Il paradosso della conoscenza

Oggi torniamo a parlare di viaggio nel tempo, ipotetico o meno che sia. In fondo discuterne qui sul blog sarà un bello stimolo per proseguire la stesura di un mio romanzo a tema “time travel” che fra qualche mese forse potrete leggere.
A questo scopo mi torna utilissimo un articolo del vecchio blog, editato e sforbiciato delle parti inutili. Ai tempi fu la visione del pilot di FlashForward a ispirarmi. Trattasi di una sfortunata serie televisiva (ispirata a un interessante romanzo) che parlava del viaggio nel tempo, anche se solo in senso “mentale”.
Ora, occupandomi appunto della scrittura di un romanzo sul time travel, sono incappato di nuovo del paradosso di Dummett, detto anche paradosso della conoscenza, che a livello speculativo è davvero molto interessante. Dunque mi è venuto in mente di ripescare il mio vecchio post a tema, di cui mi spiace solo aver smarrito la fonte primaria. Ve lo ripropongo di seguito, in modo sintetico ma abbastanza esaustico (almeno spero!).
Dal paradosso di Dummett si passa a esaminare il più celebre paradosso del nonno, per tornare infine ai tanto amati universi paralleli, già discussi e ipotizzati qui su Plutonia. Buona lettura!

Conoscete il paradosso di Dummett?

Un critico d’arte torna nel passato per conoscere quello che diventerà il più famoso pittore del futuro. Ebbene, questo pittore quando incontra il critico dipinge quadri in verità molto mediocri, ben lontani dai capolavori che il futuro potrebbe conoscere. Ed ecco quindi che il critico d’arte gli mostra delle stampe dei futuri capolavori. Il pittore ne è talmente entusiasta che glieli sottrae e li va a ricopiare. Nel frattempo, il critico d’arte si deve reimbarcare nella macchina del tempo per tornare alla sua epoca e lascia quindi le copie nel passato.
La domanda è questa: considerando l’intera vicenda globalmente, da dove arriva, in definitiva, la conoscenza necessaria a creare i capolavori? Dal pittore o dal critico d’arte?

Questo paradosso viene ripreso in diversi film e libri. Cito, per esempio, Ritorno al Futuro, dove Marty suona Johnny B.Goode in pubblico. Un membro della band, colpito dall’esibizione, fa sentire il pezzo a un suo parente, guarda caso Chuck Berry (autore proprio della canzone in questione).
Ovviamente esistono paradossi ben più noti legati al viaggio nel tempo, come quello detto “del nonno”, che fa appunto scervellare da sempre i fisici teorici. 

Alcuni scienziati come i celebri Stephen Hawking e Roger Penrose ritengono che, qualora tentassimo in qualche modo di fare qualcosa in grado di mutare significativamente il passato, ad impedirlo interverrebbe una sorta di “censura cosmica“. Per evitare questa bizzarra ipotesi si può utilizzare una teoria quantistica nota come “teoria a molti mondi” che fu proposta nel 1956 da Hugh Everett III.
Questa teoria ci dice che ci sono tante copie del nostro mondo quante sono le possibili variazioni quantistiche delle particelle che lo compongono. Ne risulterebbe dunque un numero altissimo di mondi (o dimensioni) paralleli.
Per chiarirci le idee pensiamo ad un elettrone che ruota intorno ad un protone nell’atomo di idrogeno. Tale elettrone – secondo la meccanica quantistica – non ha un valore dell’energia ben determinato, ma si può solo dire che quella energia sarà contenuta in un certo set di valori con una certa distribuzione di probabilità: l’impredicibilità della natura a livello quantistico è una caratteristica intrinseca.
Ebbene, secondo la teoria a molti mondi, per ogni livello di energia dell’elettrone esiste un differente universo; lo stesso per tutte le altre particelle.
Quindi, nelle variazioni più evidenti, ci saranno mondi in cui il nonno si sposa con la nostra nonna e mondi in cui questo fatto non avviene più.

26 commenti

  1. francamente non ho mai capito come la teoria dei mondi paralleli risolverebbe i paradossi del viaggio nel tempo. e quello della conoscenza secondo me è molto più interessante del classico esempio del paradosso del nonno. ampliamndo questo concetto infatti, si arriva a immaginare che non solo idee e nozioni possono essere trasmesse nel tempo senza una origine definita, ma anche oggetti materiali. del tipo: io nel futuro ho una macchina del tempo, e invio al me stesso passato, chessò, un portachiavi; tengo il portachiavi con me fino a quando arrivo nell’epoca futura in cui possiedo la macchina del tempo, e allora lo mando nel passato. quindi, a questo punto, da dove proviene l’oggetto? non l’ho mai acquistato né realizzato, eppure esiste!

  2. Un libro che tratta (sorprendentemente) di viaggio nel tempo e che mi sento di segnalare è Rant (Rabbia) di Chuck Palahniuk, dove il tema è affrontato in modo molto originale.

      1. Ti dico, io sono un po di parte perchè lo ritengo un visionario e diversi suoi lavori che per molti sono mediocri (Pigmeo e Cavie su tutti) li considero comunque interessanti. Rabbia però è tra i miei libri preferiti, quantomeno per come mi ha sorpreso, una sorta di ucronia distopica e una piega nella science fiction che non ti aspetti da un autore così. E poi in tema di paradossi temporali rivisita molti dei temi che hai toccato in questo post. Nel complesso mi sentire di suggerirtelo

  3. Se non ricordo male, la teoria dei mondi paralleli, oggi viene vista in maniera probabilistica… ovvero non esistono nella realtà così come noi la concepiamo. Ma se solo noi cambiamo una virgola di ciò che è il nostro presente/passato, ecco che saltiamo automaticamente in uno degl’altri mondi (che diventa reale) mentre quello in cui eravamo si tramuta in un mondo probabilistico… ciò dovrebbe salvarci da enormi mal di testa dovuti ai classici paradossi da “viaggio nel tempo” ^_^
    Se ci pensi, questo modo di vedere il concetto dei mondi paralleli già era citato esplicitamente ne Il Ritorno al futuro 2… ed esaminando con attenzione anche le altre due pellicole, era tangibile persino in questi altri!

  4. Io rimango fedele alla Legge di Conservazione della Realtà di Leiber – se torni indietro nel tempo e spari a tuo nonno, la pistola s’inceppa; se ci provi con una pistola che non si può inceppare, fanno cilecca le cartucce; allora provi a strangolarlo con una corda, e la corda si strappa, si strappa anche il cavo d’acciaio; usi un coltello, e la lama si piega come se fosse di gomma… perché l’universo preferisce alterare localmente le sue regole piuttosto che alterare il flusso degli eventi.
    Questo si prende cura anche del paradosso di Dummet – se non fosse arrivato il critico dal futuro, il pittore avrebbe copiato da qualcun’altro (maggari creando quadri diversi, ma comunque di successo).

    La realtà è strana.

    1. Parli della cosiddetta “censura cosmica”. Un concetto interessante che ho incontrato in modo massiccio in un romanzo da poco letto e recensito, “Memphis all’infinito”.
      Teoria interessante…

      1. Questa legge è talmente razionale,logica,lineare che è impossibile,
        Io studio fisica è mi sono reso conto che le leggi dell’univorso sono quasi sempre insensate,irrazionali,complicate e assurde.
        Guarda la legge della relatività:il percorso più breve tra due punti non è una retta ma un arco di ellisse,non puoi andare più veloce della luce,se ci provi il tempo si dilata e contrae a piacere.
        Life’s a beach and so is univers.

  5. C’è una teoria seconda la quale il continuum accetta solo deviazioni minime, una sorta di ramificazioni di estensioni limitate. Ogni qual volta si cerca di eccedere questo livello la nuova realtà collassa e viene dissipata, tutto ritorna al flusso originale.

  6. Come sai, i viaggi nel tempo mi affascinano oltre ogni dire.
    Forse perché, sotto sotto, mi rendo conto che sono irrealizzabili (troppi paradossi irrisolvibili, così a prima vista).
    Ma costituiscono terremo fertile per qualsiasi scrittore di fantascienza, anche il più scalcinato.
    Quanto alla Censura Cosmica, Avoledo ne fornì una buona interpretazione nel suo La Ragazza di Vajont, e tutto sommato la trovai del tutto soddisfacente.

    1. Avoledo che, tra l’altro, aveva sfiorato anche la teoria dei molti mondi proprio ne L’elenco telefonico di Atlantide.
      In pratica è l’unico italiano, parlando di grande editoria, che osa scrivere di questi argomenti.

  7. La versione che più mi soddisfa è quella dei molti universi, d’infinite dimensioni che comprendono ogni scelta possibile. Ma anche questa, seppur così libera da vincoli, non rislve completamente il problema dei paradossi.
    Viaggiare nel tempo è un sogno comune, immagino, ma cosa accadrebbe davvero fatico a pensarlo… forse non siamo in una lunghezza d’onda mentale sufficiente a farci vedere l’intero schema delle cose o semplicemente non si può fare.

  8. Io sono per la Censura cosmica, ma non nel senso proprio di censura.
    ( caso vuole che ne discussi qualche settimana fa con degli amici ahah)
    Poniamo che un uomo vada dal 2012 al 1980.
    Tutto ciò che succede in quell’arco di tempo per lui è già successo, quindi ha influenzato la sua vita.
    Ora lui è nel passato, ma il fatto che lui sia nel passato, era già presente nel suo passato. Quindi ogni sua azione per lui è già accaduta, ergo non può cambiare il passato.
    Per chiarirmi, cosa diversa e l’andare nel futuro. In quanto futuro non ha ancora influito sulla storia dell’uomo del 2012 che e può essere alterato da lui.
    Non so se mi sono spiegato xD.

  9. Mi piace molto la teoria della censura cosmica, del poter cambiare solo piccole ed ininfluenti dettagli (il colore dei capelli? I vestiti indossati? L’uso di un sinonimo al posto della parola usata), ma razionalmente non ci credo.
    E l’idea dei mondi paralleli è intrigante.
    Se si creasse un tunnel tra questi mondi, si potrebbero fare i raduni dei vari noi stessi una volta l’anno e confrontare a che punto dell’esistenza si è.
    Insomma, a parità di condizioni, in mondi paralleli e spesso diversi, quanti noi stessi farebbero scelte completamente diverse? E le scelte sarebbero dettate dall’ambiente esterno e dalle condizioni di vita o l’indole di partenza, il carattere ci porterebbero su una strada diversa, ma pressochè simile?
    La me stessa dei mondi paralleli sarebbe in grado di disegnare mentre io no?

    1. Bella l’idea dei raduri infra-universali 🙂 Metterebbero anche tanta amarezza. Del tipo: l’Alex di mondo due sarebbe magari ricco e famoso. Con quale spirito tornerei io al mio mondo uno, sapendo di aver giocato male le mie carte e di non aver ottenuto la stessa fortuna?
      Certo, gli interrogativi che sollecitano questo genere di teoria sono tanti e affascinanti. Secondo me la differenza tra i nostri doppi di altri mondi viene data in buona parte dalla casualità, oltre che dai fattori che giustamente citi tu.

  10. In teoria dovrebbe essere possibile viaggiare soltanto nel passato… rivisitare ciò che è già esistito, senza poterlo modificare. Il futuro, invece, che ancora è da scrivere non può essere “visitato” perchè tutte le condizioni che presuppongono la sua esistenza non si sono ancora verificate. Questa perlomeno è l’idea alla base della macchina del tempo che sto costruendo… l’assemblaggio è quasi completo e, a breve, ne verificherò il funzionamento… vi farò sapere!

    In teoria dovrebbe essere possibile viaggiare soltanto nel passato… rivisitare ciò che è già esistito, senza poterlo modificare. Il futuro, invece, che ancora è da scrivere non può essere “visitato” perchè tutte le condizioni che presuppongono la sua esistenza non si sono ancora verificate. Questa perlomeno è l’idea alla base della macchina del tempo che sto costruendo… l’assemblaggio è quasi completo e, a breve, ne verificherò il funzionamento… vi farò sapere!

    In teoria dovrebbe essere possibile viaggiare soltanto nel passato… rivisitare ciò che è già esistito, senza poterlo modificare. Il futuro, invece, che ancora è da scrivere non può essere “visitato” perchè tutte le condizioni che presuppongono la sua esistenza non si sono ancora verificate. Questa perlomeno è l’idea alla base della macchina del tempo che sto costruendo… l’assemblaggio è quasi completo e, a breve, ne verificherò il funzionamento… vi farò sapere!

  11. Mamma mia quanto mi intrippano i viaggi nel tempo! 😀
    Un esempio straordinario del Paradosso della Conoscenza è quello de “Le Porte di Anubis” di Powers, dove il protagonista, studioso di poesia e letteratura dell’800, viaggia nel passato (appunto, nell’800) e fa di tutto per incontrare il famoso poeta William Ashbless…salvo poi rivelarsi essere lui stesso il poeta, autore di quelle poesie che invece lui pensava di aver copiato dal vero Ashbless, nel ‘900…. Insomma, avete capito. 😀 Per non parlare di “Behold The Man” di Moorcock…

    Invece sul paradosso “del nonno” (o una cosa simile) ho un dubbio. Sto leggendo proprio in questi giorni un romanzetto interessante a tema “time travel”, Time Riders di Alex Scarrow. Una storia per ragazzi, però gradevole e appassionante. Solo che una cosa mi ha fatto storcere il naso: praticamente nel romanzo un tizio, un americano di origine tedesca, parte dal 2066 (anno in cui la terra è devastata dall’inquinamento, dalla fame e dalla sovrappopolazione) per tornare nel 1941 e far vincere la WWII ai nazisti. Classico. All’inizio pare che ci riesca (poi boh, non l’ho ancora finito :D), tanto che il Reich conquista l’Europa e anche gli USA, nel 1956. Il giorno della conquista di Washington DC il “kattivo”, diventato Fuhrer, si sofferma a pensare di quanto sia strano che lui sia lì, a capo del mondo, dieci anni prima che il suo nonno tedesco e la sua nonna americana si incontrassero per la prima volta…
    Ecco, la domanda è: possibile che questo tizio, sovvertendo la Storia in questo modo, non abbia cambiato minimamente il fatto che i suoi nonni, tedesco e americana, si incontrano e si fidanzano? Insomma, lui combinando sto casino dovrebbe aver messo a repentaglio la sua stessa esistenza… No?

    1. Anch’io ho letto il primo libro di Scarrow e sto leggendo il secondo. Young adult piuttosto piacevole e scorrevole, già già.
      Come dici tu presenta qualche contraddizione e qualche svarione, ma in effetti è difficile farne a meno in storie sul viaggio nel tempo.
      Il secondo libro della saga, ambientato nella preistoria, è ancora più a rischio di enormi cappellate. Però mi diverte 😀

  12. Se mai si potesse viaggiare nel tempo io sono per l’esistenza di altri universi, magari che si creano giusto nel momento in cui torni indietro. Come in ritorno al futuro insomma, la linea temporale ”devia”. Non fosse così sarebbe la prova che tutto da qualche parte è già scritto e deciso. Se io oggi tornassi indietro a ieri, ieri avrei per forza dovuto vedere un me dal futuro venire a trovarmi. Dovendo io oggi tornare indietro mi sarei comportato nello stesso identico modo del me che mi ha trovato ieri, quindi non avrei agito per mia volontà ma per … Boh! Una misteriosa forza cosmica che ha già deciso tutto! Cosa insensatissima insomma! xD E anche intricata da scrivere…

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