La Primavera del nostro scontento

Primavera, di Giuseppe Arcimboldo.
Primavera, di Giuseppe Arcimboldo.

Post un poco fuori dall’ordinario, per salutare il Generale Inverno, che come sempre è stato per me un ottimo compagno di viaggio.
Si entra oggi nella primavera, stagione per i più vista come ritorno alla vita e alla fertilità, dopo i rigori invernali.
In alcune tradizioni pagane la primavera si celebrava con riti sessuali, come tributo al sole che ricomincia a splendere caldo sulle terre provate dal freddo e dalla neve.
I Misteri Eleusini, legati alla Dea greca Demetra, sono forse le celebrazioni più note per quel che riguarda l’equinozio di primavera. Essi rappresentavano il ciclo delle stagioni, metaforicamente impersonate nei protagonisti del ratto di Persefone, rapita dalla madre Demetra dal Dio ctonio degli Inferi, Ade.
In realtà i Misteri erano divisi in due specifiche fasi: i Grandi (Misteri), celebrati in autunno e i Piccoli, i cui riti venivano officiati proprio oggi, a inizio primavera, ed erano visti come purificatori. I Misteri erano tali per davvero, e quindi noti ai soli sacerdoti, che attraverso essi rafforzavano la credenza della vita dopo la morte.

La primavera ha poi ispirato da sempre i migliori artisti.
Ricordiamo infatti La sagra della primavera, di Igor Stravinsky, La Primavera di Antonio Vivaldi, l’omonimo e celeberrimo quadro di Sandro Botticelli, ma anche la statua allegorica dello scultore comasco Benedetto Antelami.

In tempi decisamente più moderni vale la pena citare la tradizione statunitense (ma diffusa anche in Canada, Giappone, Francia, Croazia e Cina) dello spring break, una settimana di vacanze che hanno a disposizione gli studenti in concomitanza dell’inizio della primavera.
Solitamente essa coincide con un periodo di sballo, di festeggiamenti e di eccessi, in cui il sesso la fa da padrone. Quasi come se ci fosse un inconscio ritorno ai riti orgiastici pagani citati a inizio articolo.

Ci sono dunque molti buoni motivi per amare la primavera.
Qui da me, a Milano e dintorni, vedo la natura rifiorire, nel disinteresse totale di chi è già entrato nel mondo del lavoro e si trova quindi costretto a chiudersi in uffici fino al tramonto, in estate come in inverno, in primavera come in autunno.
A breve inizieranno le allergie, i prati saranno nuovaente da tagliare, e sarà imposto per legge quel buon umore fittizio che è dovuto soltanto alle temperature che si alzano e al sole che splende.
Le famiglie cominceranno a spendere soldi – che magari non hanno – per prenotare le vacanze estive.
I vestiti invernali cederanno il posto a magliette e felpe da cui tracoteranno ciccia e imperfezioni tipiche della natura umana.
Insomma, la mia allegria è davvero mite.

La Primavera di Botticelli.
La Primavera di Botticelli.

Vi lascio con la più azzeccata considerazione mai scritta a proposito della primavera, a opera del poeta statunitense Henry Wadsworth Longfellow:

Se la primavera venisse una volta ogni 100 anni invece di una volta all’anno, o sopraggiungesse con il boato di un terremoto, con quanta meraviglia gli uomini assisterebbero a una tale mutamento! Il silenzioso susseguirsi delle stagioni, invece, fa ormai pensare soltanto a una necessità.

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(A.G. – Follow me on Twitter)

17 commenti

  1. E non è un caso Che LOngfellow sia stato il principale artefice della scoperta ed introduzione di Dante nella cultura nordamericana, stessa sintesi e stesso buonsenso..buongiorno e buona primavera a tutti, vado a fare danni ai pazienti..ehehehe..

  2. La perdita di meraviglia nella percezione umana del mondo è uno dei più grandi disastri del nostro tempo. Mi viene in mente un haiku letto ne “La svastica sul sole” che tratta l’argomento, o almeno così l’ho interpretato:

    Mentre cade la pioggia di primavera se ne imbeve, sopra al tetto, la palla di stracci di un bambino.

    1. Ah, la perdita della meraviglia! Quale incredibile danno per l’umanità. Ci sarebbe tanto da scriverne, ma ho il timore che pochi se ne preoccuperebbero sul serio.

  3. Nella primavera ci trovavo qualcosa da bambino, quando credevo che portasse un po’ di libertà e ore di gioco in più. Invece, è una stagione deludente, non quanto l’estate, ma parente stretta.

    1. da piccolo ovviamente attendevo l’estate per le vacanze la liberta dalla scuola, ma erano altri tempi, altre estati e un altro mondo. Ora per me l’estate è solo un altro simbolo di fatica, disagio e fine, anche, se si pensa al famigerato riscaldamento globale. Non è un caso che abbia ambientato i vivi e i morti in un mondo dove la temperatura non scende mai sotto i 38°.

      1. La naturale aggressività umana è amplificata dalle temperature alte, ciò mi basta per odiare il caldo…

        Il tuo libro lo cercherò a breve in libreria, ma temo che sarà difficile trovarlo prima di domani. In ogni caso, ci provo 😉

  4. La primavera per me è come la gita che ti offrono prima di venderti le pentole, che naturalmente sono del diavolo e non hanno coperchio. Quello, e un cambio Shimano o una coperta il lana merinos a tua scelta, verranno aggiunti alla fine come omaggio, dopo che avrai firmato il passaggio di stagione al modico prezzo della tua anima e di una vagonata di dolore (cit.) che naturalmente si traduce in caldo soffocante, umidità come se vivessi in un nebulizzatore, e l’impossibilità di cavarti la pelle per prendere fiato. Sto meglio d’inverno, davvero.

  5. Per me la primavera è sempre un momento speciale, soprattutto la fioritura degli alberi riesce sempre a trasmettermi serenità. Il cambio di stagione mi trasmette anche un pochino di sonnolenza, ma non me ne importa nulla, è un prezzo che pago volentieri pur di ammirare i peschi fioriti e i germogli delle nuove foglie.

    1. Tranquillo Ariano: so che noi odiatori della primavera siamo in minoranza 😀
      E in parte hai anche ragione. Il punto è che tanto io la natura che rifiorisce non riesco a godermela, per mille motivi.
      Prendi oggi: sarebbe un giorno da trascorrere passeggiando al parco, invece sono in ufficio e ci rimarrò fino a sera.
      La prossima volta che mi godrò un po’ di verde sarà per tagliare il prato.

      No, grazie.

      😉

  6. Buona primavera in ogni caso. C’è tempo per tagliare il prato. Ora puoi seminare fiori selvatici e goderteli.

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