Lettura 2.0: i pro e i contro

Al momento ho qualcosa come trenta romanzi, per fortuna nessuno di lunghezza spropositata, che attendono di essere letti. Se ne stanno lì, tranquilli in letargo nella pancia del mio Kindle. Si tratta in gran parte di materiale in inglese. No, non è spocchia, è che sullo store americano c’è una varietà di scelta che gli scrittori italiani ancora si sognano. Alcuni romanzi, diciamo un buon 30%, sono autoproduzioni.
C’è da dire che il livello delle medesime è aumentato molto, da un paio di anni a questa parte. Se si sorvola su qualche inevitabile refuso, le autoproduzioni sanno spesso sorprendere, stupire. Certo, occorre farsi l’occhio per trovare le perle nel letame. Io, modestamente, l’occhio ce l’ho già da un po’. Qualche cantonata la prendo ancora, ma in genere ci azzecco.
Altro dato statistico: parte di queste novel in attesa di essere lette sono/erano disponibili per il download gratuito. Non che per me faccia molta differenza, visto che acquisto regolarmente tutti gli ebook che mi interessano.
Il punto però è un altro: quando avrò mai il tempo per leggere tutto questo ben di Dio?

Forse mai.
Lavorare, gestite il blog, scrivere, fare un minimo di vita sociale. Al netto di tutto ciò rimane il tempo da dedicare alla lettura. Che per me è sempre stato tanto.
Fin da ragazzino leggevo in ogni circostanza: a casa, nel pomeriggio dopo aver fatto i compiti, in vacanza, al mare, in macchina, in treno. Avevo sempre con me un libro. Ne compravo molti, partendo dalle mance dei nonni. Quando ancora non frequentavo Milano mi accontentavo delle librerie della zona, qui nell’hinterland, dove a volte i volumi dovevi prenotarli e aspettarli per settimane.

Il passaggio al digitale è stato rivoluzionario, per me. Libri acquistati con un click e disponibili immediatamente. Un’intero catalogo disponibile in un aggeggio, l’eReader, che sta comodamente nella tasca di un qualsiasi giubbino. La possibilità di accedere a libri in lingua inglese nell’immediato, senza attendere improbabili corrieri espresso o – Dio ce ne scampi – le Poste Italiane.
Avessi diciotto anni e non trentasei, leggerei un romanzo al giorno. Il tempo libero di allora purtroppo non me lo ridarà nessuno.
Al momento riesco a leggere in determinanti momenti della giornata: in treno (due volte al giorno), recandomi e tornando dal lavoro. La sera, prima di addormentarmi. La domenica pomeriggio.
Non molto, anche se per fortuna leggo velocemente.

Leggere: una prova di sopravvivenza urbana.

Poi c’è chi dice che questo moltiplicarsi esponenziale dell’offerta di libri (cartacei o digitali) è il Male, quello con la emme maiuscola.
E’ un’affermazione che condivido solo in uno specifico punto, ossia il seguente: c’è una crescente distrazione tra chi cerca libri, specialmente ebook. Tutti vogliono tutto, subito e possibilmente gratis. C’è una gran voglia di fagocitare, di accaparrarsi quanta più roba possibile, magari per poi tenerla nell’hard disk, ignorata e dimenticata.
Discorso che vale anche per la musica e per i film. Si tende a scaricare l’impossibile, mp3, film, video, senza poi avere il tempo di usufruirne. Proprio il discorso della gratuità assoluta e totale sminuisce il valore di ciò che acquisiamo. Prendiamo (scarichiamo) tutto per comodità e avidità, magari anche quando non c’interessa.

Detto ciò, io non tornerei mai indietro.
Forse non leggerò mai tutto quello che ho nel mio Kindle, ma intanto la mia scelta è cento volte più ampia rispetto a qualche anno fa.
Risparmio molti, moltissimi soldi. Pago in media 3 euro a ebook, contro i 20 euro di un rilegato italiano e i 10 di un paperback.
Ho la facoltà di saltare da un libro all’altro con un semplice tasto, senza portarmi dietro volumi pesanti, ingombranti.
Posso abbandonare la lettura di un libro che non mi piace, senza provare quella spiacevole sensazione di aver buttato via 10 o 20 euro.
L’unica cosa che mi manca è proprio il tempo per godermi tutto ciò. Ma, considerando i vantaggi e gli svantaggi, direi che la mia vita da lettore è sensibilmente migliorata.

– – –

(A.G. – Follow me on Twitter)

18 commenti

  1. Personalmente il discorso sul tempo per leggere me lo pongo da sempre. Purtroppo, a differenza tua, sono abbastanza lento. Per leggere un libro impiego diversi giorni, e finché avevo tanto tempo libero non era un problema. Poi però – che lo dico a fare – si cresce e il tempo libero si assottiglia.
    Diciamo che per me – e forse per altri come me – il problema esisteva anche con la lettura 1.0
    Riguardo la banalizzazione del download di tutto ciò che si può avere in rete, sono d’accordo. Credo che sia un riflesso condizionato del consumismo compulsivo che si è stato infilato nella mente in decenni di benessere: carrelli della spesa strapieni di roba che è stata comprata solo “tanto per” e spesso rimane in dispena per mesi fino a oltre a la scadenza, e allora si butta nella pattumiera…
    Bisognerebbe imparare a valorizzare ciò che si ha invece di considerarlo solo una cosa da mettere in dispensa a tempo indeterminato. Vale anche per i libri digitali, i film in streaming, gli mp3…

  2. Il problema dell’accaparramento compulsivo di materiale l’ho vissuto con la playstation one (sono sempre stato un patito di videogiochi, nonostante l’età non più verde…) perchè l’avevo fatta modificare e riuscivo a procurarmi grazie agli amici, un numero spropositato di giochi masterizzati. Il risultato era che non riuscivo a finirne uno, anzi, in certi casi, non li cominciavo proprio, la maggior parte dei dischi restava accantonata a futura memoria. Questo errore non l’ho ripetuto con le consolle successive e mi limito ad acquistare giochi originali da utilizzare a lunga scadenza e, in questo, aiuta molto il gioco on line. Per quanto riguarda i libri, ne ho sempre letti in quantità industriale. Non posso ancora permettermi un tablet o un eReader perchè quando raggiungo la somma necessaria, sistematicamente, si rompe la lavatrice, il frigo, il sifone del bagno, a mio figlio è cresciuto il piede e deve comprarsi le scarpe nuove, i ladri mi rompono il cristallo dell’auto ecc. ecc.. Pertanto, continuo a leggere libri cartacei (non per il profumo della carta, anzi, sono pure allergico) approfittando del percorso in mteropolitana, la domenica mattina in bagno quando tutti ancora dormono, mentre faccio la coda da qualche parte. L’unico vero problema, oltre al tempo che manca sempre, è che la vista mi è calata per l’età e – nonostante gli occhiali – leggere mi costa molta fatica, soprattutto quando le condizioni di luce non sono buone. Non so se con uin eReader potrei risolvere il problema.

  3. Io, per fortuna, da quando sto in negozio, ho molto tempo per leggere. A volte mi capita di portarmi qualche libro da casa e di dedicare intere ore alla sua lettura per riuscire a finirlo in fretta. Quindi da questo punto di vista sono fortunato. Per ciò che riguarda la compulsività dello scaricare ebook, la vedo in modo diverso: è vero che c’è quest’idea che scaricare non costa niente, ma proprio per questo è comunque una possibilità che si da a sé stessi e al libro. Poi magari non si inizia nemmeno e lo si dimentica da qualche parte nel PC o nell’ereader, però sai che è lì e prima o poi lo puoi ripescare. Spesso non si tratta di dire: ma si, tanto…; quanto di essere veramente interessato ma di avere una lunga lista di libri in attesa e magari di dimenticarne qualcuno. Non è come il cartaceo che è sullo scaffale in libreria e una mattina ti alzi e lo becchi al suo posto. Nell’ereader devi andarci di proposito nella cartella (se come me ce l’hai divise per autore).

  4. La compulsività da download digitale gratuito è una fase piuttosto normale da parte di chi si affaccia per la prima volta a queste tecnologie. Lo è stato per i videogiochi, lo è stato per i film, lo è stato per la musica ed adesso lo è per i libri.
    Passando il tempo ti rendi conto che più scarichi e meno giochi, più scarichi e meno ascolti musica ecc. Alla fine è un fenomeno che per il vero appassionato si spegne da solo.

  5. il problema dell’accumulo ce l’aveva già coi libri di ciccia, figuriamoci ora coi libri di bit… però hai ragione sul fenomeno dell’accaparramento. anch’io appena preso il kindle ho avuto subito la smania di riempirlo di una ventina di titoli, prima di iniziare a leggere. però ripeto, pure coi libri di carta non scherzavo (anzi, non scherzo perché ne acquisto tuttora), quindi forse anche in questo caso non è niente di cui preoccuparsi, almeno per chi ha già di suo l’istinto del collezionista.

    1. Sì, anch’io ho questa smania 🙂
      Ma noi almeno poi cerchiamo di leggerne il più possibile… conosco gente che li scarica “perché sì”, sapendo che non li aprirà nemmeno per sbaglio 😛

  6. Ti dirò, prima del Kindle se volevo un libro di Tanith Lee – per fare un esempio di autori quasi introvabili – dovevo pattugliare bancarelle, mercatini, conventions e librerie polverose dimenticate da dio e dagli uomini. Adesso mi basta un click e il sogno si realizza come per magia. Non credo che il download estremo sia una conseguenza del consumismo, io lo trovo molto più affine a quella brama che prende un bambino in pasticceria o dal giocattolaio quando gli viene dato il via libera. Tolte le briglie, il lettore in possesso di e-reader torna a quell’antica brama unna e come tutti i bimbi esagera, si riempie di tutto quello su cui riesce a mettere le manine e poi, soddisfatto, dorme sogni tranquilli. Io non tornerei mai indietro, il mio Kindle è un sogno che si realizza e sentirmi Attila non è una brutta sensazione.

  7. I motori sono sempre gli stessi – varietà enorme, scelta anche, prezzi bassi, buona qualità, tonnellate di materiale altrimenti introvabile.
    Per questi motivi, trent’anni fa (mi sento vecchio) cominciai a leggere in inglese.
    Ora il formato elettronico ha semplicemente alzato le manopole a 11 in tutti questi ambiti.
    Essendo tirchio, ci sono ancora casi in cui un usatissimo a 1 centesimo ha la precedenza sull’ebook a 99 centesimi – ma ora che devo cominciare anche a fare considerazioni di spazio, ben vengano le edizioni elettroniche.
    Potrei infine abbandonarmi a facili ironie sul fatto che all’estero autori ed editori, di comune accordo, regalano le versioni elettroniche (certo, per brevi periodi e in speciali occasioni, ma è ok) al fine di attirare nuovi lettori, mentre qui da noi c’è chi ci vende un estratto come preview.
    Ma oggi non ho voglia di facili ironie.

  8. Io mi sento in colpa, ho una decina di libri della Permuted Press da leggere. Continuano a regalarli! Non riesco a resistere! 😀
    Comunque ben venga la maggior scelta digitale- avrò anche meno tempo per leggere, ma i benefici sono innumerevoli. Non tornerei mai indietro.

    1. Io sono all’antica purtroppo ma per curiosità in questi giorni ho provato a curiosare in rete per vedere come funziona un ereader e mi sono scoraggiato…per leggere un ebook devi impazzire tra wifi (io manco ho internet a casa), formati da convertire, sprotezioni e quant’altro. Però da lettore (su carta) della Permuted Press, ogni tanto ci faccio un pensierino.
      In quanto al collezionismo compulsivo, ho amiche e amici su Anobii che hanno tipo 5/600 libri comprati e in attesa di essere letti. Hanno addirittura coniato il nome della malattia: SALC (Sindrome da Acquisto Libri Compulsivo) alla quale fortunatamente sono immune. Passo già tutto il mio tempo libero a (ri)leggere fumetti dalla mia collezione e riviste di cinema, non tengo mai piu di due libri in lettura perchè già così la pila di roba sul comodino va giù fin troppo lenta…quando sto finendo i libri, solo allora faccio un giretto per i vari Libracci e vedo cosa trovo (partendo da quelli “tutto 2€” nei quali spesso si trovano delle chicche)…

      1. In realtà un ebook erader è molto semplice da utilizzare. Un cellulare, per dire, è più complicato.
        Certo, se non hai internet a casa, forse non è il prodotto che fa per te, come lettore e consumatore.

        Io non arrivo ai livelli dei tuoi amici di Anobii, ma di certo ho una lista di lettura che non scende mai sotto i dieci titoli in attesa di essere “tritati”.
        Come ho detto, la malattia è peggiorata con gli ebook.
        Però 500 libri il lista d’attesa mi sembra troppo. Almeno, per me lo è 🙂

  9. Ahi, ahi, ahi, brutto tasto che sei andato a toccare…

    Ho acquistato libri per una vita, riempiendo librerie su librerie, spesso leggendoli ma a volte lasciandoli indietro per titoli più attraenti.
    E ora, con l’avvento del digitale, si sta ripetendo la stessa cosa…

    So che non avrò mai il tempo di leggere tutto. Caspio, non credo basterebbero nemmeno due vite!
    Ma so che quando compro un libro, sia questo in digitale o cartaceo, lo prendo perché so che potrebbe piacermi, che rientra nelle mie corde.
    Insomma, sono un patologico ossessivo e me ne rendo conto, ma cosa posso fare? Mi piacciono i libri! 😀

  10. Io continuo ad accumulare, sia sul lettore che sugli scaffali. Un po’ come per la musica, ho così la possibilità di avere scelta in base all’umore. Questa settimana ho voglia di un noir? Eccolo. Ho voglia di un fantasy, eccoli. Non riesco ancora a sentirmi in colpa, solo odio sempre di più le ore passate a lavorare. Male comune…

  11. è da un po’ di tempo che mi sforzo (ma non sempre ci riesco) per un consumo più consapevole ed attento di cibi, vestiario, svago e dunque anche di libri. La facilità però di reperire titoli interessanti, vuoi anche per il prezzo invitante, mi fa crollare ogni buon proposito.
    col Kindle poi affiora il senso di colpa per tutto questo accumulo, e allora per evitare ciò ho preso l’abitudine di ripescare un vecchio titolo ogni quattro letture.

  12. Come ti capisco!
    Da quando ho scoperto il digitale (un paio d’anni ormai) ho una caterva di libri da leggere in attesa…
    Senza contare quelli che compro a causa dei maledetti consigli di lettura del Minuetto, di Plutonia o di Strategie Evolutive 😀
    Più gli spnoff di 2MM, gli ebook del SB… Insomma, c’è da impazzire.
    Sono fermamente convinto che il maggiore “colpevole” dell’incrementarsi della coda di lettura non sia la carenza di tempo (che pure esiste, e dico per fortuna, visto che significa che il lavoro aumenta) bensì la maggiore quantità di libri cui il digitale (e la forntiera della lettura in inglese) mi consente di avere accesso.

  13. Stessa cosa per me…sono una bulimica di libri cartacei e digitali: ho sempre una quantità di libri da leggere e non credo riuscirò in tutta la mia vita a leggere tutto quello che vorrei. Poi vogliamo mettere la mia anima da collezionista? Per cui sono sempre alla ricerca di vecchia Urania (anche se ho l’hd pieno?). L’unico enorme problema della lettura 2.0 sono i dispositivi. Nel senso che mentre un libro di carta lo prendi, lo lasci, ecc ecc del mio e.reader ho perso il cavetto usb e non posso ricaricarlo e ciò mi frustra terribilmente. Dirai: che problema c’è, ne compri un altro (di cavetto)…si vabbè ma l’ho perso in casa! Finchè non lo ritrovo un altro non ne compro. E però non posso leggere gli ebook 😦

Scrivi una risposta a Giulio Uggè Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.