger di successo, come opzione bonus, magari ritirato in uno di quei posti dove le star della musica internazionale amano ritirarsi pure loro, sai per riposare e godere dei benefici della natura 🙂
Questo topic mi ricorda quando l’azienda per cui lavoro era ancora vagamente seria, una volta l’anno ti chiamava il capo per farti l’appraisal e ti chiedeva come ti vedevi da lì a 5 anni. E dovevi mentire sparando un sacco di cazzate pur sapendo che pure 15 anni dopo (ossia oggi) staresti ancora lavorando per lo stesso cliente, sullo stesso progetto e con lo stesso obsoleto linguaggio di programmazione. E qui rispondo anche al domandone: mi vedo male. Sia professionalmente, visto che a 40 anni nonostante l’esperienza sei solo un costo per le aziende (compresa quella per cui lavori, che te lo dice pure) e che sei fuori dal mercato (basta prendere ragazzini smanettoni di 20 anni che ne sanno a pacchi e costano 6 volte in meno di te), che umanamente, visto che non riesco proprio a stare in coppia per più di 3 mesi. E non parliamo della salute della mia famiglia, che già da un po’ dà segni di cedimento. Mi vedo lasciare Milano e tornare al paesello che ho sempre odiato, almeno per stare accanto ai miei, facendo di nuovo il pendolare (almeno avrò un sacco di tempo per leggere), sempre sperando di avere ancora un lavoro.
Colonna sonora di questo commento: Tristezza a palate di Mariottide. 😀
Arrivo tardi, che finora ero fuori città!
E a proposito di fuori città, anche io ti auguro il futuro 2, magari coniugato con un pochino di successo da blogger del futuro 4. Così nelle mie avventure in giro potrò venirti a trovare e chiacchierare allegramente. 😀
ciao,
Gianluca
E’ qui che devo scrivere per prenotare un soggiorno a “Locanda Plutonia” per la seconda settimana di luglio 2022? ^^